CRONACAPRIMO PIANO

Mazzata “bis” per gli armatori

Il Tar boccia il ricorso proposto dalle compagnie di navigazione che si erano opposte alla maximulta di oltre un milione di euro che era stata imposta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Nel mirino le condotte che portarono all’azzeramento di ogni dinamica concorrenziale

Niente da fare. Bocciato il ricorso di Servizi Marittimi Liberi Giuffrè & Lauro, Medmar Navi S.p.A., Mediterranea Marittima S.p.A., Gml Trasporti Marittimi S.r.l., in Liquidazione e Consorzio Trasporti Speciali Infiammabili in Liquidazione contro l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nei confronti Ambrosino S.r.l., Eni S.p.A., Barano Multiservizi S.r.l., Associazione Consumatori Utenti, non costituite in giudizio. Le società in questione hanno chiesto l’annullamento previa sospensione dell’efficacia del Provvedimento dell’AGCM n. 29961 del 21.12.2021, notificato a mezzo PEC il 12.1.2022, con il quale l’AGCM a conclusione del procedimento I839, ha deliberato: che SMLGL unitamente alle società Medmar Navi S.p.A., Mediterranea Marittima S.p.A., GML Trasporti Marittimi S.r.l., Tra.Spe.Mar. S.r.l. e Consorzio Trasporti Speciali Infiammabili e Rifiuti, ha posto in essere un’intesa unica e complessa, in violazione dell’art. 2 della l. 287/1990; che i soggetti coinvolti pongano fine e si astengano in futuro dal porre in essere analoghi comportamenti anticoncorrenziali; e che siano irrogate sanzioni pecuniarie nei confronti di tutti i soggetti coinvolti.

Nella ‘sentenza’ si ricostruisce la vicenda ricordando che l’indagine ha preso avvio nella primavera del 2019 da segnalazioni delle società Eni Spa, Ambrosino Srl, Barano Multiservizi Srl, Associazione Consumatori Utenti e i Comuni isolani con a capofila Barano.

I giudici amministrativi hanno “Ritenuto che l’istanza cautelare debba essere respinta, non ravvisandosi i necessari presupposti di estrema gravità e urgenza Considerato, infatti, che la ricorrente non ha fornito prova circa l’effettiva capacità della sanzione di compromettere in modo significativo la capacità aziendale e l’equilibrio economico-finanziario della società, anche tenuto conto che fa esclusivo riferimento al pagamento in un’unica soluzione, mentre la difesa erariale ha fatto presente che è stata accolta la richiesta di rateizzazione della sanzione”. Ed ancora: “Considerato, inoltre, quanto alla diffida, che essa ha contenuto generico e si limita a chiedere l’interruzione delle condotte anticoncorrenziali accertate nel provvedimento, non recando alcun pregiudizio immediato all’attuale operatività della parte ricorrente”. Per questo i giudici del tar del Lazio hanno “Ritenuto, pertanto, di respingere la domanda cautelare condannando la parte soccombente al pagamento in favore dell’Autorità delle spese della presente fase, liquidate come in dispositivo. Lo scorso gennaio le società Mediterranea Marittima Spa, Medmar Navi Spa, Servizi Marittimi Liberi Giuffré e Lauro Srl, Traspemar Srl, GML Servizi Marittimi Srl e il Consorzio Trasporti Speciali Infiammabili e Rifiuti vennero condannate per aver uniformato le condizioni di offerta dei servizi e all’azzeramento di ogni dinamica concorrenziale, in termini di possibilità di scelta da parte della domanda, di qualità e costi dei servizi di trasporto offerti, con potenziali impatti negativi sui consumatori in termini sia di maggiori prezzi dei carburanti sia di maggiori costi della gestione dei rifiuti nelle isole interessate. Il provvedimento di condanna è stato inflitto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha sanzionato le società in questione per avere “posto in essere un’intesa unica e complessa, in violazione dell’articolo 2 della l.287/1990, consistente nella fissazione del livello dei corrispettivi richiesti” per i servizi di trasporti marittimi speciali di infiammabili e rifiuti da e per le isole campane”. Oggetto della sentenza sono state anche le “condizioni di esercizio, nella ripartizione dei servizi e nella suddivisione dei ricavi e dei costi del migliatico sulla base delle quote storiche degli armatori”.

LE SANZIONI

Le sanzioni complessivamente comminate superano 1,25 milioni di euro, di cui: 1.032.682 euro a Medmar Navi in solido con Mediterranea Marittima, 124.226 euro a Traspemar, 81.236 euro a Servizi Marittimi Liberi Giuffré e Lauro, 10mila euro a Gml Servizi Marittimi e altri 10mila euro a Consorzio Trasporti Speciali Infiammabili e Rifiuti. Queste somme sono il frutto anche di uno ‘sconto’ del 30% concesso dall’Agcm in considerazione “delle specifiche circostanze in cui la infrazione ha avuto luogo, collegate in particolare alle notevoli difficoltà del periodo pandemico”.

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Sulla base delle segnalazioni, l’Antitrust da gennaio 2020 ha avviato un procedimento istruttorio finalizzato a verificare se le condotte segnalate “integrassero un’intesa restrittiva della concorrenza in violazione, nei servizi di trasporto infiammabili e rifiuti nel Golfo di Napoli, sub specie di una concertazione per la fissazione orizzontale dei prezzi”

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LA SENTENZA

Nella ‘sentenza’ di oltre settanta pagine si ricostruisce la vicenda ricordando che l’indagine ha preso avvio nella primavera del 2019 da segnalazioni delle società Eni Spa, Ambrosino Srl (operatore che trasporta prodotti petroliferi da e per le isole di Ischia e Procida per conto proprio e per conto di altri operatori tra cui in particolare la stessa Eni), Barano Multiservizi Srl (società in house del Comune di Barano d’Ischia per il servizio di raccolta dei rifiuti), Associazione Consumatori Utenti e i Comuni isolani con a capofila Barano. Sulla base delle segnalazioni ricevute e delle informazioni acquisite, l’Autorità Antitrust, dal mese di gennaio del 2020 ha avviato un procedimento istruttorio finalizzato a verificare se le condotte segnalate “integrassero un’intesa restrittiva della concorrenza in violazione, nei servizi di trasporto infiammabili e rifiuti nel Golfo di Napoli, sub specie di una concertazione per la fissazione orizzontale dei prezzi e delle condizioni di esercizio dei servizi stessi”.

Con il ricorso al tar del Lazio le aziende hanno chiesto, ma non ottenuto, una sospensiva per i pagamenti. Nel merito del giudizio si entrerà nei prossimi mesi.

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