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I NOSTRI STORICI CACCIATORI E LO SFACCIATO “ SALTO DELLA QUAGLIA

La quaglia è quell’ uccello  che sta più simpatico ai nostri cacciatori. Quando è il tempo di andare a quaglie,  come si dice in gergo, i nostri cacciatori assumono un insolito atteggiamento che li rende  più sicuri e preparati allo specifico tipo di caccia. Si portano appresso il cane adeguatamente addestrato per la catturo della quaglia, facendo attenzione che lo sparo non spaventi il cane più della quaglia stessa. In natura la quaglia, quando è inseguita dai cani, prima di fermarsi e acquattarsi, dopo aver corso a piedi, fa un salto in modo da disorientare i cani. Da ciò deriva il modo di dire comune “Il Salto della Quaglia”,per indicare che una persona vuole cambiare repentinamente “discorso” (cioè argomento) o comportamento per disorientare l’interlocutore o l’osservatore. Il salto della quaglia è anche la denominazione di un antico gioco ischitano  che si svolge fra due ragazzi della strada; Il primo ragazzo s’inchina rimanendo colle braccia penzoloni fin quasi a toccar la terra, con le mani. Un altro ragazzo, posto direttamente dietro di lui, gli grida da lontano: “Salta la quaglia”. Il primo gli risponde: “Che ddiavolo è?” Il secondo replica: ” stai penzolone e lo vedrai”. Così dicendo, questo piglia la rincorsa, salta sulla schiena del ragazzo, e gli riesce dalla testa. Nel lessico gergale, politico e giornalistico, l’espressione “salto della quaglia”, indica il cambiare partito politico senza farsi troppe scrupoli (voltagabbana). Sull’isola, la politica nostrana, di salti della quaglia ne ha registrati in quantità e di tutti i colori. Per ritornare alla quaglia ed alla sua natura dobbiamo dire che si presenta con due distinti modi di essere, e cioè: la quaglia da volo o da caccia e la quaglia da carne. La quaglia da volo o da caccia è frutto di incroci tra quaglia coturnix coturnix e coturnix Japonica. La quaglia da volo risulta più slanciata,  più piccola e agile ed ha un corpo più fino ed una grande abilità nel volare, a differenza della quaglia da carne che essendo tozza, e frutto di differenti selezioni, a causa del suo peso riesce solo a fare dei balzi senza poter volare bene e per lungo tempo. Usata per la produzione di uova ( visto la selezione che ne porta a deporre tante ) e per addestramento dei cani da caccia, è un piccolo e buffo animaletto che si può allevare in casa senza problemi. Questa quaglia è una piccola rappresentante della famiglia dei Fasianidi, presenta un corpo raccolto, il becco breve e ricurvo, una coda corta, ed un piumaggio color fulvo-giallastro barrato di bianco. La quaglia da volo si riconosce per il suo volo basso e rettilineo, ed il dismorfismo sessuale non è ben evidente, i giovani maschi hanno la gola bianca con una macchia nera longitudinale, col passare del tempo diventa rossastra con petto fulvo ruggine tendente al chiaro, mentre la femmina ha la gola bianco-fulva e petto fulvo giallastro con macchie allungate. I nostri  cacciatori, specie quelli che hanno fatto la storia della caccia ad Ischia, dai fratelli Vincenzo, Giovanni e Pasquale  Mazzella a Gianni Iannelli, da Peppe Baiocco a Mariano Lanfreschi, da Luigi Iacono (marchesino) a Livinio Gioffredi e a tanti altri cacciatori del passato, tutti sapevano “ la loro” su come bisognava “trattare” la quaglia, simbolo della loro “evasione” dall’abituale lavoro o professione.

MIchele Lubrano

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