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Il monito di Gianpaolo Buono: «La giustizia non vada avanti a suon di proroghe»

Le valutazioni del presidente dell'Assoforense sugli interrogativi per la ripartenza: «Dopo l’estate non sappiamo come procederà la riapertura delle aule giudiziarie: negli ultimi mesi siamo stati in grandissima difficoltà nell’interpretare i vari provvedimenti che si sono succeduti, sia quelli emanati dal governo sia quelli riconducibili ai capi degli uffici giudiziari»

La stabilizzazione del tribunale è un qualcosa di cui si discute da tempo ma che pare non arrivare mai: ma si giungerà alla fumata bianca prima o poi?

«Per la stabilizzazione del tribunale non dobbiamo allentare la presa: a inizio settembre avremo un incontro col Ministro e con i vertici giudiziari e istituzionali. Chiediamo chiarezza alla politica: se la sezione distaccata va mantenuta, allora dovrà essere realmente funzionante, cosa che oggi non è»

«Naturalmente io non posso dire se l’obiettivo sarà centrato. Noi stiamo cercando di convogliare tutte le energie possibili verso di esso. Tuttavia la decisione finale è di carattere politico, per questo stiamo tentando di coinvolgere tutti gli attori istituzionali di questa vicenda. Non è facile, non lo è ancora di più in un periodo storico come questo, caratterizzato dall’emergenza sanitaria con una serie di problemi di carattere economico che il Governo deve affrontare e questo non facilita certo il nostro compito. Metterli insieme tutti intorno a un tavolo, dal ministro al capo dipartimento, passando per i vertici delle istituzioni, non è stato affatto semplice. Inizialmente era stato previsto un incontro proprio a fine luglio, ma diversi impegni politici e organizzativi hanno imposto il rinvio: sembra che si sia trovato un punto d’incontro per la data intorno al 10 settembre. Tuttavia non bisogna mollare la presa, è necessario continuare con questo lavorìo quotidiano perché non è facile convincere i vertici sulla necessità della stabilizzazione del nostro ufficio giudiziario. Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto e stiamo continuando a farlo, in quanto giorno dopo giorno bisogna sensibilizzare ciascun interlocutore: non si tratta di coinvolgere solo il Ministero, ma tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, ed è giusto che sia così. Come per tutte le decisioni che contano, è bene che quella riguardante la stabilizzazione della sezione distaccata sia il più possibile condivisa. D’altra parte, non vedo quali potrebbero essere le ragioni ostative (parlo sempre di ragioni politiche) per impedire che ciò avvenga. A noi pare un fatto scontato, perché viviamo quotidianamente le storture di questa situazione, però evidentemente non c’è la sufficiente sensibilità. Questa è la ragione di un lavoro quotidiano che ormai stiamo portando avanti da mesi, per cercare di far capire che tenere un ufficio giudiziario nello stato in cui versa il nostro equivale a non averlo: quindi è necessaria una decisione definitiva. Io sono stato molto chiaro in tutte le sedi nel chiedere questo, cioè nel chiedere chiarezza alla politica, ma non è sempre facile avere una risposta».

«Sanità, scuola e giustizia sono i primi tasselli in ordine di importanza. Come Assoforense abbiamo sempre sostenuto il rafforzamento dell’ospedale Rizzoli, e il progetto di ampliamento in cantiere è senz’altro un segnale positivo perché indica una volontà di affrontare e risolvere i problemi del nosocomio locale»

A settembre si tornerà a scuola ma non si capisce come. Volendo fare una battuta, sappiamo se e come si tornerà in un’aula di tribunale, specie in una sede come quella di Ischia?

