LE OPINIONI

I ricordi natalizi di un noto avvocato foriano Enzo Di Maio: «Che belle le tavolate enormi e i regali»

Ricche di entusiasmo sono state le parole di Enzo Di Maio, avvocato di Forio: «Da piccolo facevo parte della parrocchia di San Francesco e ogni anno andavo alla messa di mezzanotte. Del periodo natalizio ricordo il clima di attesa che si respirava, ma era una bella attesa perché c’era la voglia di veder nascere il Bambino e di scartare i regali che, però, non si davano il giorno di Natale, bensì all’Epifania. Nel grande cortile coperto di casa mia eravamo soliti radunarci per giocare a tombola e così, tra risate e divertimenti, passava il tempo. Per mangiare, invece, ci spostavamo in una sala che fungeva sia da cucina che da sala da pranzo e, a tal proposito, ricordo un tavolo enorme attorno al quale eravamo sempre tantissimi. Per noi il giorno di Natale, poi, aveva una doppia valenza dal momento che mio padre si chiamava proprio Natale e, quindi, festeggiavamo anche il suo onomastico». Ha proseguito parlando di un regalo speciale e di un presepe molto particolare: «Un Natale di tanti anni fa io e il mio fratello più piccolo ricevemmo in regalo una pista con le macchinine. Sul pacco, però, c’erano scritti anche i nomi dei miei fratelli e delle mie sorelle maggiori. Pensammo che fosse un regalo per tutti, ma un po’ di tempo dopo scoprimmo che furono i miei stessi fratelli più grandi ad apporre il proprio nome perché anche loro volevano giocarci. Così, nei giorni che seguirono l’Epifania giocammo tutti insieme perché quella pista con le macchinine era davvero un grande divertimento. Altro bel ricordo che mi viene alla mente è quello del presepe che montavamo nel forno di pietra di casa mia. Mettevamo i pastori di ceramica, ceppi di canna per fare le montagne, il muschio raccolto in campagna e montagna e altri materiali che servivano a completare quel meraviglioso presepe». Ha concluso facendo un’analisi su come era vissuto all’epoca il regalo e su come, invece, viene visto oggi: «Una volta avevamo pochi giochi, ma è anche vero che quei giochi per noi erano davvero preziosi e li tenevamo con cura. Ai miei tempi ricevere il regalo di Natale aveva un significato più profondo e il desiderio di scartarlo ci faceva capire quanto fosse importante e sentito. Io, addirittura, aprivo con cautela il pacco per non rovinare la carta che mi piaceva conservare. Oggi, invece, i regali sono molti di più rispetto a prima e c’è una frenesia generale nell’aprire i pacchi, quasi senza pensarci. Una volta, in definitiva, c’era un desiderio maggiore che ci faceva vivere il Natale in modo diverso e più intenso».

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex