La delegata all’ambiente del Comune di ProcidaTitta Lubrano reso noto: “Abbiamo chiuso il mese di febbraio partecipando al convegno sul progetto FIRM innovazione governance e sfide future per la filiera dei rifiuti Marini in Campania. Nella chiesa di Santa Maria di Porto Salvo si è discusso del progetto ‘Una rete da pesca per la filiera dei rifiuti Marini’ che ha creato appunto una rete di collaborazione tra il settore della pesca, il mondo della ricerca, le pubbliche amministrazioni e le comunità locali. Un progetto fortemente voluto dalla Regione Campania e finanziato dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca. Promosso dal CNR in collaborazione con l’Istituto di scienza dell’alimentazione di Avellino e l’istituto per i polimeri di Pozzuoli ha visto l’adesione delle maggiori associazioni di pescatori ed anche il patrocinio di Legambiente Campania e Marevivo Onlus. Il progetto ha portato alla luce 31 tonnellate di rifiuti Marini che i pescatori dei comuni aderenti, tra cui Comune Di Procida, hanno portato a terra e ed avviato a smaltimento”.
L’esponente politico ricorda poi che gli operatori di Federpesca Procida hanno da subito aderito portando a terra 10,6 tn di rifiuti e molti altri primati hanno realizzato:
1) con meno barche hanno raccolto di più in assoluto;
2) utilizzato tutte le tipologie di barche: strascico, circuizione, posta e palangaro per un totale di 17 barche;
3) iniziato per primi contribuendo a rimuovere rifiuti prima della stagione estiva;
4) collaborato a stretto contatto con la capitaneria intervenendo a rimuovere rifiuti pericolosi per la navigazione (tra cui due relitti di imbarcazione);
5) unici a caratterizzare il rifiuto marino con certificato da organismo terzo;
6) coperto il costo dello smaltimento del rifiuto con fonti esterne senza gravare sulle casse del Comune.
Poi Lubrano Lobianco aggiunge: “Con l’approvazione della Legge Salvamare finalmente i pescatori possono trasportare e conferire i rifiuti pescati senza incorrere in sanzioni: le città, infatti, sono sempre più pulite grazie all’attenzione che i cittadini mettono nella gestione del rifiuto, mentre il mare no! Grazie al contributo dei pescatori possiamo andare a prendere il rifiuto dove oggi è più presente: sopra e dentro il mare. Abbiamo accolto con favore la legge Salvamare che – tuttavia – non risolve tutti i problemi collegati al rifiuto Marino. Primo tra tutti la mancanza dei decreti attuativi della legge: ho sottoscritto come cittadina ed amministratrice l’appello di Marevivo al Ministro dell’ambiente affinché vengano adottati quanto prima tali provvedimenti che consentiranno di far entrare a regime questa buona pratica. Anche l’assessore regionale Regione Campania – Assessorato Agricoltura Nicola Caputo ha sottoscritto l’appello e si è impegnato a portarlo nella conferenza stato-regioni”.
L’esponente politico sottolinea ancora che “Altra questione riguarda i costi che secondo la legge devono ricadere sulle comunità: anche su questo ho mostrato la nostra perplessità rispetto alla soluzione, chiedendo invece risorse per le comunità Marine che si adoperano per la raccolta e lo smaltimento del rifiuto pescato, oltre che di quello cd. spiaggiato. La plastica rappresenta la gran parte del rifiuto Pescato ed è importante trovare per questo materiale una destinazione più economica e sostenibile dopo la raccolta. Proprio in questa direzione si pone RESTITUTA, l’idea progettuale di start up di un gruppo di giovani universitarie che hanno immaginato di raccogliere e trasformare la plastica pescata in una materia dalla quale ricavare oggetti di design, progetto tra i vincitori dell’Hackathon svoltosi a Procida 2022 – Capitale Italiana della Cultura nel corso dell’anno di Capitale Italiana della Cultura. Operatori, amministrazioni, ricercatori ed innovatori per dare nuova vita alla risorsa Mare!”
