LE OPINIONI

IL COMMENTO Perché un istituto tecnico d’Agraria a Ischia e come

DI BENEDETTO MANNA

Chi opera nel mondo della formazione, chi rappresenta il territorio e il mondo della cultura e della ricerca, si deve fare interprete e carico del decollo di un’istanza locale, nell’isola di Ischia, che ha sempre avuto le sue radici ataviche nell’agricoltura. Si tratta di andare a formulare richieste precise per rispondere a esigenze di ricostruzione territoriale, che superino la logica dominante del cemento con annessi e connessi, e riconducano a una identità culturale che è stata snaturata nel tempo, favorendone le aspettative socio economiche, con  sbocchi occupazionali, in equilibrio con la salvaguardia ambientale. Le scelte di politiche territoriali devono partire dai luoghi dove viene organizzata la cultura per essere divulgata a difesa di beni naturali e collettivi.una ripresa socio economica sarebbe possibile mettendo in campo una formazione scolastica per agricoltori, botanici, silvicoltori, giardinieri, tecnici del territorio. Integrando l’attività agraria con aziende agrituristiche e cooperative si assicurerebbe esercizio di impresa a tutti gli effetti.iniziative proponibili – (1) avviare indagine socio economica, prima ancora di un piano territoriale, per i possibili sbocchi occupazionali per potenziale in ettari per vigneti-oliveti  – agrumeti – castegneti – orticoltura, con la testimonianza del mondo dell’imprenditoria agricola isolana; (2) individuare un istituto ad hoc con  laboratori all’esterno, come si potrebbe realizzare in una delle scuole della ricostruzione a Casamicciola, in edifici pubblici in disuso, come ASL, in antiche terme, ecc.; (3) incontrare la cittadinanza  per informare, sensibilizzare e promuovere, come avviene per qualsiasi avvio di nuovi corsi (tipo open day),così da far comprendere alle famiglie che i lavori oggi si svolgono con mezzi tecnici avanzati, senza doversi arrampicare come muli sui pendii e crinali. Si pensi ai quad, alle cremagliere e altro, che hanno favorito, per esempio, la rinascita delle 5 Terre,considerando in più possibilità di occupazione per i propri figli nelle loro terre, senza allontanarsi definitivamente dall’isola; (4) avviare procedure  presso le sedi competenti per definire il varo di tale  formazione e utilizzare i fondi possibili europei, next generation Italia, e della ricostruzione; (5) promuovere le formazioni, come agraria e altre legate alla cura della terra, con il supporto dell’università di napoli federico ii diparimento di agraria a portici, per il dovuto innesto culturale anche in prospettiva dell’istituzione di un unico parco nazionale epomeo con l’area marina protetta Regno di Nettuno, ai sensi della L. 394/91, comma 2 art.19; (6) aprire una sede della Facoltà d’Agraria di Portici sull’isola, per corsi triennali di laurea. A monte va prevista la seguente bozza di proposta, che è stata elaborata dal Circolo di Legambiente di Ischia a cura del socio storico Dott. Giuseppe Mazzara, con partecipazione dello scrivente, in veste di socio dello stesso Circolo, per la presentazione successiva ai Sindaci dell’Isola e al Commissario Straordinario,  ai fini della loro trasmissione all’Ufficio Scolastico Provinciale con contestuale invio alla Regione e ai Ministeri dell’Istruzione e della Cultura.

ARRIVO ALL’ISOLA 1938

Bozza di proposta del Circolo Legambiente di Ischia – La tragedia di Casamicciola del 26 11.2022, può essere considerata un punto di svolta nella storia dell’isola d’Ischia. Perché ha finalmente aperto gli occhi della popolazione isolana sulla necessità della gestione attiva del territorio. L’esito di questa presa di coscienza a tutt’oggi è ancora abbastanza incerto, ma le varie proposte nate dalle forze locali, inducono a un cauto ottimismo per il futuro. Legambiente ischia in questo contesto lancia la concreta  proposta  per il recupero della qualità territoriale, tramite l’istituzione sull’isola di un istituto tecnico agrario autonomo. L’esistenza di una tale scuola permetterebbe di rivalutare la millenaria storia contadina  dell’isola verso un futuro sempre più necessario.Ischia, in base ai dati ISPRA attualmente disponibili, sui circa 46 Kmq dell’isola, almeno il 60% comprende terreni agricoli e boschivi, che fortunatamente riescono a difendere il valore paesaggistico dell’isola.Tuttavia a partire dal boom turistico iniziato negli anni 60, il territorio non urbanizzato è stato improvvidamente lasciato a se stesso. Questa trascuratezza ha avuto dei risvolti positivi e negativi. Per esempio con amministrazioni attente al territorio, si sarebbero potute evitare quei guasti che hanno causato le catastrofe negli ultimi anni. D’altra parte i terreni abbandonati, si sono rimboschiti in maniera naturale e soprattutto il suolo isolano non è stato impoverito e aggredito dalle contaminazioni chimiche della odierna coltivazione intensiva. oggi il territorio di ischia si presta ad un  rilancio di agricoltura biologica e di gestione forestale, anche come baluardo ad una incipiente urbanizzazione integrale. Ischia ha una urgente necessità di profili professionali di alto livello: agronomi, silvicoltori, botanici, giardinieri, esperti del paesaggio, geotecnici, tecnico certificatore di agricoltura biologica, ecc.. Per creare tali competenze, sarà necessario  un solido collegamento con la facoltà di Agraria di Portici, per individuare indirizzi professionali innovativi e coerenti con la vocazione del territorio, quali agroalimentare, viticoltura, olivo coltura, orticoltura, agricoltura forestale. Alla stregua del mantenimento delle tradizioni agrarie campane, che sono state valorizzate tramite appunto, per esempio,  gli Istituti Tecnici ITA “ A. S. COPPOLA” di Piedimonte Matese (CE) o ITAS “M. Rossi Doria“ di Marigliano (NA).Si tratta quindi di creare quelle professionalità, necessarie sul territorio e  spendibili nel settore primario ai vari livelli, con la dovuta attenzione al mantenimento della biodiversità degli ecosistemi, e creare una condivisione delle finalità di gestione dell’habitat, nel quadro  della difesa dai cambiamenti climatici, seguendo il programma d’azione dell’agenda 2030, varata dall’ONU, e dei suggerimenti  contenuti nel documento di Legambiente “Cantiere Ischia 2030”.L’ambiente non è gestito da burocrati, politici e neanche da attivisti di buona volontà. Ci vogliono persone che sanno mettere le mani sulla terra con le conoscenze e competenze che i tempi nel terzo millennio impongono. Conclusione – (a)l’offerta formativa va  formulata.(b) gli organi di governo territoriali e scolatici, incluso il Ministero, vanno resi edotti con tanto di richiesta e documentazione d’appoggio per avviare l’iter.(c)prevedere incontri istituzionali, convegni, conferenze di servizio con la dovuta divulgazione presso i vari livelli: europeo (per direttive e finanziamenti), nazionale, regionale e locale. (d) individuare il luogo di formazione. (e)rendere strutturata la proposta formativa anche per eventuale campagna di informazione nei confronti di famiglie, dirigenti di altre scuole, per superare scetticismi e perplessità.

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