CRONACAPRIMO PIANO

I sindaci all’unisono: «Non è tempo di polemiche, giusto chiudere le scuole»

Le opinioni dei primi cittadini durante la lunga giornata di contatti incrociati, conclusasi con il provvedimento del Governo che sospende le lezioni fino al 15 marzo

Il coronavirus è ufficialmente arrivato a Ischia. L’evento era da molti considerato ormai inevitabile, e nonostante il “diverbio” istituzionale tra sindaci e Prefettura sull’ordinanza “congiunta” che il rappresentante del Governo bocciò alcuni giorni fa tra le polemiche, l’isola adesso cerca di attrezzarsi per ridurre o almeno contenere la diffusione del virus dopo il primo caso di positività riscontrata all’hotel Punta del Sole due giorni fa. Nella giornata di ieri, i primi cittadini erano in costante contatto tra loro e col Ministero per elaborare le misure di contrasto al contagio. Abbiamo quindi raccolto durante il pomeriggio le loro opinioni sul momento che la comunità isolana sta vivendo: tutti i sindaci invitano a superare le polemiche di questi giorni convulsi, e all’unisono rinunciano a rivendicare il fatto che, di quell’ordinanza, almeno talune intenzioni e taluni timori si sono dimostrati fondati. Proprio in quelle ore pomeridiane è arrivata la decisione del Governo di chiudere per dieci giorni le scuole: secondo i nostri amministratori la decisione era quasi obbligata, e anzi con ogni probabilità tale misura andrà affiancata da altre, dirette a ridurre le occasioni che possono favorire la rapida diffusione del virus. Le loro parole riflettono in parte quello che sta avvenendo a livello nazionale, con la politica che cerca di elaborare il meglio possibile le risultanze scientifiche di un fenomeno in parte inedito.

ENZO FERRANDINO

«Adesso è il momento di evitare di fare polemiche ed inutili allarmismi, ma è l’ora di mantenersi uniti, di seguire nel dettaglio le linee guida diffuse sia dal Ministero della Salute e dalla stessa Asl, e di non preoccuparsi eccessivamente: la situazione progressivamente si risolverà. Eravamo e siamo convinti che bisogna mettere in atto delle misure efficienti ed efficaci per tendere a contenere le ipotesi di contagio. Di certo, nell’ambito di quella diatriba istituzionale con la Prefettura, quella che era la nostra giusta intuizione era stata annullata insieme all’atto formale. Adesso non è giusto fare polemiche: cerchiamo di affrontare la situazione con obiettività, cercando di fare tesoro degli errori commessi nel recente passato. Penso sia positiva la chiusura delle scuole, valutando bene i limiti temporali di vigenza del provvedimento. E ritengo opportuno valutare anche altre misure volte al contenimento delle occasioni di potenziale contagio. Il governo a mio avviso dovrà tener conto dell’ipotesi di limitare attività che possono favorire la propagazione del virus».

ROSARIO CARUSO

« Noi sindaci ci stiamo interfacciando con l’Asl, la Regione Campania e con il Governo, tramite la Prefettura. Invitiamo tutti i cittadini ad osservare le regole di comportamento consigliate dal Ministero della Sanità, cercando di evitare preoccupazioni eccessive, ma mantenendo la giusta prudenza applicando le precauzioni che ormai tutti abbiamo avuto modo di conoscere. Poi non resta che attendere l’evolversi della situazione. La storia non si fa con i “se”, quindi inutile commentare le vicende di qualche giorno fa, con la revoca dell’ordinanza congiunta. Eravamo consapevoli del fatto che il virus sarebbe arrivato prima o poi sull’isola, e chiedevamo soltanto di instaurare dei controlli che, seppure non idonei a impedire l’arrivo del virus, avrebbero comunque consentito almeno di ritardarlo, monitorando in maniera più dettagliata i movimenti delle persone in arrivo. Poi la storia ha avuto il suo corso, e adesso cerchiamo di affrontare il problema che riguarda tutta l’Italia: dobbiamo farlo nella maniera più serena possibile. Inutile farsi prendere dalla paura e dall’isteria. Bisogna avere la giusta tensione, non paura, nei comportamenti quotidiani. La chiusura delle scuole è una precauzione che mi sento di condividere, confortato dai dati del Comitato Scientifico secondo cui è meglio limitare lo spostamento di alunni e studenti, compresi gli universitari. In effetti, tali limitazioni andrebbero estese anche ad attività ricreative. Questa ipotesi è presente nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, e immagino che il Governo vorrà adottare tali provvedimenti in maniera graduale, valutando l’evolversi della situazione».

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DIONIGI GAUDIOSO

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«Stiamo valutando con tutte le autorità sovraordinate il da farsi, senza deleteri allarmismi. Credo che in questo momento dobbiamo mettere da parte ogni polemica, e ricompattarci tutti, cercando di combattere uniti e di risolvere questo problema che, come avevo già detto in precedenza, è un problema non soltanto dell’isola ma di livello mondiale. Sull’opportunità della chiusura delle scuole io sono convinto che la chiusura fosse la cosa più giusta da fare, poi spetta al Governo decidere per quanto tempo. Il provvedimento è necessario e a noi servirà anche per cercare di capire meglio le implicazioni del caso di contagio verificatosi a Forio. Anche le altre attività ricreative, come quelle sportive, inevitabilmente andranno incontro perlomeno a un rallentamento, come si sta verificando a Barano.


GIOVAN BATTISTA CASTAGNA

«In queste ore stiamo costantemente monitorando la situazione. La cittadinanza deve affrontarla con calma: è opportuno evitare spostamenti inutili, oltre ovviamente adottare le prescrizioni del decalogo diffuso dal Ministero della Salute. La situazione non è di semplice decifrazione, ma possiamo e dobbiamo affrontarla razionalmente. C’è chi adesso riconosce le ragioni che erano sottese all’ordinanza congiunta, poi revocata dal Prefetto: certo, rimane un po’ di amarezza perché magari con qualche sacrificio compiuto prima, forse si sarebbe potuti arrivare un po’ più preparati, ma in questo frangente è meglio mettere una pietra sopra a ciò che è avvenuto. Adesso è il momento di cercare di risolvere i problemi che la questione sta ponendo, facendo capire ai cittadini che stiamo lavorando per individuare le misure idonee ad arginare la diffusione del virus. Dal 21 febbraio sul territorio casamicciolese le scuole sono chiuse: da docente, da sindaco ma anche da padre, sono convinto che gli ambienti scolastici possono costituire un potenziale focolaio di contagio, e la scelta del Governo è indicativa, con la chiusura disposta fino al 15 marzo. Scelta che era secondo me doverosa, per dare un segnale forte sulla strada per il contenimento del problema. Certo, sarebbe auspicabile qualche misura collaterale, e infatti stiamo valutando l’ipotesi di chiudere al pubblico gli uffici comunali, oltre che di limitare le liturgie religiose nelle chiese. L’unica vera azione incisiva, dopo un caso di contagio, è quello di cercare di circoscrivere il più possibile la zona di diffusione del virus. Abbiamo allo studio anche un’ordinanza che riguarda tutte le attività commerciali, ricreative e ristorative, prescrivendo la sanificazione dei locali, come è accaduto a Napoli, per fare in modo che la pulizia possa contribuire a combattere il contagio».

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