LE OPINIONI

IL COMMENTO Dal Monte Epomeo al Pio Monte, i fatti e le opinioni

Il Comitato popolare “Rigenerazione Isola verde“ (CO.RI.VERDE), presieduto da Gianni Mattera (Adelante), di cui faccio parte assieme a nomi significativi della realtà culturale, scientifica ed economica isolana (e non solo isolana), com’è noto, promulgò il “Manifesto per Casamicciola” che ha fissato due capisaldi per la rigenerazione dell’isola. Li elenchiamo: 1) Gli ultimi decenni hanno fatto registrare ad Ischia un’assenza di programmazione, che ha determinato uno sviluppo senza progresso, uno sviluppo insensato e incontrollato che ha trascinato con sé una doppia frattura sociale e cioè uomo-ambiente, ma anche uomo-uomo, dove l’altro è visto come un “concorrente” da battere (se compaesano) o come “avventizio“ (mal sopportato) se turista, da sfruttare economicamente. E’ saltata ogni solidarietà e coesione e ogni corretto rapporto di “scambio” turistico, degradato a mero rapporto merce e/o servizio contro moneta, anziché osmosi esperienziale, culturale, di usi e costumi. Si ritiene pertanto necessaria una “rigenerazione urbana”, con poteri amministrativi straordinari, che non impieghi i tempi biblici dei tradizionali iter burocratici urbanistici. A tal fine, CO.RI.VERDe prevede uno stop al consumo di suolo, un recupero e rifacimento dell’edilizia esistente in zone geologicamente tranquille e l’istituzione di un Ente di Diritto Pubblico analogo all’EVI, che operò dal 1952 al 1972. 2) Istituzione del Parco Regionale Naturale Protetto del Monte Epomeo, ai sensi della Legge Quadro nazionale n.394 del 6 dicembre 1991 e della Legge Regionale della Campania n.33 del 1/9/1993, per sottrarre la montagna ad ulteriori fenomeni speculativi che possano sollecitare e aggravare frane, smottamenti ed alluvioni. A valle si propone, proprio nell’area critica del terremoto, l’istituzione di un Parco Naturale Scientifico Internazionale per lo Studio dei Sismi e delle Frane, nonché il Recupero del patrimonio delle acque termali, come danni propone il vulcanologo Giuseppe Luongo, primo firmatario del Manifesto per Casamicciola. Infine viene avanzata la proposta di far diventare i Comuni garanti e intermediari fra proprietari terrieri e cooperative di giovani aspiranti agricoltori, per il recupero di terreni incolti e abbandonati, al fine di preservare il territorio da incendi, smottamenti e condizioni antigieniche.

A fronte di queste proposte, qual è stata l’evoluzione dei fatti? L’azione fin qui positivamente svolta dal Commissario Legnini ha in parte mutato lo scenario e in parte ha percorso esattamente la via auspicata da CO.RI.VERDE. L’idea di CO.RI.VERDE di ripristinare una sorta di nuovo EVI era suggerita dalla preoccupazione di un eccessivo turn-over di Commissari,senza alcuna logica. Ma vista la competenza e la capacità di confronto democratico di Legnini con tutte le più significative espressioni sociali dell’isola e, ferma restando che ci batteremo affinché venga prorogata tale carica fino a 5 anni, tempo necessario a un minimo di programmazione, ovvio che non serve più l’alternativa di un Ente Speciale come l’EVI. Per quanto riguarda l’istituzione del Parco dell’Epomeo, CO.RI.VERDE ha introdotto un’interlocuzione importante con esponenti regionali pronti a proporne l’istituzione. Il Commissario Legnini, al quale è stata sottoposta l’idea del Parco, è assolutamente d’accordo e, pur non essendo in suo potere e nella sua competenza l’istituzione del Parco, parteciperà volentieri, con tutti gli Enti a ciò preposti, per collaborare a tale progetto. E chiudiamo infine con il Pio Monte della Misericordia. L’idea di CO.RI.VERDE (e io stesso ho contribuito ad ipotesi progettuali con articoli su questo giornale nonché sulla rivista Il Continente) è quella di destinare il fabbricato retrostante del Pio Monte ad uso abitativo per la parte di popolazione che non potrà continuare ad abitare al Maio o comunque nella zona più a rischio. Destinando invece il fabbricato a fronte strada ad un uso produttivo, legato in particolare all’attività portuale turistica. L’idea, da me prospettata negli articoli dedicati all’oggetto, suggeriva di creare una sorta di Galleria del Mare, a somiglianza di quella esistente nel Porto di Napoli, favorendo l’attribuzione di spazi ad artigiani e commercianti che sono stati e dovranno essere espulsi dall’area epicentrale dei cataclismi. Il programma elettorale del neo Sindaco Giosi Ferrandino prospetta invece un accordo strategico con l’Università Parthenope per la creazione di una sorta di College all’americana per indirizzare i giovani alle varie forme di economia legate comunque al mare. Idee apprezzabili da verificare e discutere, nell’interesse di tutti. Ma la premessa a tutto ciò ora c’è; e di questo va dato atto a Legnini che sta sbloccando una vicenda intricata che ha paralizzato Casamicciola per decenni. Legnini, con la mossa dell’Avviso Pubblico di manifestazione di interesse ad alienare complessi immobiliari da destinare alla delocalizzazione di parte degli edifici danneggiati dal sisma, al quale hanno risposto in tre (Pio Monte, Elma Hotel e Hotel La Pace) ha imboccato una strada sicura per la soluzione dei problemi. Col Pio Monte siamo a buon punto, la cosa si farà, l’enorme superficie e cubatura da ristrutturare e riadattare passerà nella disponibilità dello Stato; stessa cosa si profila per l’Elma Hotel, mentre l’Hotel La Pace nicchia ancora. Fondamentale anche la soluzione del dragaggio del Porto di Casamicciola che sarà completato entro i primi di luglio, giustamente esaltato da Antonio Terlizzi, Direttore del Dipartimento Ecologia Marina Integrata della Stazione Dohrn, che ha coordinato i lavori.

