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Lacco e la “presa” del porto, per il Comune nuovo ostacolo Tar

Dopo l’aggiudicazione della gara per i servizi ausiliari, ieri nella prospettiva del passaggio di consegne l’amministrazione ha notificato l’esito alla società concessionaria, che però ha immediatamente fatto ricorso alla giustizia amministrativa: si attende la decisione

Ennesima puntata della controversia relativa al porto turistico tra la società Marina di Capitello e il Comune di Lacco Ameno. Ieri mattina l’amministrazione, dopo aver notificato alla società l’esito della gara per i servizi ausiliari di gestione dell’approdo, si è presentata presso l’ufficio del molo turistico per ottenere l’immissione nel possesso della struttura, presenti anche gli agenti della Polizia municipale, oltre alla Guardia Costiera. Tuttavia, come ampiamente previsto, non c’è stato alcun pacifico e amichevole passaggio di consegne alla società designata a fornire i servizi ausiliari, la Marine Sub, né tantomeno il ritorno del Comune nell’effettiva gestione diretta della struttura.

Come in una classica sfida western, ieri a mezzogiorno in punto, sotto un sole cocente e solo in minima parte mitigato da una brezza che il grande Sandro Ciotti avrebbe definito come “ventilazione inapprezzabile”, si sono confrontati sul molo al Capitello diversi esponenti dell’amministrazione comunale e della società concessionaria, compreso il dottor Giuseppe Perrella, amministratore della Scarl. Ma sul posto era presente anche gran parte dello stesso consiglio comunale, col vicesindaco Carla Tufano e i consiglieri Giovanni Zavota, Ciro Calise, Giovanni De Siano, Carmela Monti più l’assessore Leonardo Mennella, mentre i due gruppi di opposizione erano rappresentati da Piero Monti e William Vespoli. In attesa c’erano anche i rappresentanti della Marine Sub, aggiudicataria della gara per i servizi portuali.

Sul molo si sono “fronteggiate” l’amministrazione comunale e la società Marina del Capitello, tuttavia non c’è stato alcun tentativo di immissione nel possesso tramite la forza pubblica

Inizialmente la tensione si tagliava col coltello, e la prima mossa tardava a essere varata. Intanto, i legali di fiducia della società, gli avvocati Michele Calise e Alessandro Barbieri, avevano inoltrato ricorso al Tar contro il documento dell’amministrazione che rendeva nota l’intenzione di consegnare i servizi portuali ausiliari alla società designata con l’apposita gara, e di conseguenza le aree demaniale contese.

Nella lunga attesa della decisione in via cautelare del tribunale amministrativo, col sole che ha continuato a martellare, è iniziato il confronto per la redazione del verbale. Sul posto, come accennato, non c’erano solo i vigili urbani agli ordini del Comandante Raffaele Monti, ma anche alcuni esponenti della Guardia Costiera, che pur avendo preso nota delle parti in causa presenti, non hanno ritenuto di dover partecipare alla redazione del verbale in quanto la questione riguarderebbe solo il Comune e il concessionario, e non anche la Capitaneria. Dunque, non c’è stato nessun tentativo di realizzare il passaggio di consegne con l’uso della forza pubblica.

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L’architetto Vincenzo D’Andrea, in rappresentanza dell’ente di Piazza Santa Restituta, ha quindi collaborato coi legali della società per cercare di redigere una versione condivisa del verbale. Il nodo da sciogliere era, ovviamente, la presa d’atto dell’immissione nel possesso della struttura, cosa che secondo il Comune derivava dalla pronuncia del Tar dello scorso aprile, nella quale si considerava definitivamente scaduta il 29 giugno l’ultima proroga della concessione a favore della società. L’amministrazione, in virtù di tale decisione e con l’esito dell’aggiudicazione della gara, auspicava il rilascio spontaneo del porto da parte della Marina del Capitello. Quest’ultima invece ha ribadito la propria convinzione secondo cui grazie alla pronuncia dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato nello scorso autunno le concessioni balneari, ma anche quelle portuali, sono state prorogate fino al 31 dicembre 2023. Dunque secondo la Marina di Capitello non c’era da prendere atto di nessuna immissione nel possesso, in quanto oltre a richiamarsi alla citata decisione del Consiglio di Stato gli avvocati Michele Calise e Alessandro Barbieri hanno contestato la mancanza di un esplicito provvedimento di sgombero del porto, indirizzato alla Scarl.

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L’amministrazione, in virtù della decisione del Tar dell’aprile scorso e con l’esito dell’aggiudicazione della gara, auspicava il rilascio spontaneo del porto da parte della Marina del Capitello. Quest’ultima invece ha ribadito la propria convinzione secondo cui grazie alla pronuncia dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato nello scorso autunno le concessioni balneari, ma anche quelle portuali, sono state prorogate fino al 31 dicembre 2023

Su questa duplice presa di posizione, nel primo pomeriggio si è trovata faticosamente una quadra su una versione del verbale accettata da entrambe le parti, ma in attesa del responso del Tar la situazione è rimasta ferma allo status quo. Secondo alcuni addetti ai lavori, il Tar potrebbe rinviare ogni discussione all’udienza di merito già fissata a settembre nella quale si discuterà la legittimità dei titoli concessori, di fatto lasciando fino ad allora – tramite una sospensiva cautelare – il molo turistico nella disponibilità della Marina di Capitello. In ogni caso la decisione Tar dovrebbe arrivare in queste ore.

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