CRONACAPRIMO PIANO

Fanghi & detriti, tutto il “peso” della frana di Casamicciola

Terra e fanghi raccolti o ancora depositati a monte e a valle, materiale stimato nella zona urbanizzata, siti temporanei con quanto sarà (o è stato) conferito, la mappa delle aree e tutti i costi nel dettaglio, ruoli e compiti dei soggetti attuatori, i dubbi sul riutilizzo: ecco nel dettaglio tutti i numeri del post 26 novembre

È sicuramente sull’aspetto legato ai fanghi da smaltire che si gioca la partita più impegnativa, quella più importante per i territori e certamente anche la più lucrosa per il poderoso sistema, di aziende, affari e politica che vi gravitano intorno. L’ombra delle ecomafie e del malaffare è sempre dietro l’angolo.Da terra a mare, non ci sono eccezioni. Noi proviamo a dare, in numeri, il peso della questione fanghi e detriti alluvionali. Il peso che schiaccia l’isola d’Ischia e il suo decollo, in sicurezza, post frana.L’emergenza fanghi e depositi dopo due mesi resta e, senza la sua risoluzione, non si può andare oltre.Resta ammassata lungo le strade, nelle caditoie e dentro gli alberi ed i canali di Casamicciola. Abbiamo provato a ricostruire l’enorme quantitativo deidetriti precipitati giù dal Monte Epomeo quella maledetta notte del 26 novembre. Detriti alluvionali ammassati, raccolti è ancora da raccogliere sul territorio della martoriata Casamicciola da monte a valle al 18 gennaio le terre e le rocce sono una cosa come 5.732.128 kg quindi 5732,128 tonnellate, con una media di 176 viaggi e 32 tonnellate a camion impiegato.

PLANNING & SOGGETTI ATTUATORI

Da giorni vanno avanti le riunioni con i soggetti attuatori SMA Campania Spa e AMCA s.r.l., alla presenza anche di ARPAC, per un confronto tecnico sugli interventi di somma urgenza e sulle attività necessarie per la rimozione, il riuso e lo smaltimento dei fanghi alluvionali.Durante la discussione sono state affrontate le criticità ancora presenti, valutate le ipotesi per la loro risoluzione ed è stata confermata la necessità di individuare con urgenza altri siti di stoccaggio da destinare, in parte, alla raccolta dei massi per la loro successiva lavorazione.Proprio lunedìSMA Campania ha messo mano al trasmesso Piano operativo degli interventi, di cui è soggetto attuatore, con il cronoprogramma delle attività che punta a favorire la circolarità ambientale e la cui priorità deve essere, come precisato dal Commissario delegato, il massimo riutilizzo dei materiali sull’isola. Temi importanti che sono confluiti nella nuova ordinanza commissariale ufficializzata a 60 giorni dall’evento. L’Ordinanza n. 5 del 26 gennaio 2023 perla designazione del soggetto attuatore SMA Campania Spa per i primi interventi di riduzione del rischio residuo, costituzione del Gruppo di lavoro tecnico e proroga di terminiche disciplina le attività che SMA dovrà compiere con urgenza per la ripulitura dei canali tombati, il disgaggio dei massi e la progettazione della riapertura dei cavi e degli alvei.

Tutte questioni che il delegato Giovanni Legnini ha sottoposto al Capo Dipartimento della Protezione CivileFabrizio Curcio.

TUTTO VA A RIUSO: C’E’ CHI PAGA, CHI INCASSA E CHI RIVENDE

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I fanghi serviranno per fare mattoni, oro per fabbriche e costruttori. Noi paghiamo come comunità, loro incassano come cave e rivendono come fabbriche di materiali destinate all’edilizia. E’ la storia dell’economia circolare e della finta ecologia. D’Altronde, non è u mistero che Casamicciola, con le sue mattonaie di Perrone sia stata una delle industrie più apprezzate e fiorenti nei secoli scorsi.Lo è stata proprio grazie a queste terre, le sue argille, i suoi depositi alluvionali. Sono gli stessi fanghi del termalismo e dell’industria del benessere del bel tempo che fu. Oggi il paese paga a peso d’oro per smaltire lo stesso materiale che un tempo la rese celebre.

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Questa ricchezza chiamata “depositi alluvionali”andrà a fare la fortuna e le ricchezze di chi oggi,viene pagato con i soldi dell’emergenzaper “smaltire” e che incasserà due volte, una volta di più quando le rivenderà per il riuso, come materiali da costruzione. In sintesi l’emergenza frana paghiamo queste aziende per prendere materiali e prodotti che loro reimmettono sul mercato a titolo oneroso. La poderosa macchina della contraddizione italica ha ingranato!

TUTTO IL “PESO” DELLA FRANA

Sono i numeri e le cifre a dare tutta la consistenza del peso di questa frana in salsa isolana. Materiale di morte e distruzione che un tempo hanno fatto di questa isola e che oggi rappresentano il piombo pronto a causarne il tracollo.L’analisi riguarda Casamicciola Terme, l’area di frana del Celario, alvei, canali interessati da fenomeni alluvionali.

Terra e roccia al 20 gennaio: 13.000 m³ dal Celario a salire verso il Monte Epomeo. Compresi i fanghi negli alvei che vanno ancora tolti.

– In quota sopra la zona del Celario:ulteriori 80.000 m³ (dovrebbe occuparsene Sma) con la realizzazione di Infrastrutture di alta valenza, come vasche di colmata ed opere in loco.

– Materiale Stimato nella parte urbanizzata: 12.000 m³ temporaneamente stipati nei tre depositi del complesso PioMonte della Misericordia (1500 m³ di aree che ad oggi rappresentano un problema serio per lainaccesibilità degli spazi causati dal crollo della strada ex SS270 dinanzi ad uno dei viali d’ingresso).

-Resto del territorio: 5000 m³ destinati all’area del Casale in Forio suddivisa in tre lotti. Di questi 2000 m³ sono destinati alla seconda parte del depositodel Casale a Forio. 3000m3 restano su via Santa Barbara a Casamicciola Terme.

LA MAPPA DEI SEI DEPOSITI TEMPORANEI

-3aree in località Casale a Forio: due destinate ad AMCA e una per SMA. Una area già competa e caratterizzata pronta alla chiusura.

– 3 aree nei giardini del complesso Pio Monte di Forio: depositi misti di prima emergenza già caratterizzati da rimuovere (area allestita ma non autorizzata, ovvero sprovvista di misure anti tracimazione quali teloni e New Jersey)

Oltre i fanghi, resta da smaltire la legna e soprattutto restano i sassi: nel merito ancora non si è deciso cosa fare, Tra le ipotesi il riuso per barriere di protezione a mare o la frantumazione per destinare il materiale alla popolazione per opere edilizie etc. etc.

L’ELENCO DEI COSTI NEL DETTAGLIO

Costi 16,80 € / tonnellate carico e trasporto a tonnellate. Ovvero con movimentazione

Terra, escavatore, carico e trasporto su gomma. Tutto ciò che attiene il carico.

Nel dettaglio i costi sono:

-8 € a tonnellata il costo del trasporto marittimo

-20 € a tonnellate il costo conferimento in discarica

-45 € a tonnellata complessivamente per il trasporto

MATERIALI E AFFINI, ECCO I COSTI

Acquisto materiale: 30 €/t

Trattamento materiale: 100€/t

Portata dei camion: generalmente 35 tonnellate (poi può dipendere dalla tipologia di camion, semiasse, due assi, scaricabile)

IL RIUSO IN MARE DEL MATERIALE E LE PERPLESSITA’

Distruggerebbe il mare. Materiale misto con prodotti misti fango di dimensioni micron molto argillose distruggerebbe il mare punto per risolvere servirebbe la vagliatura è stato inviato in tal senso un alert dagli enti attuatori. Si tratta di una letterein cui si evidenzia il costo elevatissimo della operazione. Il particolare l’alert parla di “vagliatura dai costi elevatissimi”. Mentre le analisi ARPAC restituiscono i micron del materiale. D’altronde sono proprio questi micron a fare “mattoni” buoni. Laterizi di altissima qualità come si facevano un tempo nelle mattonaie casamicciolesi.

