CULTURA & SOCIETA'

Napoli, alla Stazione Marittima la quarta edizione di HospitalitySud

Incontri e seminari con 150 relatori, presenti 60 aziende delle forniture e dei servizi per l’ospitalità

Un’occasione di confronto, formazione e crescita per operatori e professionisti dell’intera filiera dell’accoglienza. Così mercoledì mattina, dopo lo stop degli ultimi anni causato dalla pandemia, ha preso il via la quarta edizione di HospitalitySud. Il Salone dedicato alle forniture, ai servizi e alla formazione per l’hotellerie e l’extralberghiero è stato in scena fino a ieri negli spazi della stazione Marittima di Napoli.

Due giorni scanditi da focus, incontri e seminari con 150 relatori, provenienti da ogni settore del mondo dell’industria turistica, e ben 60 aziende delle forniture e dei servizi per l’ospitalità. Il prestigioso appuntamento, unico nel Centro Sud Italia, si è aperto stamane con un’interessantissima tavola rotonda – intitolata «Napoli e la ricchezza dei comuni turistici» – che ha messo sotto la lente di ingrandimento lo stato dell’arte dell’economia turistica regionale con uno sguardo anche verso la prossima stagione estiva. Al convegno, moderato dal direttore de Il Mattino, Francesco de Core, sono intervenuti, tra i vari, Ugo Picarelli, fondatore di HospitalitySud, il Presidente dell’Autorità Portuale, Andrea Annunziata, l’assessora al Turismo del Comune di Napoli, Teresa Armato, l’assessore alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo della Regione Campania, Felice Casucci, i sindaci di Capri, Marino Lembo, Pompei, Carmine Lo Sapio, Sorrento, Massimo Coppola, l’assessore al Turismo del comune di Ischia, Luigi Di Vaia ed il presidente di Federalberghi Campania e Penisola Sorrentina, Costanzo Iaccarino.

Il “summit” è stato soprattutto l’occasione per scoprire i dati emersi dal dossier di Sociometrica che ha stilato, attraverso un apposito studio sulla ricchezza generata dai comuni turistici italiani, il ranking dei comuni della Campania secondo la creazione di valore aggiunto, confrontandolo con quello nazionale. A grande sorpresa, tra le prime venti posizioni della classifica sono emerse soltanto due realtà del Sud, entrambe campane. Si tratta, ovviamente, di Napoli, che si attesta in sesta posizione (preceduta, seppur di poco, dalla città di Rimini al quinto posto) e Sorrento, 17esima. Mentre i comuni isolani di Ischia e Forio, sommati insieme, arrivano solo a sfiorare la “top 20”, piazzandosi nella 21esima posizione. «Abbiamo fatto un lavoro per misurare la ricchezza che viene prodotta da ciascun comune italiano in relazione al turismo – racconta il direttore di Sociometrica, Antonio Preiti –  La graduatoria indica Napoli al sesto posto ma la città si avvia già verso la quinta posizione per diventare quindi una delle “top 5” destinazioni del Paese, insieme a Roma, Firenze, Venezia e Milano».  

Tuttavia, come osserva lo stesso Preiti, il capoluogo campano – nonostante le sue straordinarie potenzialità – ha ancora tanta strada da fare per raggiungere i numeri che al momento hanno altre grandi città d’arte del Paese: «Napoli – precisa il direttore di Sociometrica – ha in media 4 presenze turistiche per ogni suo residente, Venezia ne ha 50 e Milano circa 22. La città partenopea potrebbe ospitare molti più visitatori rispetto a quelli che ha oggi ma per farlo serve una maggiore dotazione alberghiera perché buona parte della crescita turistica di Napoli è dovuta alle piattaforme online, dove si affittano camere e appartamenti, che incrementano le presenze ma hanno un basso impatto economico».

Per colmare i gap c’è difatti bisogno di incrementare «un turismo di qualità», ma per farlo serve intervenire anche sui servizi, spesso insufficienti. Un tasto dolente, ad esempio, non può che non essere rivolto al trasporto pubblico, specialmente nel giorno in cui Legambiente ci ricorda – attraverso il rapporto Pendolaria 2023 – che uno dei mezzi più utilizzati dai turisti di mezzo mondo (per raggiungere due dei siti archeologici più noti del globo, come gli scavi di Pompei ed Ercolano), ovvero la Circumvesuviana, resta ancora tra le peggiori linee ferroviarie dell’intero Paese. Carenze, quelle sui servizi a tutto tondo, che purtroppo si manifestano quotidianamente, sotto molteplici forme, in ogni regione del Mezzogiorno causando perdite ed opportunità mancate in un settore che per Napoli ed il Sud è tutto meno che marginale. «La Campania, per quanto riguarda i numeri del turismo, è la prima delle regioni del Meridione però purtroppo non riesce ad avere gli stessi flussi di altre regioni del Nord come il Veneto o la Toscana» evidenzia Ugo Picarelli, il fondatore di HospitalitySud, ribadendo che bisogna «cercare di migliorare e risolvere i problemi infrastrutturali. Difficoltà che hanno tutte le regioni del Mezzogiorno, sia a livello stradale che ferroviario. Poi bisognerebbe incrementare le tratte aeree: più collegamenti ci sono più turisti arriveranno in città».

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