Turismo, l’sos di Ischia alla Regione

Le conseguenze del sisma del 21 agosto scorso hanno avuto profonde conseguenze sull’economia isolana. Proprio tali effetti, e le misure con cui porvi rimedio, sono state al centro dell’audizione di ieri pomeriggio indetta dall’onorevole Nicola Marrazzo, presidente della Terza Commissione Consiliare Permanente della Regione Campania, chiamata istituzionalmente ad occuparsi di attività produttive,  programmazione, industria, commercio, turismo e lavoro. Il tessuto produttivo isolano ha segnalato la necessità di iniziative  che possano rimettere in moto  un sistema che dal punto di vista economico vive essenzialmente di turismo, e che dunque non può certo continuare a perdere colpi con disdette e mancanze di prenotazioni. Alla seduta hanno partecipato diversi rappresentanti delle amministrazioni isolane nelle  persone dei sindaci Enzo Ferrandino, Francesco Del Deo, Giacomo Pascale (a nome anche del comune di Serrara) e il vicesindaco di Casamicciola Peppe Silvitelli, insieme ai rappresentanti di categoria. Presenti anche gli assessori regionali Palmieri, Lepore e Matera, sui quali il Presidente della Commissione ha fatto positive pressioni affinché nei rispettivi campi d’azione venisse assicurata all’isola la dovuta attenzione.

Dimostrandosi una volta di più grande amico di Ischia, l’onorevole Marrazzo ha recepito le istanze che in via prioritaria gli sono state proposte dai sindaci isolani. Priorità che comprendono interventi urgenti in favore delle aziende chiuse per inagibilità, attivando procedure a “burocrazia snella” per ottenere autorizzazioni e licenze, ma anche una costante attività di pungolo su Governo e sistema bancario diretto a consentire la sospensione delle rate dei mutui senza aggravio di interessi e la concessione di crediti agevolati. Un canale parallelo sarà quello teso a intercettare fondi europei a gestione regionale per l’individuazione di una misura di finanziamento che consenta di riparare o ricostruire gli immobili aziendali. I sindaci hanno inoltre perorato l’adozione di interventi a favore di tutti quei lavoratori che si sono ritrovati senza lavoro all’indomani del sisma. In risposta alle distorsioni mediatiche dei primi giorni post-terremoto, un ulteriore obiettivo prospettato dagli esponenti isolani è quello riguardante l’individuazione di una campagna pubblicitaria mirata a riposizionare l’isola sui mercati esteri e su quello nazionale. Obiettivi che i primi cittadini hanno già illustrato in più occasioni durante questa fase di emergenza. Enzo Ferrandino ha dichiarato: «Il sisma ha colpito soprattutto tre comuni, ma i danni prodotti riguardano l’intera isola: adesso più che mai è il momento di rimanere uniti per affrontare l’emergenza e la ricostruzione». Giacomo Pascale, che ha rievocato i difficili momenti affrontati in questi giorni, ha ringraziato la vicinanza delle istituzioni al dramma ischitano.  Adesso sono proprio le istituzioni sovraordinate a dover dimostrare coi fatti tale vicinanza all’isola.

FRANCESCO DEL DEO: «L’ISOLA VA RICONOSCIUTA COME SEDE DISAGIATA. RICOSTRUIREMO SENZA SRADICARE LE COMUNITÀ COLPITE DAL SISMA». Il sindaco di Forio ha illustrato alla Commissione attività produttive alcune precise linee da seguire per aiutare a far uscire l’isola dalle difficoltà post-sisma: «I danni mediatici che i media nazionali hanno inferto alla nostra isola sono stati gravissimi, accomunando Ischia alle più gravi catastrofi accadute in passato e tirando inopinatamente in ballo l’abusivismo, che col dramma del sisma non c’entra nulla. Abbiamo consegnato al Presidente Marrazzo un pacchetto di istanze, chiedendo che la Regione ci affianchi nel fare pressioni sul Governo. Una priorità che ho espresso è quella costituita dalla messa in sicurezza dell’Ospedale Rizzoli, che in casi di emergenza come il terremoto deve essere un punto di riferimento per la popolazione. La struttura va inoltre ampliata: i posti letto sono attualmente insufficienti per il numero di abitanti. Inoltre, va perseguito con forza il riconoscimento di Ischia e delle isole minori come zona disagiata sui tre poli fondamentali della sanità, dei trasporti e della scuola, visto che i residenti sono chiamati a sostenere spese molto più alte per i più elementari diritti come quello allo studio universitario. Ho anche sostenuto, insieme alla necessità di uno snellimento delle procedure per la ricostruzione, anche la possibilità e il diritto delle persone colpite dal terremoto a poter riedificare la propria abitazione sul luogo originario con le più moderne tecniche antisismiche: non si può sradicare una intera comunità obbligandola ad abbandonare il sito dove è nata e dove si sono sviluppate le proprie tradizioni. Ho fiducia nella cooperazione della Regione nel raggiungimento degli obiettivi illustrati».

Francesco Ferrandino