ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

Processo “gira l’isola”, ascoltato il comandante Gennaro Amato

Dopo numerosi rinvii ottenuti dalla difesa, ha finalmente avuto inizio lunedì scorso il processo relativo ai vettori mediante i quali vengono organizzate escursioni intorno all’isola d’Ischia, gite che sovente sono arricchite da pranzi a bordo delle imbarcazioni e soste delle stesse nelle baie più suggestive dell’isola verde. Il procedimento giudiziario, iniziato dinanzi al giudice della sezione di Ischia del Tribunale di Napoli dottor Rocco, trae origine dalle certosine indagini che furono effettuate dal Locamare di Forio durante l’estate del 2011. Al termine delle stesse, i militari del locale ufficio marittimo della Guardia Costiera, agli ordini dell’allora comandante Gennaro Amato, provvidero al sequestro preventivo del “Jolly”, che al pari di numerose altre imbarcazioni avrebbe effettuato –  secondo la tesi portata avanti dall’accusa – attività di trasporto abusivo di passeggeri. Se ciò non bastasse tutto questo veniva fatto, sempre secondo l’accusa, senza che fossero in alcun modo rispettate le norme di sicurezza stabilite dal codice della navigazione e mediante l’affidamento del comando del natante a soggetti non muniti delle necessarie autorizzazioni.

Nel corso del dibattimento avvenuto nella mattinata di lunedì presso il tribunale di via Michele Mazzella, l’avvocato Michele Calise – che difende gli armatori coinvolti in questa vicenda – dopo aver più volte bloccato l’effettivo avvio del processo ricorrendo a plurime eccezioni procedurali, si è detto convinto che l’attività posta in essere dai suoi assistiti sia assolutamente lecita e immune da vizi di natura penale. Lunedì mattina il giudice Rocco ha avuto l’opportunità di ascoltare le considerazioni di un primo teste, ovvero il comandante Gennaro Amato. Durante l’esame del militare della Guardia Costiera (che all’epoca dei fatti contestati, come già riferito, ricopriva il ruolo di gerente del Locamare di Forio), l’avvocato Michele Calise ha fatto più volte emergere l’incongruenza della tesi accusatoria, sostenendo, al contrario, che vada applicato il codice della nautica da diporto (legge n. 171/2003), che consente l’utilizzo delle unità da diporto a fini commerciali attraverso il ricorso ai contratti di locazione o noleggio e l’affidamento della barca a persona munita di semplice patente nautica. Al termine dell’escussione del comandante Amato e delle puntualizzazioni dell’avvocato Calise, il giudice Rocco ha deciso di sospendere l’udienza, rinviando il processo al prossimo 23 ottobre, data in cui saranno ascoltati altri testi.

IL CAPO D’IMPUTAZIONE. Come è possibile leggere sul decreto di citazione a giudizio davanti al Tribunale, i tre imputati in questo procedimento giudiziario sono accusati «dei reati di cui agli artt. 110 c.p., 81 cpv., 164, 1215, 292, 1117, 1143, 1231, 1216 Codice della Navigazione perché, in concorso tra loro, ponendo in essere più azioni esecutive di un medesimo piano criminoso, la […] nella sua qualità di legale rappresentante dell’omonima ditta proprietaria dell’imbarcazione da diporto Jolly, […] il […] in quella di obbligato in solido, il […] quale conduttore, destinavano la stessa ad un uso diverso da quello per cui la stessa era abilitata, visto che tale imbarcazione veniva utilizzata per fini commerciali e, in particolare, trasporto persone, senza che fossero rispettate le norme in materia di trasporto di persone di cui alla L. 616/62, senza che il comandante della nave fosse munito della necessaria autorizzazione, senza che la medesima attività di trasporto persone fosse autorizzata. Accertato in Ischia tra il 12 maggio e il 24 agosto 2011».

Francesco Castaldi

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex