Karin, Cristina e Nicola Mattera presentano il primo vino doc prodotto sul Castello
Il vino del Castello Aragonese è la novità di questa estate 2017 ed anche di questo terzo Venrdi di Festa al Borgo di riflesso il Castello con le sue potenzialità partecipa. L’ evento unico che accadrà domani sul Castello d’Ischia è una tappa importante della storia moderna ed attuale dell’antico maniero, costruita ed avviata dagli eredi di Antonio e Gabriele Mattera che per altro in iniziative diverse ne sono e precursori. Infatti il vino che i fratelli Nicola e Cristina Mattera eredi di Gabriele, presentano ufficialmente domani venerdì 7 Luglio, arriva trent’anni dopo lì impianto del vigneto voluto da Gbriele e Karin col prezioso aiuto di Andrea D’Ambra. E’ un Biancolella Doc vinificato dalla D’Ambra Vini e prodotto in 650 bottiglie; si chiama semplicemente “CASTELLO”.
La grafica rigorosa ed elegante dell’ etichetta e del depliant descrittivo è curata da Raffaello Lamonaca, grafico torinese che segue ormai da qualche tempo la progettazione grafica degli eventi del Castello. Cristina e Nicola Mattera rispondono alle nostre domande. Come è nata l’idea del vigneto sul Castello ? “Trent’anni sono passati da quando Gabriele Mattera e sua moglie Karin i nostri genitori, nel pieno della loro missione di restauro e rivitalizzazione del Castello Aragonese d’Ischia, dimora delle loro vite, intravidero tra i rovi vigne del passato e decisero di reimpiantarne una col prezioso aiuto di Andrea D’Ambra e con la passione e la determinazione che solo gli innamorati dei luoghi sanno profondere”. Cosa è successo dopo ? “Il cerchio si chiude oggi: da una terra densa di rovi all’armoniosa regolarità di una vigna in posizione privilegiata, da un visionario recupero fino a questa bottiglia che porta con orgoglio il frutto di un viaggio scandito dai tempi del luogo: i filari di viti dialogano col vicino orto, col mare e con quella cupola della Chiesa dell’Immacolata che sembra essere silenziosa testimone della bellezza ritrovata.
Il Castello è il simbolo della rinascita di questo luogo straordinario che, dopo secoli di abbandono, ritrova, giorno dopo giorno, forme, funzioni e atmosfere: la vigna e il suo Biancolella testimoniano ancora una volta che il Castello è vivo e che il suo cuore batte grazie all’incontenibile energia di una visione”. Perché il Biancolella ? Il Biancolella è un vitigno a bacca bianca, molto probabilmente introdotto in Campania dalla Corsica (Petite blanche) dove le prime barbatelle sarebbero state portate dai greci provenienti dall’Eubea. Oltre che a Ischia, è coltivata, fin dall’antichità, a Procida, Capri e Ponza (un tempo isola del Regno dei Borboni che ne impiantarono il vitigno anche in costiera Amalfitana e Sorrentina portandolo da Ischia). Proprio per la sua storia e gli ottimi risultati ottenuti da secoli, è ormai considerato un vitigno autoctono tipico dell’isola e dei suoi terreni vulcanici”.
“Insieme alla vite e a splendide piante ruderali (la valeriana rossa, il cappero in fiore) si sono sviluppate piante tipiche della macchia mediterranea che, contendendo gli spazi ad antiche essenze arboree (fichi, susine, olivi, carrubi) o a piante introdotte in Europa dalle Americhe (agavi, fichi d’India) hanno permesso, in passato, una autonomia e un’indipendenza alimentare determinanti durante i lunghi assedi di pirati o di milizie nemiche provenienti soprattutto dal Nord Africa”. Nascono dal sole e dal mare, dalla terra e dal fuoco i profumi del CASTELLO, effluvio di antiche emozioni, dove il mito di Dioniso e Venere si sposa con la convivialità: il rito della gioia, della salute e dell’armonia.
Michele Lubrano