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Pasqua saltata, Luca D’Ambra: «La situazione è critica»

Il presidente di Federalberghi: «Speriamo che la stagione possa svolgersi da maggio in poi. Ripetere una situazione come quella dello scorso anno sarebbe impensabile. Si andrebbe a prolungare lo stato comatoso di un’economia che così non può reggere»

La pandemia da Coronavirus mette ko, per il secondo anno, le vacanze pasquali. Anche quest’anno le restrizioni impediranno di poter venire sull’isola di Ischia, così come nelle altre località turistiche, e dare il via alla stagione estiva. «Saltare la Pasqua per noi albergatori significa stringere ulteriormente la cinghia su di una situazione che è diventata già abbastanza pericolosa in termini economici per le aziende e per i collaboratori che si vedono spostare ancora una volta in avanti una possibilità di essere assunti».

Così Luca D’Ambra, presidente di Federalberghi Ischia sintetizza la situazione in cui si trovano al momento sia gli albergatori che tutti i lavoratori del comparto turistico. «Al momento – continua il numero uno di Federalberghi Ischia – viviamo una situazione davvero insostenibile e per questo lo Stato dovrebbe adoperarsi per creare dei ristori a breve termine». Luca D’Ambra fa suo l’appello di Federalberghi Italia che nei giorni scorsi ha chiesto al Governo di correggere il decreto sostegni. «La scorsa settimana, l’Istat ha certificato che nel 2020 il fatturato dei servizi ricettivi ha subito un crollo del 54,9%. Per questo il Governo deve tenere conto di questa tragedia che mette a rischio la sopravvivenza di migliaia di aziende e di lavoratori». E spiega ancora D’Ambra: «Non cominciare la stagione turistica con la Pasqua significa rimandare l’inizio di circa un mese». La maggior parte degli alberghi, secondo le norme attuali, riaprirà per metà/fine maggio.

«La scorsa settimana, l’Istat ha certificato che nel 2020 il fatturato dei servizi ricettivi ha subito un crollo del 54,9%. Per questo il Governo deve tenere conto di questa tragedia che mette a rischio la sopravvivenza di migliaia di aziende e di lavoratori»

«In passato – spiega ancora D’Ambra – godevamo per il mese di maggio di un turismo tedesco ed austriaco che in questo momento non c’è. Anche quando potrebbero venire sull’isola gli stranieri, rischiano la quarantena al rientro. Si tratta di impedimenti che ovviamente porta alla disdetta della vacanza rispetto già alle poche prenotazioni». Ma se la Pasqua è ormai saltata, ancora non è dato sapere che cosa succederà in estate. A regnare è l’incertezza. «In occasione delle festività pasquali la Federalberghi ha sempre diffuso i dati del movimento turistico degli italiani. Dati solitamente confortanti, a volte sorprendenti, perché indicatori di un trend in continua crescita, magari anche a dispetto di una difficile congiuntura economica.

«Nel 2019 sono stati oltre 21 milioni i concittadini in viaggio per la Pasqua, registrando un giro di affari complessivo di circa 8 miliardi di euro. Oggi invece, a causa delle conseguenze disastrose che la pandemia da coronavirus ha provocato al nostro comparto, possiamo solo rilevare che non avremo nessun movimento, come nel 2020»

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Basti pensare che nel 2019, l’ultimo anno di cui ci sono dati disponibili (lo scorso anno tutti abbiamo trascorso la Pasqua in lockdownd ndr) sono stati oltre 21 milioni i concittadini in viaggio per la Pasqua, registrando un giro di affari complessivo di circa 8 miliardi di euro.

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Oggi invece, a causa delle conseguenze disastrose che la pandemia da coronavirus ha provocato al nostro comparto, possiamo solo rilevare che non avremo nessun movimento né potremo comunicare il conseguente giro d’affari di tutta la filiera turistica, così essenziale per il benessere del Paese». Anche sull’isola non è possibile pensare al futuro e programmare la prossima stagione.  «Le prenotazioni – conferma D’Ambra – sono davvero poche. Ed anche chi prenota si impegna a versare una caparra più avanti aspettando di avere una visione più chiara». Non manca, però, l’ottimismo. «Speriamo che comunque la stagione possa svolgersi da maggio in poi. Ripetere una situazione come quella dello scorso anno sarebbe impensabile. Si andrebbe a prolungare lo stato comatoso di un’economia che così non può reggere». E conclude Luca D’Ambra: «Non possiamo che restare ottimisti per la stagione turistica a partire da maggio. Speriamo anche che in autunno possano tornare gli stranieri che rappresentano una buona fetta di mercato per il turismo ischitano».

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