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Unioni civili, ad Ischia il tabu è davvero sdoganato?

FORIO – Tabù ormai sdoganato o una circostanza difficile o addirittura impossibile da accettare? I matrimoni tra le coppie dello stesso sesso non fanno più notizia oppure la cittadinanza tende ancora a mormorare e pensare che siano unioni sconvenienti? Di certo ha fatto notizia l’unione civile tra Franco Calise, apprezzato ceramista del centro storico di Forio e il suo compagno Eugenio, ingegnere nucleare di origine ucraine ma trapiantato in Italia da ormai lungo tempo. I lavori di Franco sono esposti nella sua bottega incastonata nel centro storico di Forio in quel vicoletto di San Gaetano dove tra sculture di meduse e principi, silhouette del centro di Forio e richiami alla tradizione isolana della vendemmia, dell’agricoltura e della pesca i turisti, ma anche molti isolani, si fermano rapiti dalla bellezza di un tratto davvero apprezzato.

Dopo la cerimonia, officiata dal sindaco Del Deo in municipio, il rinfresco si è tenuto proprio nel vicoletto alla presenza di amici e parenti. Tra parenti emozionati e amici sorridenti il sentimento di felicità e partecipazione era davvero tangibile, ma cosa ne pensano le persone meno vicine alla coppia di neo sposi di un tale avvenimento? Certo in italia, dopo l’ufficializzazione della legge sulle unioni civili approvata il 20 maggio del 2016 particolari manifestazioni di dissenso non ce ne sono mai state, se non per sporadici casi di sessisimo. La legge, infatti, era attesa da anni e non si aspettava altro se non una provvedimento che finalmente regolamentasse le unioni tra persone dello stesso sesso riconoscendo, come tra l’altro la Costituzione sancisce, il diritto a non essere discriminate.

Attirati dalle lucine colorate, dai panni stesi affissi da un palazzo all’altro e dalla generale atmosfera di festa non sono stati pochi i turisti e anche gli isolani che si sono avvicinati per capire cosa si stesse facendo in uno dei vicoletti più belli dell’isola. La notizia che si stava festeggiando un matrimonio tra una coppia dello stesso sesso ha lasciato i più del tutto indifferente, con una valutazione pari a un matrimonio “classico”, in linea con ciò che ormai l’opinione pubblica, aiutata anche da uno sdoganamento sempre più capillare effettuato in tv e sui media nazionali, ha aiutato a raggiungere. Ma siamo pur sempre in un paese dove bigottismo e scarsa elasticità mentale continuano ad essere i pilastri di pensiero di non poche persone.

In una Forio piena di persone non è stato difficile effettuare una improvvisata ma pur sempre indicativa indagine demoscopica tra i presenti. La maggioranza è tollerante o al massimo indifferente, ma lo zoccolo duro degli intolleranti non manca di stupire. Il signor Franco, ad esempio, in visita sull’isola da una settimana e proveniente da Bari, ha tenuto a evidenziare come l’unico vero matrimonio è quello officiato in Chiesa: “Senza un abito da sposa in bianco che matrimonio è?”. C’è chi invece accetta ma aggiunge paletti, come la signora Teresa in vacanza a Ischia e proveniente da MIlano che si è mostrata d’accordo sulla possibilità che persone dello  stesso sesso possano unirsi in matrimonio, a patto che “non pretendano di adottare bambini”, quello proprio, no, per molto è ancora troppo presto per consentire alle coppie dello stesso sesso di avere figli, come se la formula per una buona educazione passi necessariamente da un amalgama familiare che preveda la necessità di avere necessariamente un uomo e una donna come punto di riferimento per una buona educazione da infondere nei propri figli.

C’è poi chi non digerisce affatto questa novità introdotta dai “comunisti”, sottolineato con un tono di disprezzo: “Non potrò mai accettare di vedere scene del genere, ha tuonato un isolano che non ha voluto riferire il suo nome – l’unico vero matrimonio è tra un uomo e una donna, quello finalizzato alla procreazione e alla creazione di una famiglia classica”

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Insomma, come quest’epoca ci ha ormai abituato, il Paese è spaccato anche su un’unione che nulla toglie alla libertà degli altri e che semmai ci avvicina agli altri paesi civilizzati del globo dove l’unione delle coppie dello stesso sesso non fa più notizia. In Italia invece uno zoccolo duro di dissidenti fa ancora sentire forte e tonante la propria voce.

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