CULTURA & SOCIETA'

Energie rinnovabili, Carannante: «Continua il progetto procidano»

Il secondo meeting del progetto GIFT si è svolto in videoconferenza a causa del coronavirus ma l’assessore non nasconde la sua soddisfazione in questa lunga e dettagliata intervista

Dal 16 al 18 marzo si è tenuto – rigorosamente in teleconferenza a causa del coronavirus – il secondo meeting del progetto GIFT (Geographical Islands Flexibility) finanziato dal programma di finanziamenti europei Horizon 2020 con un budget complessivo di più di nove milioni di euro. Ricordiamo che il Comune di Procida nel febbraio 2019 è stato selezionato, in rappresentanza dell’Italia, per partecipare a questo progetto con un finanziamento di circa 450.000 Euro. La nostra isola è quindi un laboratorio europeo di ricerca sul tema delle energie rinnovabili in collaborazione col Dipartimento di ingegneria astronautica elettrica ed energetica dell’Università “La Sapienza” di Roma. Nel luglio 2019 si tenne il primo meeting in Norvegia. Adesso è stata la volta di Procida.

Abbiamo intervistato l’assessore Antonio Carannante, l’esponente politico che ha curato il progetto per il Comune di Procida.

Com’è andata?

«A causa del coronavirus non abbiamo potuto ospitare fisicamente il meeting a Procida. Tuttavia abbiamo richiesto di ospitarlo a settembre prossimo. Meeting del genere sono un momento di visibilità europeo per la nostra isola e quindi è importante che si tengano a Procida».

Come vi siete organizzati?

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«Ovviamente ci siamo organizzati in teleconferenza con tutti i partners europei sfruttando una piattaforma telematica, in questo senso ringrazio vivamente i giovani procidani Anna Imputato e l’Ingegnere meccanico Pierpaolo Ambrosino che abbiamo coinvolto per lavorare al progetto. Sono una parte essenziale di questo stimolante cammino».

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Ricordiamo di cosa si tratta.

«E’ un progetto che coinvolge 17 partner provenienti da 7 diversi paesi europei: Slovenia, Grecia, Francia, Olanda, Norvegia, Portogallo, oltre l’Italia, includendo 9 imprese del settore, 2 Comuni, 3 Centri di ricerca e 2 Università. Si pone l’obiettivo di sviluppare sistemi innovativi per permettere alle isole di fornire una sensibile quantità di energia rinnovabile: in questo modo si potranno ridurre i consumi elettrici, quindi i costi finali per il consumatore, e al contempo far diminuire l’emissione di gas effetto serra».

In cosa consiste?

«Lo scopo del progetto è quello di incentivare sempre più l’accumulo di energia rinnovabile (da praticare con sistemi di stoccaggio) da distribuire poi attraverso una rete dei soggetti interessati. Il tutto attraverso l’installazione di sistemi di stoccaggio multi-vettore, la gestione intelligente di stazioni di ricarica di veicoli elettrici e la gestione dei carichi di alcuni consumatori particolarmente “energivori” cioè grandi consumatori di energia, e gestito in maniera ottimale da un cosiddetto Virtual Power System (VPS). Questa fase iniziale del progetto prevede quindi un’analisi molto dettagliata di tutti i consumi di energia elettrica sull’isola di Procida, per cui siamo chiamati a trasmettere dati precisi».

Come si svilupperà?

«Nell’ambito di tale progetto l’isola di Procida è un punto focale essendo stato selezionata come uno dei due casi studio europei (insieme all’isola di Harstad in Norvegia). Nei 4 anni di durata del progetto, i partner svilupperanno e dimostreranno le soluzioni nelle due isole scelte in Europa (Procida-Italia e Hinnoya-Norvegia). I partner studieranno inoltre la possibilità di replicare tali soluzioni almeno su un’isola greca e una italiana, e rispettivamente l’isola di Evia e Favignana. Nel complesso, tali isole, in termini di clima, mix energetico, popolazione e attività sono state considerate come luoghi dove è possibile trovare soluzioni adattabili a situazioni differenti. A tal proposito infatti, il progetto ha iniziato a costruire un tavolo di lavoro con associazioni che hanno già raccolto le isole europee che studieranno la replicabilità nei loro territori. Il progetto ha lo scopo di fornire soluzioni sostenibili con un forte impatto sul mercato e piani di lavoro che possano largamente divulgare le soluzioni identificate e replicarle su tutte le principali isole europee ed oltre».

In questi giorni del meeting a Procida di cosa si è discusso?

«In questa prima fase si stanno analizzando i dati di consumi elettrici raccolti, inoltre ci confrontiamo anche sulle criticità per trovare soluzioni. Un altro step del progetto sarà quello di coinvolgere attività locali che hanno maggiori consumi elettrici. Un domani saranno i primi a ricevere un beneficio in termini di risparmio di spesa. Inoltre ci stiamo preparando per ospitare l’installazione, in via sperimentale, di un sistema di stoccaggio di energia rinnovabile. In questo senso voglio ringraziare Università La Sapienza di Roma che ci assiste tecnicamente».

Impressioni?

«Un’esperienza di respiro internazionale che ci arricchisce umanamente e come amministratori. Abbiamo anche realizzato un bellissimo video promozionale del progetto, legato ovviamente alla nostra isola, che avrà diffusione europea, e per il quale ringrazio l’Associazione Radioattiva, Cristiano Esposito, Maria Coppola, Francesco Lauro e Michele Lubrano. Anche su questo abbiamo voluto fortemente coinvolgere giovani procidani. Sono stati due giorni intensi, durante i quali tutti i partner del progetto hanno analizzato i primi dati dei consumi elettrici di Procida ma anche programmato il lavoro futuro: il tutto con professionisti di livello europeo».

Procida modello europeo?

«L’importanza strategica di questo progetto è davvero ampia, perché nell’incentivare la produzione di energie rinnovabili incentiva le cd. buone pratiche, portando tanti effetti positivi: riduzione dei consumi, dei costi finali e tutelando sempre più l’ambiente, e quindi migliorando il nostro stile di vita. A ciò si aggiunga che tutto questo ha ovviamente una ricaduta positiva anche in termini turistici verso dei visitatori più sensibili, con benefici economici ulteriori sul territorio. Ritengo sia un progetto che corona quest’esperienza amministrativa culturalmente attenta alla tutela dell’ambiente e che si unisce ai lavori degli assessori Titta Lubrano e Rossella Lauro: dalla divulgazione nelle scuole di educazione ambientale fino alla tutela dei piccoli pescatori passando per la lotta alla plastica. Un progetto di cui andare fieri e che è un segno forte di questa nostra esperienza amministrativa».

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