LE OPINIONI

Sotto Tiro di Mizar La mia Forio

Le foto su facebook di Geraldo Calise mi riportano agli anni cinquanta. Due sorelle di mia madre Ena e Concettina sposarono Vincenzo e Gaetano Colella. Vico San Gaetano, ora Michele Colella, dove ora vive Geraldo, era l’abitazione di Cumpa Peppe, capostipite e proprietario del favoloso Crocefisso, una barca a vela per il trasporto delle merci nel Golfo. La casa era quella classica di Forio. Ampia, signorile, con giardino annesso pieno di piante da frutta. Zia Concettina viveva in un appartamento attiguo a cumpa Peppe che viveva insieme a Michelino, futuro Sindaco di Forio. Zia Ena invece con zio Gaetano abitavano in una casa di fronte a quella patronale.

Forio ed i foriani mi incantavano. Seduto con cumpa Peppe fuori al loro negozio, di fronte all’edicola di “giuvann e zuozz”, ascoltavo le sue storie di mare dei primi anni del secolo. Erano storie eroiche. Guardando la foto nella quale i miei zii rimorchiavano con una piccola barchetta, il Crocefisso, alla ricerca di un po’ di vento, mi commuovo ancora. Con zio Gaetano andavamo a fare i bagni a Citara. Una landa deserta piena di orti e di una bellezza unica. Rara. Distrutta dal cambio dei tempi e da un parente, anche lui sindaco di Forio, dopo Michelino.

A Forio risiedeva il maresciallo Zivelli rappresentante della Filippone, una pasta eccezionale di Torre Annunziata, al quale consegnavo l’ordinativo di farina e pasta, ogni domenica, per la fornitura dei negozi di papà, mamma e zii di San Michele e Campagnano. Molte volte l’ordinativo lo lasciavo nella bottega di don Vito Del Deo, parente di Zivelli. Le lezioni di rinforzo in matematica me le dava il prof Baggio. Nel bar Maria, avevo 15 o 16 anni, andavo a guardarmi quei strani quadri appesi alle pareti e mi sorprendevano le facce strane sedute ai tavolini. Erano facce arcigne molto in contrasto con le facce turche dei foriani. Gli occhi neri delle ragazzine che approcciavo ti facevano vivere i sentimenti della pubertà e iniziavano a darti la struttura sentimentale dalla quale non si riesce più ad uscire.

A Forio come a Cartaromana è nato in me l’amore per il bello. Il bello anche dell’armonia con la gente.

Cumpa Peppe ed i suoi figli, Vito Del Deo, la banda Zivelli, il prof Baggio, la signora Lora, i Castaldi erano persone che ti insegnavano con la loro serietà come vivere il mondo. Dal 1953 ho attraversato tutta la storia foriana ed anche attraverso i tanti Sindaci, Vincenzo Mazzella, Francesco Regine, Michelino Colella, Patroni Griffi, Michele Regine, Gaetano Colella, Antonio Trofa, Franco Iacono, Franco Monti, Franco Regine ho potuto penetrare nell’essenza dello spirito foriano.

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Ecco perché non condivido la politica amministrativa di Francesco Del Deo.

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Con lui uscito dall’ambito provinciale del paese mi sarei aspettato una svolta decisiva per la conduzione moderna del paese con l’animo però dei furiani veri.

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