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Sisma e danni pesanti, ecco l’ordinanza definitiva

È stata pubblicata ieri pomeriggio sul sito della struttura guidata dal Commissario alla ricostruzione, Carlo Schilardi

La fumata bianca è arrivata ieri pomeriggio. L’attesa ordinanza numero 7, relativa alle “misure per il ripristino con miglioramento/adeguamento sismico e la ricostruzione di immobili con struttura ordinaria, a uso abitativo ed a uso produttivo, gravemente danneggiati o distrutti dal sisma del 21 agosto 2017”, è stata pubblicata sul sito della struttura commissariale guidata dal prefetto Schilardi.

Si tratta in altre parole dell’ordinanza di ricostruzione per i danni cosiddetti pesanti. Con il varo di questo provvedimento, la ricostruzione entra in una nuova decisiva fase. L’iter che ha portato al testo definitivo non è stato lungo, ma è stato comunque impegnativo. La bozza, come si ricorderà, si basava sul provvedimenti emesso per la ricostruzione delle zone dell’Italia Centrale colpite dal sisma del 2016, e da agosto in poi i tecnici della struttura commissariale insieme a quelli dei tre uffici tecnici dei Comuni isolani colpiti dal sisma hanno lavorato costantemente al miglioramento del testo, per adattarlo alla realtà dell’isola.

Il sindaco di Casamicciola, GB Castagna, intende organizzare una conferenza con i tecnici impegnati nella preparazione delle istanze per il contributo. A tale scopo l’Utc ha preparato un vademecum che verrà illustrato nell’incontro, diretto a velocizzare l’esame delle pratiche

Una realtà completamente diversa dalle aree citate, che ha richiesto un lavoro di analisi compiuto attraverso numerosi incontri, nei quali i Comuni hanno avanzato diverse proposte migliorative. È stato soprattutto l’ufficio tecnico di Casamicciola a studiare e proporre numerose modifiche, che sono state pressoché interamente recepite nel testo finale. Rispetto alla bozza vista alcune settimane fa, che su Il Golfo illustrammo in anteprima, la struttura rimane quella dei 21 articoli, con alcune modifiche all’interno degli stessi. Ad esempio nell’articolo 3 concernente le “definizioni”, è stata aggiunta una lettera che definisce gli “immobili a struttura ordinaria”, con cui si intendono gli “immobili con materiali e strutture ordinarie, non a grandi luci e/o prefabbricate, secondo le definizioni di cui alla procedura per le verifiche di agibilità degli immobili danneggiati, con utilizzo della scheda AeDES”. Altra modifica rilevante è contenuta nell’articolo 5 (Determinazione dei costi ammissibili a contributo), dove al comma 4 viene stabilito che “il contributo per i lavori è destinato per almeno il 50% alle opere di messa in sicurezza, di riparazione dei danni e di miglioramento/adeguamento sismico dell’edificio”, mentre inizialmente la percentuale prevista era del 60% (ritenuta poi eccessiva). L’articolo prosegue stabilendo che il contributo è destinato “per la restante quota alle opere, strettamente connesse, di finitura interne ed esterne, agli impianti interni e comuni e all’efficientamento energetico, fatti salvi gli interventi sugli edifici vincolati ai sensi degli articoli 10, 12 e 13 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, per i quali la quota destinata alle strutture deve essere almeno pari al 40%. Nel caso di demolizione e ricostruzione la quota minima di contributo destinata alla realizzazione delle strutture è pari al 25%”. Quest’ultima percentuale, inizialmente, era fissata al 30%.

Nel successivo comma 5 viene precisata la definizione di pertinenze ammesse al contributo, cioè “sono comunque ammesse a contributo anche le pertinenze danneggiate esterne allo stesso edificio, dichiarate inagibili con allegata scheda Aedes, ovvero oggetto di ordinanze di sgombero, quali cantine, autorimesse, magazzini, immobili e strutture comunque funzionali all’abitazione o all’attività produttiva, dei titolari delle unità immobiliari inagibili destinate ad abitazione o ad attività produttiva, che non fanno parte di altro edificio ammesso a contributo”. Altra puntualizzazione riguarda la domanda di accesso ai contributi, regolata dall’articolo 9, dove alla lettera i) è stato precisato che alla domanda deve essere allegato, tra l’altro, “il progetto degli interventi che si intendono eseguire con la descrizione puntuale dei danni rilevati e delle eventuali opere di pronto intervento e messa in sicurezza, anche già eseguite ed opportunamente documentate”.

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Il sindaco di Casamicciola, Giovan Battista Castagna, ha già fatto sapere che intende organizzare una conferenza con tutti i tecnici impegnati nella preparazione delle istanze per il contributo di ricostruzione. Insieme all’ufficio tecnico del Capricho, il primo cittadino ha approntato un vero e proprio vademecum, una guida alla preparazione delle pratiche, in modo tale da avere fascicoli omogenei che possano contribuire a velocizzare l’iter e l’attività degli uffici, senza le incertezze e le discrasie che talvolta sono state incontrate nell’esame delle istanze per i danni lievi. Si tratterà dunque di un incontro chiarificatore per rendere più celere le procedure.

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