POLITICAPRIMO PIANO

De Siano e quello scacco matto con vista sul 2020

Fonti vicine al Senatore danno per certa la “blindatura” della sua candidatura a sindaco di Lacco Ameno tramite opportuni e anticipati accordi coi “grandi elettori”

A Casamicciola, nonostante l’apparente quiete, la campagna elettorale è già in pieno svolgimento: nella maggioranza in carica sta avvenendo la conta per capire se e come scendere in campo alla ricerca della conferma alla guida del Comune termale. La gioiosa macchina da guerra che cinque anni fa trovò largo consenso è ancora ben lontana dal deliberare l’assetto definitivo per presentarsi in pista e tentare il bis, ma gli scenari possibili in realtà sono meno numerosi di quel che si dice in giro per le piazze del paese. E se a Casamicciola si fanno i conti con l’ipotetico ritorno di un “papa straniero”, leggi Giosi Ferrandino, nella vicina Lacco Ameno sempre più addetti ai lavori danno ormai per certo il ritorno a casa del Senatore Domenico De Siano: tra un anno anche nel paese del Fungo la parola passerà alle urne, e l’ipotesi di un De Siano sindaco dopo più di una dozzina d’anni dal suo secondo mandato da primo cittadino appare sempre più concreta.

Anzi: fonti affidabili oltre che vicine al Senatore sono pronte a giurare che l’imprenditore e parlamentare di Forza Italia abbia praticamente già “blindato” la sua candidatura. Non si tratterebbe soltanto di imporsi come candidato della maggioranza uscente, ma addirittura ci sarebbero una serie di accordi più o meno espliciti con vari esponenti dell’opposizione, a partire dall’ex sindaco Carmine Monti (per anni forte alleato storico, prima dei dissapori), ma anche con varie altre importanti “correnti” come quella di Aniello Silvio, pronto a rientrare attivamente nell’agone politico dopo un lustro di apparente distacco, e di Vincenzo Morgera, animatore dell’operosa Pro Loco locale. Sembra inoltre del tutto rientrata la “guerra fredda” con la famiglia Polito, altro grande elettore che mesi fa era finito in rotta di collisione con il resto della maggioranza: il Senatore avrebbe già ricucito il rapporto, rinsaldato con rinnovata fiducia reciproca. Insomma, De Siano si sarebbe mosso con largo anticipo per preparare con sicurezza il suo ritorno “in patria”, ipotesi che già a fine estate anticipammo su queste colonne senza che intervenissero sostanziali smentite. Lo scacchiere politico, riunendo così sotto lo stesso tetto i due maggiori schieramenti, assumerebbe nuovamente l’aspetto di quel sostanziale monopolio che caratterizzò il contesto all’ombra del Fungo durante il decennio di sindacatura del Senatore.

E Giacomo Pascale? In questo scenario, un “Barone-bis” non sarebbe evidentemente contemplato. Eppure, ci sono anche coloro che confidano in una conferma dell’attuale sindaco che sta guidando il paese attraverso le secche del dissesto finanziario e i marosi post-terremoto (invero più governabili rispetto a quelli in cui si è trovato a navigare il collega Giovan Battista Castagna): secondo queste voci, il consenso attorno al primo cittadino sarebbe salito considerevolmente negli ultimi mesi. Pascale avrebbe saputo creare una cospicua rete di consenso e di fiducia tra la cittadinanza, oltre che uno zoccolo duro di collaboratori fedeli, coi quali ha lentamente ma progressivamente rimesso in moto la macchina amministrativa lacchese dopo la fase commissariale, beneficiando anche dei fondi stanziati per l’emergenza post-sisma. Inoltre, per meriti o per fortuna (ma si sa, senza fortuna non si va da nessuna parte), il Barone ha dimostrato di saper schivare anche pericolose “mine” sul percorso, come la sentenza nel processo sull’isola ecologica, che per fatti risalenti a un decennio fa ha rischiato di mettere fine anzitempo alla sindacatura di Pascale e di decapitare il resto dei vertici della maggioranza in carica. Un’eventualità che aveva messo in preallarme un po’ tutti, anche all’opposizione, ma che si è sciolta nel verdetto di innocenza intervenuto lo scorso luglio e che anzi conferì rinnovato vigore al Barone e alla sua compagine dopo una fase d’incertezza.

Il buon senso lascerebbe supporre che sia presto per delineare con esattezza  scenari e schieramenti per  le elezioni del 2020, ma se ciò potrebbe essere vero altrove, lo è un po’ meno in una realtà bi-dimensionale come Lacco Ameno, dove le varietà delle combinazioni politiche non sono certo quelle del cubo di Rubik. E quindi la possibilità del “sindaco-senatore” va ben oltre la semplice ipotesi astratta. In fondo, il senatore De Siano (che con gli anni è sempre più somigliante al Gabriele Ferzetti di “A ciascuno il suo”, ma senza i baffi che l’attore romano sfoggiava in quel famoso film del 1967) in questo decennio trascorso tra gli incarichi alla Provincia, alla Regione, poi alla Camera e infine al Senato, si sarà sentito un po’ come quei proprietari di scuderia, che però nel rispetto dei ruoli devono affidare il proprio cavallo preferito a un fantino chiamato a condurlo sulla pista: fosse stato per lui, ne siamo certi, il coordinatore regionale di Forza Italia avrebbe voluto ricoprire in modo permanente il ruolo di primo cittadino nell’amata Lacco Ameno, dove appunto, sempre stando ai bene informati, vuole ardentemente riapprodare come legittimo inquilino dell’ufficio nella Torre dell’Orologio di Piazza Santa Restituta. Vedremo se in casa azzurra a prevalere saranno le tutto sommato legittime aspettative del Barone, oppure la “voglia matta” del Senatore.

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