CRONACAPRIMO PIANO

«Il sistema criminale vuole sudditi, la prevenzione sia la cura»

Il giornalista ed ex senatore Sandro Ruotolo, da nove anni sotto scorta, è intervenuto ieri mattina alla Colombaia di Forio nell’ambito dell’evento “Gesti di legalità”. Con lui l’Orchestra Scarlatti Young, di cui faceva parte il giovane Giovanbattista Cutolo ucciso al termine di una lite all’esterno di un pub. Toccanti e coinvolgenti le parole e il monito pronunciate dinanzi a studenti e ad una platea qualificata

Un appuntamento davvero significativo quello promosso e organizzato ieri mattina a Forio presso la Colombaia, che fu storica residenza del regista Luchino Visconti. “Gesti di legalità” ha portato sulla nostra isola l’ex senatore Sandro Ruotolo, giornalista “scomodo” che deve alle sue inchieste il fatto di vivere ormai da anni sotto scorta. All’ombra del Torrione, momento altrettanto pregnante e significativo, è giunta anche l’Orchestra Scarlatti Young di Napoli, di cui faceva parte il musicista Giovanbattista Cutolo, rimasto tragicamente ucciso al termine di una lite all’esterno di un pub. Musica e riflessioni si un tema come quello della legalità, dunque, in una mattinata che ha visto Ruotolo visitare la tomba di Visconti accompagnato tra gli altri dai consiglieri comunali Davide Laezza e Marianna Lamonica, presenti anche gli assessori ischitani Feliciana Di Meglio e Luigi Di Vaia, il vicesindaco di Lacco Ameno Carla Tufano la preside del Liceo “Buchner” di Ischia Assunta Barbieri. Del Liceo, naturalmente, era presente anche una delegazione di studenti. 

Sia alla presenza del pubblico presente, che a margine dell’evento, sono state davvero particolarmente interessanti le osservazioni del noto giornalista che così ha esordito: «Mi sono trovato a intervenire in un posto straordinario, emozionante. Alle mie spalle c’è la tomba di Luchino Visconti, che è stato il padre del neo realismo. Si tratta di una delle figure di spicco della cultura italiana e mi piace che non sia casuale trovarci proprio qui a parlare di cultura della legalità. A mio avviso è fondamentale questo passaggio, di certo ci troviamo nel posto giusto perché è chiaro che hai bisogno di confrontarti con la realtà». Poi Ruotolo ha aggiunto: «Il sistema criminale vuole sudditi, li pretende: la libertà, la democrazia, la cultura invece prevedono il pensiero critico. Allora è importante educare i giovani, soprattutto in un momento in cui il nostro paese soprattutto vive questa transizione, un passaggio dove c’è una povertà educativa e culturale della nostra terra. Mi riferisco a Napoli ed alla Campania, non c’è dubbio che Ischia, come dire, viva decisamente più lontana dalla costa e non ha questo tipo di problemi. Ma oggi, sicuramente, stando con l’orchestra Scarlatti, con l’orchestra di Gio Gio (Giovanbattista Cutolo, ndr) che ci pone una questione terribile che è quella legata ai minori nella nostra città e in provincia. Pensa che da queste parti ci sono la bellezza di trentacinque ragazzi minorenni accusati di omicidio che attualmente sono in carcere: questo ci dice che siamo davanti ad un problema non più emergenziale quanto piuttosto strutturale. Giogio è morto in maniera assurda e purtroppo sono tante le vittime innocenti soprattutto della camorra. Credo che quello di Napoli sia il territorio dove si conta il maggior numero di vittime innocenti. Lui è soltanto uno dei tanti e allora l’appello è quello di prevenire. Quel che serve è la prevenzione, nel momento in cui militarizzi prima e condanni poi vuol dire che hai già perso. Il tema deve essere la cultura della legalità, che non a caso ha lo scopo prioritario di aiutare a prevenire il degrado».

«E’ importante educare i giovani, soprattutto in un momento in cui il nostro paese soprattutto vive una fase di transizione, un passaggio fondamentale dove c’è una povertà educativa e culturale della nostra terra

Sandro Ruotolo, uomo e giornalista da guardare anche come esempio per le nuove generazioni, di chi non ha esitato a rivoluzionare anche la qua quotidianità pur di non rinunciare alla libertà di pensiero. E’ lui stesso a ricordarlo: «Sono ormai quasi nove anni che vivo sotto scorta, ovviamente mi trovo in questa condizione per il mio ruolo di giornalista perché ho fatto delle inchieste a seguito delle quali ho ricevuto una serie di minacce. Oggi cambio ruolo, sto nella segretaria nazionale del Partito Democratico, ma giornalisti non si diventa: lo si nasce e ci si muore. Pensa che io il 1 maggio faccio cinquant’anni di giornalismo. Essere uomini liberi e poter esercitare attività di pensiero è una cosa importante, addirittura fondamentale: magari crea dei problemi però io sono libero e vado in giro a raccontare la mia libertà, protetto ma comunque liberamente. Chi mi ha minacciato, invece, a quest’ora sta in galera e verosimilmente gli resterà per tutti i giorni che gli restano della sua vita». Dal canto suo il delegato alla Cultura del Comune di Forio, Davide Laezza, si è così espresso: «Sono orgoglioso di quello che si sta costruendo alla Colombaia, dove domenica abbiamo inaugurato un ricco calendario di eventi che toccherà il sociale ma parlerà anche di cultura ed arte. Avere Sandro Ruotolo a parlare di legalità con l’intervento musicale dell’Orchestra Scarlatti è stato davvero emozionante. Ruotolo si è dimostrato un amico, ci ha tenuto tantissimo ad esserci ed ha portato con sé tutto il suo bagaglio di esperienza professionale da giornalista che ha sempre combattuto la criminalità».

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