LE OPINIONI

IL COMMENTO Ripartenza lenta ma guai a piangersi addosso

Nel corso di questa stagione estiva, sono stato forse tra i primi a mettere in luce una situazione per l’isola di Ischia non proprio brillantissima dal punto di vista del ritorno turistico ed economico. L’alluvione di novembre sicuramente ha avuto delle conseguenze ma ci sono state anche altre ragioni e concause, determinanti per l’andamento dell’estate. Prima fra queste lo straordinario boom turistico del capoluogo, che ha favorito un movimento, per così dire “Napoli-centrico”, a danno sicuramente di tutte le altre realtà locali del territorio regionale, Ischia compresa. Poi ci sono state anche altre ragioni, riconducibili ad una gestione forse anche un po’ approssimativa di un’estate che evidentemente ad Ischia, come in altri luoghi, ha bisogno ormai di un ricambio motivazionale forse anche generazionale, sicuramente di strategia. Perché le vacanze cambiano come cambia l’attitudine delle persone, le loro abitudini, le mode e le disponibilità economiche. Detto questo, in questi giorni si registra un eccessivo allarmismo, forse anche un atteggiamento troppo pessimistico nei confronti di un’estate che è apparsa sì difficile ma che in fondo poteva anche andare peggio. 

La crisi d’altronde non è un fattore esclusivamente ischitano. Tutto il fenomeno turistico ha risentito di un modo profondamente diverso di fare le vacanze, di gestire le ferie, soprattutto il budget economico a disposizione. Gli Italiani sono molto più attenti a spendere e lo fanno restringendo magari ad un periodo di tempo più breve la propria villeggiatura e questo in qualche modo può aver spiazzato chi era abituato a fare i conti con vacanze lunghe, soggiorni di almeno due mesi ed estati in stile anni 80. Secondo un primo bilancio da parte degli esperti del settore, Il numero di italiani che si è concesso una villeggiatura nel periodo estivo è rimasto stabile rispetto allo scorso anno (circa 34,5 milioni di cittadini), ma è cresciuta la quota di coloro che hanno tagliato il numero di notti fuori casa. Ecco perché esagerare nel pessimismo nel malumore, nell’atteggiamento critico nei confronti dell’isola non va bene. Alla fine si farà un bilancio e si faranno le analisi su quanto è stato fatto e quanto è stato sbagliato ma tutto quello che di buono è emerso nel corso di questa estate non va certamente cestinato. Mi limito a tre esempi, due dei quali legati alla tradizione dell’isola. La Festa di S. Anna e la sfilata di S. Alessandro. Sono eventi che hanno restituito al mondo un’immagine altamente positiva di Ischia, dopo le drammatiche foto di fango e distruzione. Anche alcune serate legate al by night nei vari comuni dell’isola, però, mi sembra possano essere ascritte all’elenco degli aspetti positivi della stagione. Attenzione quindi a farsi prendere dallo sconforto o piangersi addosso. Parlare di tradimenti, rabbia e delusioni, in una società che vive di immagini e di messaggi social e anche di comunicazione estemporanea, così come far passare l’idea di una vacanza in negativo sull’isola d’Ischia, potrebbe avere conseguenze anche molto pesanti, per i prossimi mesi, dal punto di vista turistico, rispetto ai danni già arrecati dai fenomeni naturali e dalle questioni legate alla pandemia che faticosamente ci siamo lasciati alle spalle.

* DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”

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