NAVE DEDICATA TRA AGATA E CAREMAR, FUORI GLI ALTRI

Al momento i detriti vengono condotti via mare verso i siti di destinazione con le navi di linea, Traspemar, Caremar e Medmar e con solo due “viaggi” al giorno. Nell’auspicata ipotesi di volere e poter velocizzare la rimozione dei prodotti alluvionali si sta lavorando ad un trasporto dedicato. Sulla tipologia di nave i soggetti attuatori hanno avanzato varie richieste. Nel merito questi sono gli esiti: Medmar ha dato la disponibilità per la nave scoperta Agata, ma non ha ancora reso noti i costi.Caremar ha fatto sapere che “forse”potrebbe mettere a disposizione una unità navale. Anche qui ignoti i costi. La Traspemar dal canto suo ha una sola nave di possibile e non può effettuare il trasporto dedicato.

LA BUCA SULLA EX SS270 E L’INGRESSO AL PIO MONTE

Per potere partire con i trasporti dedicati bisogna risolvere il problema della buca davanti agli ingressi depositi delle aree Pio Monte sulla strada principale dell’isola d’Ischia. Per la nave dedicata al trasporto in terraferma è stata avanzata la richiesta,ma la procedura si è bloccata proprio per il mancato accesso ai depositi di Casamicciola. La nave sarà garantita, quando potrà essere garantito una continuità di utilizzo per il servizio di spola. Al momento non vi è la garanzia di continuità di viaggio ed operatività.

10 GIORNI PER LIBERARE I DEPOSITI DI CASAMICCIOLA

Nel merito dell questione “buca” si attende la Città Metropolitana che sta effettuando i lavori di ripristino dell’asse viario in questione, interessato dai cedimenti. Dal momento in cui viene dato il via libera all’accesso si potrà prevedere lo start alla nave con trasporto dedicato. Dalla data di accesso sono previsti 10 giorni di lavoro per liberare completamente tutto il deposito “PioMonte”.

L’ORDINANZA N. 3 DEL 20 DICEMBRE 2022

Di fatto è l’ordinanza del commissario delegato n.3 del 20 dicembre scorso a regolare l’intero impianto.

-L’ARPAC il 7 dicembre 2022, ha costituito un gruppo di lavoro per fornire il supporto alla struttura commissariale ed ai comuni dell’isola nella gestione dell’emergenza.

-L’AMCA il 10 dicembre 2022, ha trasmesso il piano delle azioni di competenza, nonché una specificazione delle proprie capacità operative, che l’hanno indotta a limitare la funzione di soggetto attuatore escludendo le operazioni legate al riutilizzo dei detriti e dei fanghi nel contesto di azioni circolarità ambientale; il piano delle azioni dell’AMCA fa riferimento, tra le altre, alle attività di carico, trasporto e conferimento nei siti su terraferma del materiale detritico e dei fanghi, ivi compreso il trasporto marittimo;

-Il Commissario Delegato il 14 dicembre 2022, richiedeva per questo la disponibilità di SMA Campania S.p.A. a svolgere una serie di azioni dettagliate segnatamente inerenti al riutilizzo circolare dei detriti e dei fanghi.

-La SMA il 16 dicembre 2022, ha manifestato piena disponibilità.

SITI DI STOCCAGGIO PROVVISORI PER IMPELLENTI NECESSITA’

-Sopralluoghi, del 6 e dell’8 dicembre 2022, svolti da ARPAC e AMCA, volti a verificare l’area del Pio Monte della Misericordia nonché i siti di stoccaggio individuati dai sindaci dei rispettivi comuni: ARPAC e AMCA ritenevano inidonei, per diverse ragioni (tra cui l’essere area a vincolo idrogeologico in un caso o essere di difficile accesso agli automezzi di trasporto dei detriti nell’altro), i siti oggetto di accesso e che dunque a seguito di tale circostanza, ritenevano di potere adibire a sito temporaneo di stoccaggio due aree di proprietà privata, una nel comune di Casamicciola Terme ed una nel comune di Forio, da allestire secondo le prescrizioni dettate da ARPAC;

-Con ordinanza del sindaco del comune di Forio del 13 dicembre 2022, n. 199, si dispone l’occupazione temporanea di un’area privata per il periodo di tre mesi rinnovabile ed il successivo verbale di consegna dell’area medesima del 15 dicembre 2022 ad AMCA, al fine di consentire i lavori di adeguamento alle prescrizioni di ARPAC.

