LE OPINIONI

IL COMMENTO Le aziende siano centrali nell’agenda del Governo

DI MARCO BOTTIGLIERI

Le imprese hanno accolto con soddisfazione il riferimento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’importanza  e alla necessità di semplificare la vita alle aziende, sia sul piano burocratico sia su quello fiscale, sostenendo in generale lo sviluppo ed il lavoro delle attività economiche. Le imprese sono il motore del Paese e devono essere centrali nell’agenda del Governo. In particolare in questo momento, che vede la nostra economia attraversare nuovamente una fase difficile, condizionata dall’aumento delle tariffe energetiche, delle materie prime e dalla corsa dell’inflazione. Una riduzione della pressione fiscale per famiglie e imprese è sicuramente un intervento utile a ripristinare il potere d’acquisto dei consumatori e rafforzare la resilienza del tessuto imprenditoriale. Bene anche l’ipotesi di una tregua fiscale per chi è in difficoltà: occorre ricostruire su nuove basi il rapporto tra contribuenti e fisco. Tante sono le aspettative che gli imprenditori isolani, ma non solo, hanno riposto su questo nuovo Governo per risolvere le tante criticità che stanno creando tante tensioni e preoccupazioni.  E se da un lato possiamo fregiarci di vivere nell’isola più bella del mondo, c’è comunque l’altro lato della medaglia che ci ricorda di quanti disagi dobbiamo sopportare durante l’anno ed in particolare nella stagione invernale. 

Tanti sono i punti critici su cui focalizzare l’attenzione , la sanità e i trasporti tra i più urgenti, ma quello che stanno vivendo in questo momento tanti imprenditori del settore turistico balneare e le loro famiglie, in vista della applicazione della direttiva Bolkenstein , è una congiuntura  veramente critica. Tra i punti più contestati dai gestori di tutti gli stabilimenti balneari, c’è l’obbligo di rimessa al bando di tutte le concessioni. La direttiva Bolkenstein ruota intorno al tema delle liberalizzazioni delle concessioni balneari, obbligando gli Stati ad indire nuovi bandi pubblici per le loro assegnazioni. Se da un lato, l’applicazione della direttiva europea potrebbe portare a un allineamento tra canoni attuali riscossi dallo Stato e valori degli stabilimenti balneari, dall’altro si rischierebbe una massiccia privatizzazione a favore di grandi imprenditori, fondi finanziari e multinazionali, e potrebbe anche ricadere l’attenzione di aziende in odore di mafia, contro i quali gli attuali gestori, spesso famiglie che hanno investito i propri risparmi per avviare e condurre le attività, avrebbero ben poche possibilità di concorrere nelle gare di appalto. 

Nell’agenda del Governo Meloni il dossier “Balneari” è tra le priorità . 

E per gli imprenditori balneari è cominciata  una trepidante attesa per capire come il centrodestra a trazione meloniana gestirà la difficile partita della riforma delle concessioni demaniali marittime.

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