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«Anche per quanto riguarda gli uffici giudiziari, io non ne sono sicuro. È sufficiente guardare agli ultimi mesi per capire come non ci sia stata chiarezza anche nelle determinazioni da assumere, tanto è vero che noi operatori siamo stati in grandissima difficoltà nell’interpretare i vari provvedimenti che si sono succeduti: parlo di provvedimenti di emanazione governativa, ma anche quelli riconducibili ai capi degli uffici giudiziari, dal Tribunale alla Corte d’Appello. Non sempre c’è stata la necessaria chiarezza. Sperando che la pandemia sia in via di riduzione e che non vi sia una recrudescenza in autunno, mi auguro che la situazione degli uffici giudiziari ischitani, già critica, non si complichi ulteriormente a causa del covid-19».

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Come Assoforense vi siete sempre battuti anche per tematiche come la sanità: l’ampliamento dell’ospedale Rizzoli è da considerarsi un primo passo importante?

«Per le elezioni regionali aspetterei che trascorra agosto prima di fare pronostici. Abbiamo già visto che in due mesi sono cambiate moltissime cose, anche per lo stesso De Luca; quindi attenderei l’inizio di settembre per valutare compiutamente le possibilità dei due candidati»

«Ho sempre detto che, prima di essere avvocati e di interessarci a una problematica come quella dell’ufficio giudiziario locale, siamo cittadini e siamo isolani: quindi in una ipotetica graduatoria di interessi io metterei al primo posto la sanità, subito dopo le scuole e al terzo posto gli uffici giudiziari. Sono problematiche interconnesse tra loro, ed è giusto che il problema vada affrontato globalmente: quando noi avvocati parliamo di stabilizzazione degli uffici giudiziari, lo facciamo evidentemente nell’ambito di un contesto più ampio, augurandoci che la stessa cosa possa avvenire per i comparti che ho citato, soprattutto per quanto riguarda la sanità. L’ampliamento dell’ospedale è importante perché significa che si è riusciti a calamitare un interesse intorno a tale problematica: la condizione del nostro nosocomio è nota. L’ospedale e il tribunale versano in una situazione di degrado inteso come mancanza della giusta attenzione da parte delle istituzioni. Quindi la volontà di ingrandire il Rizzoli è un segnale positivo, incoraggiante, come i lavori di ristrutturazione che nel recente passato hanno interessato la nostra sede giudiziaria».

Si avvicinano le elezioni regionali: la sfida tra De Luca e Caldoro è la più scontata, o forse il centro destra avrebbe dovuto proporre qualcosa di diverso?

«A Lacco si sfidano De Siano e Pascale, ma in entrambi i casi si tratta di candidati esperti e autorevoli, quindi il paese del Fungo potrà contare su un sindaco in grado di affrontare con efficacia i problemi del comune e dell’isola collaborando con i colleghi»

«Mah.. Sono forse il meno indicato ad esprimermi in questi termini, ma siamo ancora a oltre un mese e mezzo di distanza dalle elezioni. E abbiamo visto come nel giro di due mesi sono cambiate tantissime cose, quindi attenderei che trascorra anche il mese di agosto prima di esprimersi sulla prevalenza dell’uno o dell’altro candidato. La fase d’emergenza sanitaria ha avuto come conseguenza un grande consenso per l’attuale presidente regionale e si pensa che egli verrà riconfermato con una percentuale quasi bulgara, ma mesi fa all’interno del centro-sinistra si diceva addirittura che non dovesse essere candidato. Si direbbe quindi che ora De Luca “traina” il Pd e le altre forze della compagine da lui attualmente guidata. Quindi dico di attendere un mese, e poi faremo delle valutazioni prima delle elezioni».

Ha vissuto in prima persona l’esperienza del Covid, posso chiederle cosa le ha lasciato dal punto di vista umano?

