LE OPINIONI

IL PUNTO Abbiamo la soluzione, a capirci si fa fatica ma a noi interessa la salute del cittadino

Che ci possa essere una rapida e proficua conclusione alla vicenda del trasporto ambulanza sui traghetti del nostro golfo non può che farci piacere. Ma sarà questa pazza estate metereologica o la “voglia” da parte di ognuno di risolvere la questione, ed ecco che vengono fuori delle stonature nei comunicati che arrivano dalla varie parti in campo.

Non so in Prefettura cosa si siano detti di preciso ma sta di fatto che una volta fuori ognuno ha preso la propria direzione.

I sindaci parlano della possibilità di imbarcare su traghetti scoperti, quasi che prima questa possibilità fosse negata e sempre che questi traghetti possano rientrare nella disponibilità di questo tipo di trasporto visto che attualmente sono impegnati in ben altri servizi (spazzatura, combustibili, etc).

Dalla Capitaneria d’Ischia arriva la notizia che chi per ragioni sanitarie non potrà raggiungere il ponte passeggeri, gli sarà consentito di permanere nell’ambulanza che potrà essere trasportata con la nave “Maria Buono” della Medmar, in pratica la stessa nave che ha negato l’imbarco in più di qualche circostanza alle ambulanze. Insomma il problema lo risolve chi lo ha fatto nascere e non si capisce il perché.

Di diverso avviso è il comunicato della Regione Campania che ci dice che nel corso della riunione è stato stabilito che le ambulanze coi pazienti allettati a bordo potranno viaggiare – senza lasciare l’ambulanza – sulla base di una certificazione rilasciata da una struttura pubblica (postazione Servizio 118 su Isole e su Napoli), documentazione che attesti la necessità del trasporto in posizione “allettato” del paziente sulla terraferma e viceversa. Questa procedura verrà adottata da lunedì p.v..

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Al di là quindi di più soluzioni prospettate, senza farci capire se vanno bene tutte e tre o quale sia quella giusta, singolare direi, più degli altri, il comunicato della Regione. La richiesta di una certificazione sanitaria che attesti la necessità del trasporto “allettato” del cittadino lascia intendere innanzitutto che bastava un certificato per superare ogni rischio per le persone che sostavano nei garage, ogni rischio per il malato nelle ambulanze, ogni legge da rispettare, ogni responsabilità dei comandanti. Tutto superato. A dirlo prima si evitava tutto questo polverone. Ma c’è di più. Evidentemente per l’ente regionale ci sarà stato un abuso di trasferimenti in ambulanza ultimamente oppure avranno avuto notizia di una recente moda isolana di andare a fare shopping in terraferma a bordo di ambulanze private noleggiate e distesi su barelle, visto che ora bisogna procurarsi un attestazione per imbarcare un mezzo di soccorso.

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Comunque andrà a finire questa penosa vicenda, a noi interessa che mai più ad un malato isolano venga negato l’accesso ad una nave per recarsi in terraferma per curarsi, visto la precaria organizzazione sanitaria sulle nostre isole. E mai più un cittadino isolano dovrà essere prelevato dall’ambulanza come un sacco di patate in un telo e trasportato nel salone. Non molleremo la presa e vigileremo su ogni tentativo di “apparare” la problematica sollevata a livello nazionale e ritenuta vergognosa da tutti.

* PROCIDA IN MOVIMENTO

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