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Ischia è ancora appetibile agli occhi dei turisti?

di Francesco Castaldi

ISCHIA – “Ischia, paraviso ‘e giuventù, / Ischia, chistu mare è sempre blu! / Chistu cielo ch’è n’incanto, / chistu golfo ch’è nu vanto / chesto ‘o tiene sulo tu! / Sti bellizze songhe ‘o vero! / Chesto ‘o dice ‘o forestiero, /ca scurdà nun te pò cchiù.” Così cantava, nel 1951, Giacomo Rondinella, sublime interprete di una vera e propria ode che il Principe della risata, Totò, intese dedicare all’isola verde. Nel testo della canzone – della quale vi abbiamo proposto il celebre ritornello – Antonio De Curtis fa riferimento all’edenico paesaggio di Ischia, il cui mare e il cui cielo stupiscono il visitatore che, quasi incredulo, si ridesta improvvisamente dal proprio ameno torpore, realizzando che le bellezze che sta ammirando sono vere, e non frutto della sua fervida immaginazione.

Gli anni in cui la canzone venne redatta rappresentarono l’inizio di un’età aurea per Ischia che, dopo aver patito gli orrori della seconda guerra mondiale, poté finalmente risorgere dalla proprie ceneri. L’isola – ritiro privilegiato di artisti, politici e imprenditori (unica nel suo genere l’epopea del “cummenda” Angelo Rizzoli) – venne scelta in più di un’occasione quale location di importanti produzioni hollywoodiane (basti pensare al colossal “Cleopatra”, interpretata dalla seducente Liz Taylor). Insomma, per diversi anni l’isola verde ebbe la possibilità di crescere anche grazie alle impareggiabili risorse naturali presenti sul suo territorio. Non bisogna dimenticare, infatti, la grande fama delle virtù terapeutiche delle sue acque termali, già apprezzate in epoca romana.

A distanza di mezzo secolo da quella fortunatissima stagione, Ischia è ancora in grado di attirare a sé una buona fetta di turisti? A questa domanda non è possibile rispondere così, su due piedi. Bisogna, infatti, tener presente che l’appeal di una località turistica dipende da una serie di fattori, che uniti ci possono fornire un quadro più chiaro della situazione. La recessione economica è senza alcun dubbio uno degli elementi che, negli ultimi anni, ha determinato un sensibile calo delle presenze sulla nostra isola. Ma non solo. Infatti, da un’analisi svolta sul campo (suffragata anche dalle esperienze di operatori del settore turistico e da quelle degli amministratori locali), è emerso che non è soltanto la crisi ad averci messo in ginocchio.

Tastando attentamente il terreno, ci siamo resi conto che sono assai molteplici e variegati i motivi che conducono i turisti a preferire altre mete per trascorrere le proprie vacanze. Una delle principali ragioni va certamente ricercata nel caos determinato dall’eccessivo flusso automobilistico sulle strade dell’isola, che più di un polmone verde assume le fattezze – soprattutto con l’avvicinarsi della stagione estiva – di un autodromo (non ce ne vogliano gli amanti dei motori!). Non da meno sono inoltre le pietose condizioni in cui versano alcune spiagge (che avrebbero necessità di un repentino ripascimento), e il problema dei problemi: il depuratore.

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Benché sia avvertito come un’opera fondamentale per la salvaguardia del territorio isolano, il suo commissariamento ha determinato un ulteriore rallentamento dei lavori che verosimilmente – salvo miracoli – termineranno alle calende greche. In attesa che qualcosa si muova, abbiamo raccolto i pareri di politici e albergatori, ai quali è stato chiesto se Ischia, nonostante queste importanti defezioni, sia ancora gettonata dai turisti.

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