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Michele Iacono: «Ottima stagione, ma non culliamoci sugli allori»

«Nei mesi di luglio e agosto si raggiunge quasi sempre un’estesa occupazione alberghiera e anche quest’anno così è stato. In passato la clientela “straniera” era quasi sempre quella tedesca, che si concentrava in primavera oppure a fine estate e inizio autunno. Oggi, invece, arriva una clientela internazionale più variegata, che sbarca sull’isola anche durante gli affollati mesi estivi. Certamente la congiuntura è stata favorita dagli eventi geopolitici, ma l’aumento dei turisti francesi fa parte di una tendenza già manifestatasi negli anni precedenti. Benvenuta è l’inversione di tendenza per il mercato russo: dopo alcuni anni in costante discesa, adesso sembra che anche da quel fronte abbiamo cominciato a recuperare.  Si fa in fretta a perdere clienti, poi ci vuole del tempo per recuperarli. Adesso stiamo cavalcando un momento positivo, ma dobbiamo cercare di consolidarlo. Parlo soprattutto del turismo di qualità, che è quello che produce reale ricchezza. Ma nell’industria turistica la qualità è variabile, e uno dei fattori del successo sta nel saper interpretare le varie tipologie di utenti, da quelli più facoltosi a quelli con minori possibilità. Chiunque sia coinvolto nel settore turistico deve comunque interrogarsi e cercare costantemente di migliorare tale qualità: nell’era digitale è possibile leggere i commenti dei clienti per il servizio offerto. Certo, non sempre c’è univocità e attendibilità, ma è importante avere l’umiltà di ascoltare tali istanze al fine di offrire un prodotto sempre migliore. Nell’era digitale sia i turisti che gli imprenditori dispongono di una notevole mole di informazioni: è fondamentale saperla interpretare. Non va trascurato il fatto che è in aumento la clientela di età più giovane, non più soltanto attratti dai locali notturni, ma adesso sono tornati ad apprezzare il buon bicchiere di vino e la gastronomia locale nelle migliori enoteche, oppure gli sport acquatici. Tuttavia, il problema più grande della nostra isola è la mobilità sul territorio, che incide in maniera pesantissima sull’intera economia: il turista che si muove con facilità riesce a raggiungere agevolmente ogni angolo dell’isola, è invogliato a spendere nelle attività locali, dalla ristorazione, alle visite nei luoghi di interesse archeologico o naturalistico, ai prodotti tipici e allo shopping. Se invece, come accade ora, i trasporti pubblici sono gravemente carenti, il visitatore incontra notevoli difficoltà nel muoversi dal proprio albergo, e non può certo utilizzare sempre il taxi, visti i prezzi astronomici. L’efficienza della Sepsa fino a una decina di anni fa era da esempio alle altre realtà turistiche italiane: oggi ci troviamo nel caos. Facendo un bilancio, dico che la stagione è stata molto positiva, e ha confermato le nostre potenzialità, non ultimo il grande valore costituito dalla qualità dell’accoglienza e della cortesia del personale, che ci viene universalmente riconosciuta,  ma ora si tratta di non gettare al vento questa ennesima opportunità».

 

 

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