CULTURA & SOCIETA'

Quando i Baroni Stohrer sbarcarono a Casamicciola per fondare il parco termale “Il Castiglione”: la loro storia e il tentativo di industrializzare le nostre lumache

TORNANO LE LUMACHE CHE ERANO TANTO CARE AL BARONE STOHRERRE DEL CASTIGLIONHE E LA LORO LENTEZZA IN UN MONDO CHE VA A MILLE A L’ORA. OSSIA LE “MARUZZE” DI TERRA E DI MARE – la Baronessa Von Stohrer fece della sua casa ad Ischia un focolare di ospitalità dove accolse amici e personalità dell'élite internazionale che visitarono l'isola e che spesso venivano proprio per fare visita alla padrona di casa, famosa nel mondo della cultura e della società internazionale. Fra gli ospiti di casa Stohrer ad Ischia si annoverarono scienziati come i Professori Albert Sabin e Christiaan Barnard, politici come Henry Spaak e Amintore Fanfani, artisti come Robin Maugham, Enrico d'Assia, Hermann Hentze, Sir William Walton che fra l'altro era suo coetaneo, Herbert von Karajan, Ken Russell, Vincenzo Colucci, Coco Chanel e tanti altri. Sembra quindi appropriato ricordare questa Gran Dama del XX secolo, e il suo capolavoro, cioè il Parco Termale Castiglione che senza di lei non avrebbe preso vita. Un po’ come l’argentina Susanna Susana Walton con i suoi Giardini La Mortella di Forio a Zaro

Coloro che dal principio videro giusto nell’importanza delle lumache e del loro proliferare nelle campagne e boschi dell’isola d’Ischia , furono il Barone Eberhard Stohrer ((May 2, 1883 – March 7, 1953) e sua moglie Ursula, che da Berlino si trasferirono a Ischia. Misero nuove radici nella nostra isola dove anno dopo anno, crearono il Parco termale del Castiglione tra Ischia e Casamicciola, tanto che nel 1949-50 tentarono di commercializzarle a livello industriale quelle lumache che ritenevano potessero rappresentare un successo sul mercato..Al riguardo I due illustri coniugi divenuti negli anni successivi ischitani di adozione, furono visitati da una ditta toscana raccoglitrice di Lumache con lo scopo di esporre il proprio piano di industrializzazione del prodotto animale ischitano.

Il piano-Lumache di Ischia proposto dai toscani piacque a Barone Stohrer, che però naufragò alla partenza per insormontabili disaccordi economici ed imprenditoriale fra le parti. Il Barone tento da solo l’impresa, ma le difficoltà di gestione sia pure in proprio furono tali che lo indussero ad abbandonare il progetto. Prima di parlare più diffusamente delle nostre lumache e delle loro caratteristiche, riteniamo opportuno tracciare il profilo della famiglia StoHrer e del loro famoso Parco del Castiglione partendo dai fondatotori dello stesso Baronessa Maria Ursula e suo marito Barone Eberhard von Stohrer fino al loro figlio erede Barone Berthold von Stohrer. Ursula che ha rappresentato qui ad Ischia il punto di riferimento più attivo della famiglia, nasce a Wannsee (Berlino) l’8 marzo 1902, figlia di Franz von Günther, ufficiale di cavalleria e di Lise von Koch. Trascorre l’infanzia tra Berlino e la campagna di suo nonno materno Rudolph von Koch membro fondatore della Deutsche Bank dì cui fu presidente ed amministratore delegato fino alla sua morte nel 1921. Nel 1925 sposa Eberhard von Stohrer, allora direttore generale al Ministero degli Affari Esteri della Germania e Capo del personale. Nel 1926 segue il marito, nominato Ministro Plenipotenziario della Germania presso il Governo egiziano, con sede al Cairo, dove la coppia di diplomatici rimane per 10 anni fino al 1936. Durante questo periodo fece molteplici viaggi via nave dall’Europa in Egitto e viceversa con frequenti brevi soggiorni a Napoli. Nel corso di questi anni nasce il desiderio di costruirsi una casa di villeggiatura sul mare nelle vicinanze di Napoli, zona prediletta dei coniugi von Stohrer.