E’ stata smentita la tesi delle compagnie di navigazione, accertando che l’area da sgomberare dai fanghi è quella del porto turistico e non già quello commerciale. Si è dovuto valutare l’impatto e la qualità di 25 mila tonnellate di detriti finiti in mare, senza escludere una preventiva esplorazione dei fondali, per essere certi della non presenza di ordigni bellici. Fatto il controllo, si provvederà a scaricare la grande massa di detriti analizzati, al largo a 3 miglia dalla costa, alla profondità di 400 metri e in zone lontana dall’area marina protetta, individuata da sonar speciali. Si lavora di giorno e di notte. Mi piace sottolineare la categorica affermazione che il Direttore Terlizzi ha rilasciato in un’intervista al Corriere della Sera, a proposito dell’efficienza del Commissario Legnini: “Non ho mai visto tanta efficienza. Per esperienza personale posso dire che un Porto si draga in non meno di tre anni, ma qui lo stiamo facendo in due mesi!”. Questo dovrebbe fare giustizia di troppi allarmismi e attacchi non giustificati su una gestione commissariale che sta facendo di tutto per ricostruire e rigenerare Casamicciola e il resto dell’isola. Eppure si continua a criticare l’operato del Commissariato Straordinario per qualsiasi contrattempo, imprevisto, come se si trattasse di un’operazione facile facile. Come se l’incapacità, la totale assenza degli amministratori comunali degli ultimi anni non fossero la vera causa del lassismo e della mancanza di controllo e manutenzione, dal Porto fino alla montagna. La CEM Spa ha trovato corpi morti, catene spezzate e altri oggetti abbandonati a mare e la colpa a chi viene addebitata? A tecnici, scienziati, commissari e sub commissari che non hanno messo in conto di trovarli. Inaccettabile e, siccome non mi manca il coraggio delle mie opinioni, dico con schiettezza che non sono d’accordo con chi attacca il Commissario Legnini per colpe che non sono sue. Dico che non mi convince nemmeno il taglio di alcuni articoli di cronaca del quotidiano per cui scrivo. Non concordo con le critiche per la questione della Casa Cantoniera, dove paradossalmente si è fatto ascendere l’ingegnere Sarno della Città metropolitana di Napoli, proprietaria dell’immobile, ad accusatore del Commissario Legnini. Ma prima degli eventi calamitosi, dov’era la CMN? E che cosa ha fatto per evitare il cumularsi, nel tempo, di inadempienze e abusi a monte della Casa cantoniera? E dov’era il Comune di Casamicciola? Per fortuna, esistono buoni rapporti tra il neo Sindaco Giosi Ferrandino e Legini, cosa che ha consentito di nominare il Comune di Casamicciola “soggetto attuatore” della messa in sicurezza del luogo, con tutti i poteri del caso .Non mi convince il tritacarne mediatico di un altro quotidiano locale che “piega” a fini polemici contro Legnini la memoria difensiva dell’avvocato Molinaro nel caso del fango smaltito nel terreno privato al Casale di Forio, che invece vuole essere una legittima difesa a tutela di un interesse privato, la cui lesione è semmai da addebitare a scelte della precedente Amministrazione comunale di Forio. Non si sottolinea abbastanza che l’unico Comune che ha offerto un terreno è stato quello dell’allora Sindaco Del Deo e, per quanto sbagliata possa apparire la scelta fatta, bisognerebbe che tutti e sei i Comuni recitassero il mea culpa per non aver offerto alternative.

Cosa c’entra l’avvocato Molinaro e cosa c’entra Legnini ? E non va certo dimenticata l’Ordinanza n.4 del 31 maggio 2023 (Piano di interventi urgenti per la messa in sicurezza del territorio) per 50 interventi, per una spesa complessiva di 138 milioni di euro per il solo Comune di Casamicciola, a cui faranno seguito 76 interventi per una spesa di 176 milioni di euro per gli altri Comuni dell’isola. Tale ordinanza costituisce una pietra miliare nell’ambito della pianificazione e rigenerazione isolana. Francamente, c’è ancora molto fango da smaltire. Anche quello fatto di parole e di veleni ingenerosi. Aveva ragione Lamberto Sechi, grande direttore di Panorama e maestro di giornalismo: sarebbe bene tenere sempre distinti i fatti dalle opinioni.

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