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Dai sindaci un “plauso” a Lagnese: «L’isola perde un vescovo vicino alla gente»

Le reazioni di alcuni primi cittadini alla notizia della partenza del pastore che ha guidato la Diocesi di Ischia per quasi otto anni

La notizia è arrivata piuttosto inaspettata, cogliendo quasi di sorpresa la comunità isolana dei fedeli. Monsignor Pietro Lagnese, dopo quasi otto anni a capo della Diocesi di Ischia, presto infatti assumerà il nuovo incarico di Vescovo di Caserta. Sono stati anni comunque intensi, in cui il prelato si è trovato a condividere con i cittadini isolani momenti anche molto drammatici, come il terremoto del 2017 e le difficoltà che ne sono conseguite, e la recente emergenza sanitaria tuttora in corso,anch’essa foriera di vittime tra la comunità locale e innesco di una crisi socio-economica i cui confini e le cui conseguenze sono ancora tutte da decifrare. «Ritengo che il Vescovo abbia dato tanto in questi anni trascorsi a capo della nostra Diocesi – ha dichiarato il sindaco di Barano, Dionigi Gaudioso – e il passaggio alla guida di una Diocesi importante come quella di Caserta è certamente un indice rivelatore della bontà del suo operato sulla nostra isola. Il ruolo di Monsignor Lagnese quindi cresce, e noi isolani dobbiamo essere contenti di ciò che ha dato finora, ma anche del suo nuovo incarico, che senza dubbio può essere considerato come il risultato di ciò che ha fatto in questi anni a Ischia. Del resto, sin dai giorni del suo arrivo nel 2013, tutti sapevamo dei positivi risultati ottenuti a Vitulazio dove aveva bene operato a favore dei giovani e si era battuto per il recupero dei tossicodipendenti. Anche a Ischia, nonostante i tanti problemi che l’isola ha dovuto affrontare, l’opera del Vescovo è stata a trecentosessanta gradi, senza trascurare nessun aspetto della vita sociale delle nostre comunità. Dunque il giudizio finale non può che essere molto positivo, e del resto lo testimonia, come ho detto, il suo nuovo incarico. Dunque, rammarico per la sua partenza, ma anche gioia per la crescita che Monsignor Lagnese ha maturato come pastore diocesano».

Dionigi Gaudioso: «Il suo nuovo incarico è anche un riconoscimento all’impegno profuso a trecentosessanta gradi sulla nostra isola, con un bilancio finale che è da considerare del tutto positivo»

Sono noti i contrasti che talvolta hanno opposto la Diocesi all’amministrazione comunale di Casamicciola, dal diritto di Patronato sulla Parrocchia di Santa Maria Maddalena all’acquisizione dell’asilo alla Sentinella, ma nonostante tutto il sindaco Giovan Battista Castagna ha parole di stima e anche di affetto per colui con il quale si è trovato insieme spesso a recitare le parti del “Peppone e Don Camillo” in salsa ischitana: «Il Vescovo ha fatto indubbiamente la sua parte, con un contributo certamente rilevante alla comunità isolana, portando spesso aiuto concreto, ma ha portato anche la sua saggezza, la sua determinazione, la sua disponibilità. Tutti elementi che hanno contribuito a far crescere l’isola. Certo, abbiamo avuto anche alcune controversie con la Diocesi presieduta da Monsignor Lagnese, ma sempre nel reciproco rispetto dei ruoli e delle idee, ma nel giudizio sul suo operato si valutano tante altre cose. Da un lato dispiace la sua partenza, anche perché umanamente era nata un’affezione da parte della gente, dall’altro fa piacere vedere che egli ha raggiunto un traguardo comunque ragguardevole come la guida di una Diocesi di rilievo come quella di Caserta, anche più vicina alle sue origini natie. In un certo senso, è un riconoscimento implicito anche per Ischia».

Giacomo Pascale: «La sua partenza mi dispiace perché ho sempre trovato il vescovo al mio fianco durante le difficili fasi della mia sindacatura, nelle varie emergenze tra sisma, covid, il pericolo di perdere l’ospedale e la lotta per le case di necessità»

Il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale si è mostrato in parte rammaricato per il commiato del Vescovo: «La partenza di Monsignor Lagnese mi dispiace, perché è stato un ottimo pastore, una persona che mi sono sempre trovato accanto con la massima disponibilità e sensibilità, per tutto il periodo in cui ho ricoperto la carica di sindaco. Non posso non ricordare con favore la sua omelia in occasione dei funerali del terremoto delle vittime del terremoto. Sul tema dell’abusivismo è sceso in campo contro le demolizioni, parlando a difesa delle case di necessità, è sceso in piazza con sindaci e cittadini a difesa dell’ospedale isolano quando si parlava di ulteriori limitazioni di servizi o addirittura dell’ipotesi di una chiusura completa del presidio. La sua opera mediatrice si è palesata anche nelle trattative con la scuola alla Fundera per l’acquisizione di spazi necessari all’ampliamento dell’ospedale. Durante l’emergenza-terremoto è stato al mio fianco per trovare un canale d’intesa con le Suore stimmatine quando fui costretto a requisire l’asilo, e instaurammo una trattativa proficua, a favore dei bimbi di Lacco Ameno, così come me lo sono trovato accanto quando fui sfiduciato. Dunque il Vescovo è sempre stato collaborativo in queste iniziative a favore della comunità.

GB Castagna: «Nonostante talune controversie non è mai venuto meno il rispetto reciproco e l’affetto che il Vescovo ha saputo guadagnarsi tra la gente di Ischia con la sua saggezza, disponibilità e determinazione»

È stato pronto a sottoscrivere coi sindaci il patto di solidarietà per affrontare l’attuale momento difficile in aiuto delle famiglie in difficoltà; ogni anno ha ricevuto noi primi cittadini per essere costantemente informato su ciò che ogni Comune metteva in atto in tale ambito. Da uomo delle istituzioni, da cittadino e da credente non posso che constatare un bilancio assolutamente positivo di questi anni in cui Lagnese ha guidato la Diocesi. In più il Vescovo ci ha indotto a una profonda e sincera riflessione sul tema dell’accoglienza, in quanto la nostra Santa Patrona, Santa Restituta, proprio perché “restituita” dal mare, ci invita a guardare con occhi diversi i migranti. I suoi anni a Ischia sono quindi stati stimolanti anche dal punto di vista politico. Il suo nuovo ruolo a Caserta costituisce un incarico importante e prestigioso, ma il mio auspicio è che egli possa in qualche modo continuare a seguirci. Io pregherò per lui, spero che lui pregherà per la nostra gente, ma soprattutto auspico che chi lo sostituirà venga con lo stesso spirito di buon pastore e di attaccamento alla gente dell’isola, perché i problemi sono tanti e oggi sono acuiti, dal sisma e dall’emergenza sanitaria».

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