Nel 1936, dopo lunghe ricerche la scelta cade sull’Isola d’Ischia e sulla proprietà Castiglione per via delle sorgenti ivi presenti, in quanto l’Ambasciatore von Stohrer era un patito di acque termali. Nel 1940 iniziò la costruzione della seconda dimora sull’isola d’Ischia, a Casamicciola, che sarà completata nel 1942. Il primo ad occupare la villa sarà l’Ammiraglio Cunningham, capo delle forze armate inglesi, dopo lo sbarco a Salerno nel 1944. Dopo la guerra, la Baronessa von Stohrer torna ad Ischia nel 1946, che diventerà la sua dimora fissa fino alla sua morte nel 1988. Negli anni successivi, dopo la morte dell’Ambasciatore von Stohrer nel 1953, la Baronessa Maria Ursula si occupava della proprietà ad Ischia e nacque il desiderio di dare nuova vita alle antiche terme alimentate dalla sorgente Castiglione, famosa nei secoli e già menzionata da Plinio il Giovane nella sua “Geografia dell’Impero Romano”. Usufruisce della consulenza del Dr. Gernot Walde, ideatore e primo proprietario del Parco Termale Poseidon e con l’aiuto del figlio Berthold tornato da impegni di lavoro in India ed in Estremo Oriente, realizzò a metà degli anni settanta il parco Termale Castiglione, mettendo così all’opera il suo concetto che la proprietà privata non può essere fine a se stessa, ma va vista piuttosto nella responsabilità del proprietario pro tempore di averne cura e di svilupparla nel migliore dei modi, nel pieno rispetto della natura e con riguardo all’interesse anche della comunità locale. Il pieno rispetto della natura fu un criterio imprescindibile per la Baronessa von Stohrer ed effettivamente, guardando il Parco Termale Castiglione dal mare o dall’alto, è difficile scoprire le costruzioni che sono perfettamente nascoste nel verde che le circonda.

Proseguendo la sua vocazione ed esperienza diplomatica, la Baronessa von Stohrer fece della sua casa ad Ischia un focolare di ospitalità dove accolse amici e personalità dell’élite internazionale che visitarono l’isola e che spesso venivano proprio per fare visita alla padrona di casa, famosa nel mondo della cultura e della società internazionale. Fra gli ospiti di casa Stohrer ad Ischia si annoverarono scienziati come i Professori Albert Sabin e Christiaan Barnard, politici comeHenry Spaak e Amintore Fanfani, artisti come Robin Maugham, Enrico d’Assia, Hermann Hentze, Sir William Walton che fra l’altro era suo coetaneo, Herbert von Karajan, Ken Russell, Vincenzo Colucci, Coco Chanel e tanti altri.Sembra quindi appropriato ricordare questa Gran Dama del XX secolo, e il suo capolavoro, cioè il Parco Termale Castiglione che senza di lei non avrebbe preso vita. Un po’ come l’argentina Susanna Susana Walton con i suoi Giardini La Mortella di Forio a Zaro. Ed eccoci alle luimache di casa nostra. Le lumache, o se volete le maruzze, come le chiamiamo noi qui ad Ischia, ma anche nel napoletano e giù di lì, è quell’animaletto da giardino, di boschetti e ti terreni coltivati più ampi, che nel suo esclusivo stato esistenziale, ci trasmette quell’esasperante modo di muoverci, in determinate occasioni o per abitudine congenita, che si chiama lentezza. In sostanza, possiamo dire che tutte quelle persone, che in casa, su lavoro, con gli amici, nel rapporto con la società sono lenti di natura, hanno preso dalle… lumache. E non crediamo debbano andar fieri, specie oggi, dove il mondo cammina a mille all’ora. Messa pertanto in evidenza la prima prerogativa naturale della lumaca, andiamo ad analizzare le altre, delle quali le lumache, nel bene e nel male, fanno sfoggio. Sono dei gasteropodi terrestri, possiedono quindi polmoni, al contrario delle loro cugine che vivono in mare (le nostre lumache di mare che sono i caclavuozzoli quelli tondi grigiastri col guscio lucido e gli scungilli colorati) e nei fiumi, ed appartengono a diverse famiglie: dei Limacidi e degli Arionidi, quelle a corpo nudo e allungato, degli Elicidi le chiocciole. La lumaca è un animale dal carattere assai cauto e timido in quanto si ritira appena sente il primo segnale di pericolo. Quando vengono anche solo sfiorate le antenne, queste si ritraggono istantaneamente. La sua lentezza di cui abbiamo parlato sopra, è calcolata nei movimenti (0,03 mph, corrispondenti a 0,048 km/h od 80 cm al minuto). Si trascina per il piede ed usa una bava argentea come lubrificante per evitare di ferirsi. Le secrezioni della lumaca servono anche a formare l’epifragma nel momento in cui l’animale si ritira nel suo guscio. Altra caratteristica curiosa dalla lumaca, è legata alla riproduzione. Essa è infatti un’ermafrodita insufficiente, ovvero possiede sia l’apparato maschile che femminile ma per la riproduzione necessita dell’intervento di un suo consimile. Quindi i due individui durante l’accoppiamento fecondano e rimangono fecondati contemporaneamente

Foto Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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