Con i fondi che vengono messi a disposizione dalla Comunità Europea, potremmo organizzare sull’isola un sistema sanitario eccellente per gli isolani e per i turisti. Il previsto e ormai anche imminente ampliamento dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno già avrà l’effetto di dare maggiore respiro a chi avrà bisogno di essere ricoverato ma la carenza della medicina del territorio durante la recente pandemia ha dimostrato il lato debole del sistema. Abbiamo i medici di base che funzionano molto bene sull’isola per quanto riguarda una serie di procedure più o meno standard quali la prescrizione delle medicine e le prime cure ma l’avvio al pronto soccorso e agli ospedali provoca intasamenti e mal funzionamento di queste strutture.
Il piano inoltrato dal Governo in Europa contiene anche per un’isola di 70mila abitanti (quale la nostra, giusto per intenderci) la creazione di alcune strutture essenziali per ottimizzare il sistema e portarlo finalmente a regime eliminando i disagi causati dall’insularità che sono ormai noti e conclamati oltre che annosi. Dalle colonne di questo giornale da anni andiamo dicendo che il Palazzo Reale, con la mole elevata di metri cubi di costruito che ha, non può rimanere inutilizzato nelle mani del Ministero della Difesa. I Sindaci dell’isola con il contributo della ASL e magari con lo stesso Ministero dovrebbero mettere su un progetto.
Non è più concepibile in una isola che non può più consumare suolo non inserire nel sistema Ischia – e per una finalità decisamente nobile e significativa – questa struttura che rivestirebbe una funzione fondamentale oltre che strategica. Il Ministero non ha mai avuto la voglia di mollare il Palazzo Reale ma con l’aiuto della Politica bisogna intervenire per trovare un accordo. Vi sono a disposizione della medicina territoriale 7 miliardi. Tentiamo almeno sulla salute di far avere ai sei Sindaci un barlume di lucidità. Sarebbe già un grande risultato…
