LE OPINIONI

IL COMMENTO La foce dimezzata e la gara abbreviata

Chiariamo subito il senso del titolo dell’editoriale: la “Foce dimezzata” si riferisce alla Bocca vecchia del Porto d’Ischia, i cui lavori di riqualificazione sono pressoché terminati e la “Gara abbreviata” si riferisce al Bando pubblicato dal Comune d’Ischia per la messa in sicurezza, il potenziamento delle infrastrutture e attrezzature portuali e riqualificazione del Porto. Perché “dimezzata” la Foce? Per il fatto che il progetto del Comune è basato su una “finzione scenica” ovvero fa arrivare l’acqua fino al vecchio sottopasso, fermata poi da una pavimentazione a scivolo in salita. Tutta la parte della Foce che va dal vecchio sottopasso fino al mare non solo rimane interrato ma resta abbandonato, piena di auto in sosta e rifiuti vari, con aperture più o meno abusive di depositi e garage. La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla biforcazione finale che porta (a sinistra) alla Pagoda Hotel della società Italia Srl e a destra (separato da una rete metallica) c’è un passaggio pedonale per persone dirette alla spiaggia libera sulla destra. Un cartello (beffardo) avverte che l’area demaniale è stata data in concessione alla Italia Srl e che è consentito solo un rapido passaggio, senza sosta e senza utilizzare alcun oggetto possa intralciare l’area. Per inciso, l’Hotel è attualmente in ristrutturazione (su progetto dell’Assessore Paolo Ferrandino).

Il cartello che diffida i pedoni a sostare
Il cartello che diffida i pedoni a sostare

Su questa sistemazione della “Foce a metà” si sta spendendo in particolare Roberto Ielasi, primario ortopedico in pensione, ma socialista tuttora attivo e militante, nonché amante da sempre del mare, della navigazione e dell’isola. Ielasi è intenzionato a sollecitare, con qualsiasi mezzo, la cittadinanza affinché si spinga l’amministrazione a completare, con altro progetto ed altro finanziamento, lo scavo del canale nella sua interezza, in modo da ripristinare anche il deflusso delle acque interne del porto, com’era in origine. D’altro canto, da un punto di vista estetico, anche lo stesso Albergo Pagoda troverebbe giovamento. La prima risposta di Paolo Ferrandino è stata che è tecnicamente impossibile fare ciò, per la presenza di un cavo Enel ad alta tensione. Non sono un tecnico e quindi non posso dare un giudizio di merito a tale eccezione avanzata da Paolo. Tuttavia, è bene ricordare che il cavo sottomarino conduttore di energia è stato costruito e posato con tutti gli accorgimenti tecnici del caso e che oggi la tecnica consente soluzioni una volta ritenute impossibili. Certo, è una questione di costi, ma perché si è voluto minimalizzare il progetto, legandolo ad un finanziamento FEAMP per la pesca e per il ricovero degli attrezzi dei pescatori (che sa tanto di stratagemma) e non lo si è legato al progetto, ben più ambizioso, di riqualificazione della riva destra e parte della banchina centrale? Perché slegare le due cose? Adesso, con Roberto Ielasi, sollecitiamo l’Amministrazione a completare l’opera.

L'altra metà della Foce
L’altra metà della Foce

Passiamo ora alla gara per la riqualificazione della riva destra. Il progetto tocca importanti nervi scoperti del porto d’Ischia: innanzitutto la necessità di difendere abitazioni e ristoranti dalla doppia insidia delle grandi precipitazioni meteoriche e del mare che s’innalza sulla banchina fino a penetrare nei piani bassi delle costruzioni. Poi riguarda i collegamenti con le aree retro portuali, l’integrazione e l’armonizzazione tra la logistica ed attività del cantiere e il tessuto economico circostante, una sede rinnovata per l’AMP e un anfiteatro a gradinate, antistante il cantiere e copertura con tensostruttura. E, naturalmente, una revisione e sostituzione delle bitte (troppo grandi per la nautica da diporto). Tutti interventi che appaiono necessari ed utili. Resta l’interrogativo di sempre e sul quale ho più volte richiamato l’attenzione dell’amministrazione: perché non si è avvertita la necessità di una larga e preventiva consultazione con gli operatori e residenti della zona? Gli operatori del cantiere e dei vari bar-pub-ristoranti hanno potuto dire la loro? E suscita perplessità la gara, molto complessa per gli innumerevoli aspetti tecnici da affrontare, pubblicata il 22 novembre e che scade il 23 dicembre alle ore 9.00 di mattina. Troppo breve il lasso di tempo a disposizione! Si pensi che il solo bando di gara è di ben 42 pagine, poi c’è il disciplinare e tutta la modulistica da utilizzare. E’ comunque obbligatorio il sopralluogo ( sia relativo all’attuale stato del porto e delle sue strutture, sia di tutta la cartografia del progetto approvato e finanziato) che dovrà inderogabilmente essere effettuato entro il 16 dicembre. Entro il 17 si potranno richiedere chiarimenti.

