CRONACAPRIMO PIANO

«C’E’ UN MURO DI GOMMA, BASTA CON L’OMERTA’»

Dopo le recenti operazioni di polizia contro il mattone selvaggio con la regia del comitato, gli attivisti del CO.RI.VERDE in una lettera aperta a Il Golfo non nascondono il loro malcontento: «Vogliono delegittimarci, la nostra priorità è il parco regionale, ma non è possibile continuare a consumare suolo sull’isola nel silenzio assoluto». E ancora…

Una lettera aperta, un appello accorato che lascia trasparire un niente affatto velato sentimento di amarezza per il modo in cui parte della cittadinanza isolana ha accolto una serie di iniziative che mirano alla tutela del territorio ed a preservarlo da ulteriori scempi ma che evidentemente non hanno raggiunto, ci perdonerete l’eufemismo, unanimità di consensi. E così arriva la nota indirizzata al nostro giornale dal comitato CO.RI.VERDE con la quale si vogliono puntualizzare una serie di cose, in primis che quella al mattone selvaggio non è certo la mission prioritaria dell’organismo associativo quanto soprattutto uno strumento per giungere all’obiettivo primario che è quello dell’istituzione del Parco dell’Epomeo. Ma nel testo di una nota che – non lo nascondiamo, e crediamo di avere titolo per poterci soffermare in questo giudizio avendo seguito e rendicontato da sempre l’attività del comitato presieduto da Gianni Mattera – a un certo punto appare quasi “complessa” da percepire in maniera chiara ed inequivocabile anche se, lo ribadiamo, non riesce a mascherare una sorta di disagio verso chi non sposa una causa incondizionatamente.

Ma ecco come esordiscono Mattera e i componenti del comitato nella loro lettera: “All’atto della nascita istituzionale di CO.RI.VERDE (Comitato per la Rigenerazione dell’isola Verde), sapevamo che ci saremmo trovati di fronte ad un muro di gomma e a tentativi di distorsione dei suoi reali obiettivi.  E difatti appare evidente la volontà di puntare i riflettori sul vertice di CO.RI.VERDE, in un tentativo di delegittimazione di esso, anziché su chi continua ad infrangere la legge. Precisiamo che il coordinamento scrupoloso – per conto di CO.RI.VERDE, della raccolta, selezione e smistamento delle segnalazioni alle Forze dell’Ordine è a cura del magistrato Albino Ambrosio. Sottolineiamo, che, la proposta centrale di CO.RI.VERDE non è, come alcuni vogliono far credere, la lotta all’abusivismo edilizio, ma l’istituzione di un Parco Regionale Protetto del Monte Epomeo, a fronte del quale, però, non può corrispondere l’ipocrisia secondo cui ad Ischia non si costruisce più abusivamente. La verità è che si continua a farlo, e questo va in direzione opposta al progetto di parco, che non è destinato solo alla tutela del paesaggio ma ancor più alla tutela della sicurezza degli abitanti. La mancanza, sulla montagna, di monitoraggio del suolo, degli alberi e delle piante, l’abbandono progressivo dell’agricoltura, l’antropizzazione eccessiva, sconvolgono i delicati equilibri naturali e favoriscono sfaldamenti e smottamenti oltre che fenomeni alluvionali. Un Ente Parco, con proprio personale, mezzi e risorse finanziarie può ovviare a molti di questi inconvenienti. Ed è ovvio che se vogliamo arrivare alla creazione di un Ente Parco che abbracci gli interessi di tutti e sei i Comuni dell’isola, non possiamo tollerare ulteriore consumo di suolo”. Fin qui la parte iniziale della nota, sulla quale ci permettiamo di fare soltanto un piccolo appunto: non crediamo si possa parlare di “delegittimazione” soltanto perché si raccontano notizie di cronaca legate a sequestri o operazioni delle forze dell’ordine che nascono da segnalazioni del CO.RI.VERDE. E che tra l’altro, almeno per quanto ci riguarda, non sono mai state esposte, raccontate o commentate in maniera negativa o tale da poter essere equivocata.

Detto questo, ecco come proseguono gli esponenti del comitato: “Quindi la lotta al nuovo e macroscopico abusivismo non è l’obiettivo centrale di CO.RI.VERDE, ma una necessita’ derivata del progetto di Parco. Nonostante la ragionevolezza di questa impostazione, che non è affatto una crociata ideologica, ma una equilibrata proposta di sostenibilità e sicurezza ambientale, ci sono alcuni che esorcizzano il progetto di parco che, a loro avviso bloccherebbe l’edilizia, mentre servono case per i terremotati. E’ insostenibile ipotizzare ‘nuove case’ per dare degna abitazione a chi non ce l’ha più. E’ recuperando strutture dismesse o acquisite con i soldi dello Stato che si risolve il problema e non altrimenti. Qualcuno, ancora, ha sostenuto che non è compito di un’Associazione di cittadini denunciare i casi di abusivismo e qualcun altro si è spinto a giudicare tale operato come ‘delazione’. E’ un’affermazione grave ed è un atteggiamento omertoso ritenere che una collaborazione con gli organi di polizia per fermare, prima che sia troppo tardi, nuovi abusivismi, costituisca un tradimento verso alcuni concittadini. Vuol dire che ci si piega, con ignavia, al perpetuarsi degli abusi e all’aumento esponenziale del contenzioso, che diventerà sempre più irrisolvibile anche a livello parlamentare. CO.RI.VERDE, che non è un’Associazione ambientalista, in quanto si propone scopi più generali della semplice tutela dell’ambiente, vuole essere inclusiva, ambisce a convincere tutte le componenti della società a questa rigenerazione urbana. Tutte le componenti, dai lavoratori ai datori di lavoro, dagli agricoltori ai ristoratori, dagli agronomi ai geologi, dalle guide turistiche ai cacciatori (sì, anche ai cacciatori, che invitiamo ad un confronto) e, naturalmente, amministratori pubblici locali, alcuni dei quali faticano ad ascoltare e dialogare per timore di perdere qualche fetta di elettorato. L’adesione, infine, di un buon numero di giovani, all’iniziativa   di CO.RI.VERDE ci motiva a continuare perché i giovani costituiscono la speranza del futuro”.

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