-Il Comandante Regionale dei Vigili del Fuoco, in data 16 dicembre 2022, ha reso la disponibilità dei Vigili del Fuoco ad assicurare, fino al 7 gennaio 2023, lo svolgimento delle attività di rimozione e trasporto dei detriti e dei fanghi dalle strade che conducono dall’area urbana alle scuole del comune di Casamicciola Terme verso i siti di stoccaggio provvisorio, a titolo oneroso;

– Richiesta di AMCA di ricevere un supporto per tutta l’attività diretta alla gestione delle somme urgenze;interlocuzioni con ARPAC e ISPRA volte a verificare la sussistenza di ipotesi percorribili di circolarità nella gestione dei detriti e dei fanghi, nonché dei contenuti della riunione tenutasi in data 16 dicembre 2022 con il Ministero dell’Ambiente e della sostenibilità energetica, l’ISPRA, la Regione Campania, la SMA Campania S.p.A., l’ARPAC e l’AMCA;

-AMCA si è dichiarata priva delle competenze e dell’organizzazione necessaria (azioni di circolarità ambientale). AMCA, è soggetto attuatore con riguardo alle seguenti specifiche attività:Rimozione dei fanghi e detriti e trasporto della componente rifiuti non riutilizzabile e autoveicoli fuori uso sulla terraferma (rottamazione). Il 22 dicembre 2022 è stato trasmesso il piano operativo di dettaglio di tutte le azioni.

TRASPORTO MARITTIMO IN TERRAFERMA DI FANGHI E DETRITI

Il Commissario delegato dispone che l’AMCA proceda, in deroga al decreto ministeriale 31 ottobre 1991, n. 459 nonché all’ordinanza n. 9/2015 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia, nonché la clausola di chiusura derogatoria a “leggi e disposizioni regionali, provinciali, anche di natura organizzativa, strettamente connesse alle attività previste dalla presente ordinanza”, a richiedere all’Ufficio medesimo un’autorizzazione unica, con durata temporale di trenta giorni, rinnovabile fino alla cessazione dell’incarico di soggetto attuatore in capo ad AMCA, avente ad oggetto l’imbarco di automezzi, puntualmente indicati nella richiesta, di proprietà della società e non, adibiti al trasporto di rifiuti non pericolosi a bordo di vettori marittimi anche adibiti al trasporto di passeggeri.

-Nel Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR), compilato da AMCA e dal soggetto incaricato al trasporto, con la finalità di garantire la tracciabilità, dovrà essere indicato, nelle note, l’AMCA quale unico soggetto attuatore.

LA SMA TRA RIUTILIZZO E IMPIANTI DI VAGLIATURA

Per la parte non svolta da AMCA, SMA Campania Spa ha trasmesso al delegato il Piano Operativo degli interventi sulla base delle indagini e approfondimenti geologici e geotecnici dei volumi di detriti e di fanghi derivanti dall’evento franoso, così come saranno determinati dai Centri di competenza di Protezione civile in cui figura l’altro Commissario agli studi Italo Giulivo.

-SMA provvede, anche mediante l’utilizzo di droni, a determinare i quantitativi da rimuovere.I volumi, suddivisi tra le varie zone dell’area di interesse, saranno oggetto di un complessivo piano di rimozione e riutilizzo dei materiali in essi presenti al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza dell’area. Il Piano terrà conto delle diverse ipotesi di riuso, tra le quali il ripascimento e le vasche di colmata per la difesa di tratti di costa, e della frazione che dovrà necessariamente essere avviata a smaltimento, avvalendosi del supporto specialistico di ARPAC.SMA Campania è autorizzata a munirsi di una apposita struttura, con la composizione strettamente necessaria.

-SMA Campania, al fine di poter promuovere la riduzione al minimo del conferimento in discarica e del trasporto dei fanghi e dei detriti, è autorizzata ad installare impianti di vagliatura mobili nelle aree che saranno appositamente individuate con il supporto di ARPAC.

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