La finzione scenica
La finzione scenica

Dicevo, una procedura molto complessa da esperire mediante piattaforma telematica ed e-procurement (piattaforma.asmecomm.it). Non che la gara sia stata articolata male, anzi è fin troppo dettagliata; del resto è stata redatta da Asmel Consortile Srl, Centrale di committenza in house della Asmel, a cui il Comune d’Ischia è associata. Quello che lascia perplessi sono i tempi a disposizione: un mese per un progetto qualità-prezzo che prevede paletti rigidi (perfino nel numero di “cartelle” ovvero facciate da compilare, paragrafo per paragrafo).Pensate che l’offerta economica sarà valutata con un coefficiente secondo una “formula con interpolazione bi-lineare”. Termini che suonano ostici al normale cittadino. Non sto nemmeno a spiegarvi le difficoltà di costituire in tempo un’ATI (Associazione Temporanea di Imprese) o un GEIE (Gruppo Europeo di Interesse Economico) o di ricorrere all’”Avvalimento” per farsi prestare un requisito da altra ditta non concorrente o di dettagliare la parte del lavoro che s’intende subappaltare. Sono tutti aspetti complicati che conosce solo chi ha esperienze dirette di gare europee. Vengono assegnati 80 punti alla qualità , 10 punti al prezzo, 10 punti al tempo che si impiegherà per completare l’opera ( punti di partenza al ribasso: 910 giorni). Sia sul prezzo che sul tempo il limite massimo di ribasso è del 30%. Gli 80 punti della qualità sono così suddivisi: 15 punti per il valore tecnico qualitativo ed estetico in rapporto alla qualità dei materiali utilizzati; 12 punti per le soluzioni tecniche migliorative per la regimentazione delle acque meteoriche, del deflusso delle acque marine e del sistema di smaltimento delle acque nere di case e ristoranti//bar/pub; 10 punti per le soluzioni tecniche a difesa dell’argine di pietra naturale; 10 punti per le soluzioni tecniche migliorative per l’esecuzione della palificata; 20 punti per l’organizzazione della logistica del Cantiere e per limitarne le interferenze con le altre attività sulla riva destra; 3 punti per le migliorie di carattere ambientale; 5 punti per l’organizzazione e le squadre di lavoro impiegate ; 3 punti per lavori analoghi eseguiti precedentemente; 2 punti per la formazione specifica per mezzi e attrezzature.

L'assessore Paolo Ferrandino
L’assessore Paolo Ferrandino

Adesso direte: sì, ma a noi cittadini cosa importa di questi tecnicismi? Rispondo che i cittadini non hanno solo il “diritto di essere informati” su ciò che il pubblico potere fa, ma ha anche il “dovere” di informarsi ed esercitare il controllo, soprattutto in assenza di adeguata informazione preventiva da parte dell’Ente locale e in assenza di qualsivoglia intervento di consiglieri di maggioranza e di opposizione. Quasi che l’esperimento di una gara di oltre 6 milioni di euro debba riguardare esclusivamente Gaetano Grasso, Responsabile di procedimento. No, non è e non può essere una partita a carte (anzi, senza carte, dal momento che è tutto on line) tra concorrenti e Grasso. Guai se fosse così. E bene farebbero i cittadini a presenziare all’apertura ufficiale della busta telematica della documentazione tecnica (ore 10.00 del 23 dicembre) delle ditte concorrenti. La trasparenza degli atti e il controllo pubblico di essi è la base della democrazia.

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