«Aver contratto il covid è stata comunque un’esperienza utile dal punto di vista umano, e mi ha dato modo di riflettere su problematiche che nella routine quotidiana tendiamo a ignorare»

«Io dico che tutte le esperienze nella vita sono importanti, e per me lo è stato anche il Covid-19. Mi è servito per capire i legami autentici, ma anche per riflettere su una serie di problematiche a cui normalmente, presi dal frenetico ritmo quotidiano, non pensiamo quasi mai. Anche le esperienze negative, secondo me, vanno considerate come dei contributi al raggiungimento di una maturità che non potremmo avere se tutto filasse sempre liscio. Quindi, da un iniziale imprevisto negativo, posso dire che anche questa può considerarsi una prova positiva, soprattutto dal punto di vista umano».

A Lacco Ameno si prepara la sfida tra De Siano e Pascale, impensabile fino a qualche mese fa. Come la vede?

«L’associazione dei giovani avvocati è un’iniziativa che va sostenuta e incoraggiata: è sempre positivo vedere i giovani mettersi in gioco e apportare un contributo per risolvere problemi che non sono solo della giustizia ma dell’intera isola»

«Questa contrapposizione è rappresentativa della politica, soprattutto quella locale, dove gli equilibri cambiano da un momento all’altro in maniera anche repentina. Questo accade non soltanto nelle forze che oggi si identificano nella maggioranza di governo, ma anche in quelle di opposizione. La competizione tra De Siano e Pascale non è la prima e non sarà l’ultima tra esponenti che in precedenza facevano parte della stessa forza politica e, anche se è augurabile che ciò non avvenga, è tuttavia accaduto infatti in altri Comuni, come anche nello stesso Lacco Ameno, perché anche nelle passate elezioni i contendenti erano candidati che originariamente erano esponenti dello stesso schieramento politico, quindi Lacco continua in un cammino che sembra quasi “naturale”. A livello di pronostico, per la verità devo ammettere che sto seguendo poco gli avvenimenti lacchesi perché sono completamente preso dal problema della stabilizzazione del tribunale, e mi riesce veramente difficile comprendere quali possano essere i reali equilibri. Sicuramente si tratta di due candidati autorevolissimi, che hanno dimostrato, uno in virtù dell’esperienza maturata anche in sedi particolarmente importanti e l’altro ricoprendo la carica di sindaco durante momenti delicati, di essere non soltanto due ottimi candidati, ma anche di essere persone che saranno sicuramente in grado di governare il paese in maniera efficace, e di poter contribuire, insieme agli altri colleghi isolani, alla risoluzione di problemi ormai annosi, quelli di cui abbiamo parlato prima. Del resto, sull’isola viviamo in una situazione di continua emergenza, quindi è positivo che ci siano delle persone esperte, che in passato hanno affrontato le stesse problematiche e che quindi siano in grado di dare dei contributi, anche in termini qualitativi, di tasso elevato. Quindi, nell’uno e nell’altro caso, il futuro sindaco di Lacco Ameno sarà in condizioni di fronteggiare efficacemente non solo i problemi di Lacco Ameno, ma anche quelli dell’isola».

A Ischia è nata anche l’associazione dei giovani avvocati: quale consiglio si sente di dare ai suoi colleghi ancora all’inizio dell’attività professionale?

«Ho sempre cercato di incoraggiare i giovani colleghi anche in questa iniziativa, perché chiunque voglia dare un contributo può farlo individualmente o in forma associativa. D’altronde siamo sempre in stretto contatto con i ragazzi. La loro associazione è una novità importante: vuol dire che i giovani all’interno della categoria alla quale appartengono hanno capito che è il momento di mettersi in discussione. Io lo vedo come un fatto estremamente positivo. Cercherò di incoraggiare anche per il futuro questa collaborazione utile all’intera categoria. La loro maggiore freschezza è un importante valore aggiunto, e comunque lo ribadisco: bisogna sempre incoraggiare i giovani quando vogliono scendere in campo e mettersi in discussione. Questo vale non solo nel nostro settore, ma in termini generali, come anche nella politica. Mi auguro quindi che questi giovani possano crescere e dare il massimo contributo alla risoluzione concreta di problemi che non riguardano solo il comparto giudiziario, ma l’intera isola».

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