LE OPINIONI

IL COMMENTO Trasporti, Green? Sì, grazie

DI MIMMO BARRA

Se l’idea è quella di immaginare l’isola nel prossimo decennio, bisogna avviare alcuni cambiamenti radicali, infrastrutturali, direi quasi epocali. La terza isola d’Italia con una delle più grandi vocazioni turistiche dovrebbe stare al passo con i tempi che evolvono velocemente, anzi quasi essa stessa dovrebbe indicare la direzione. Essere capofila, insomma, di progetti pilota ai quali pure altre località turistiche possano fare riferimento. Quindi Ischia deve scegliere tra rimanere così com’è, con tutte le sue bellezze ma anche con tantissime debolezze e fragilità, o fare il grande salto di qualità. Uno dei problemi più evidenti che stritolano il nostro territorio è rappresentato dal traffico veicolare che, a detta dei più, è la maggior piaga perlomeno  dell’ultimo decennio. Nessuno vuole rinunciare a quella che sembra essere una conquista di libertà e soprattutto di movimento. Il turista, però, rimane imbarazzato di fronte a questo caos di migliaia di auto e motorini in movimento sulle strade isolane. Sembra, agli occhi degli utenti, di ritrovarsi in una piccola metropoli in cui spostarsi a volte diviene quasi impossibile. La scelta di rimanere così com’è e vivere alla giornata o programmare una rivoluzione sulla mobilità che potrebbe portare ad una rivalutazione dell’Isola, sotto il profilo della sostenibilità, non è più procrastinabile. Località turistiche come Ibiza, Stampalia in Grecia ed altre hanno iniziato la trasformazione nella direzione di una mobilità intelligente attuando accordi con grandi gruppi automobilistici, varando un piano di contrasto ai cambiamenti climatici incentrato sulla transizione energetica con l’obiettivo di arrivare nei prossimi anni ad energia rinnovabile e mobilità elettrica.

A questo, vale la pena sottolinearlo, si potrebbe giungere anche da noi intercettando incentivi o fondi che gli Enti Locali potrebbero mettere a disposizione con bandi ad hoc o chiedere ausilio ai privati (ad esempio le case automobilistiche) per diminuire drasticamente le emissioni di CO2 e trasformare, per davvero, l’isola verde  per antonomasia in “green”. L’approvvigionamento dei mezzi di trasporto (pubblico e privato, come i taxi) potrebbe avvenire gratis attraverso centrali di accumulo per il solare e con un impianto di trattamento dei rifiuti capace di produrre energia elettrica. Della materia “rifiuti”, però, ne parleremo in seguito. Questo ragionamento, tuttavia, dovrebbe portare a costi bassi per il movimento dei mezzi e la possibilità di effettuare corse, per esempio dei taxi, a tariffe di 5/10/15 euro al massimo. A queste condizioni sfido chiunque, io per primo, a non utilizzare il servizio pubblico da piazza per lasciare in garage il proprio mezzo di trasporto, causando, come effetto positivo, la drastica diminuzione delle auto. In altre parole meno traffico, meno smog, maggiore vivibilità per turisti e residenti. Il percorso è segnato! Si può e dobbiamo farlo per noi e per le future generazioni e consentire a Ischia di risplendere di luce propria invece che riflessa.

In un piano di rilancio del genere, ovviamente anche il servizio di trasporto pubblico dovrebbe avere il proprio ruolo. L’EAV ha in parte rinnovato, negli anni scorsi, il parco autobus immettendo tra il 2021 e il 2022 circa 28 mezzi e promuovendo altrettante nuove assunzioni, arrivando in questo modo complessivamente a 70 unità con 450 corse nel periodo invernale e quasi il doppio in quello estivo. I ricavi, a regime, dovrebbero superare i 3 milioni. Anche qui si potrebbe chiedere all’Ente Regione uno sforzo maggiore verso una transizione ecologica o, comunque, ibrida aumentando la capacità di trasporto con ulteriori automezzi di ultima generazione. Alla politica, perciò, va demandato il compito di fare “scelte anche se impopolari” come ha avuto modo di affermare il Sindaco di Serrara Fontana, Irene Iacono. Nell’immediato potrebbero far storcere il naso all’abitudine e allo status quo, ci rendiamo conto. Guardando oltre però si potrà dire che a questa idea ho dato il mio contributo per raggiungere un fine ma, su tutto, però, conoscendo le loro capacità e competenze, pubblicamente si potrà affermare che i primi cittadini saranno riusciti a immaginare e proiettare l’isola nel prossimo futuro. Cosa, naturalmente, non da poco.

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