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Turismo di qualità o quantità? L’isola si interroga

Numeri positivi per il primo weekend di festa. Pezzullo e D’Ambra critici: “Turismo low cost”

In cinque giorni, ovvero tra giovedì e lunedì sono stati oltre 48 mila i passeggeri in arrivo nei porti ischitani con un traffico veicolare di oltre 4.700 automezzi in arrivo. Grandi numeri per il ponte più lungo della storia: dal 18 (giovedì santo) al 2 maggio per i più audaci, al 29 aprile per chi non vuole esagerare. Ecco il perché. La Pasqua nel 2019 è stata “alta”, il 21 aprile. Le vacanze sono cominciate giovedì 18 con il primo ponte fino al 25 aprile. E poi c’è venerdì e di nuovo weekend.

Due soli giorni lavorativi, ovvero lunedì 29 e martedì 30 che servono ad introdurre un’altra festa, il Primo maggio. Il lungo ponte è l’occasione per dare il via alla stagione turistica del 2019. Ed il primo assaggio, con il weekend pasquale, già si è avuto. Si tratta di una ‘prova generale’ prima dell’estate. “Non è tutto oro quello che luccica, ma non è nemmeno giusto lamentarsi”. Queste le prime parole di Francesco Pezzullo responsabile zonale della Confesercenti di Ischia. “I numeri dimostrano che c’è stato un buon inizio”, ha detto. E continuando: “Come dice il vecchio adagio: chi ben comincia, è a metà dell’opera. Speriamo che questo trend positivo sia confermato anche per il mese di maggio, nell’immediato e per tutta la stagione turistica”. “Purtroppo, però, – incalza – la realtà è un’altra. Ormai siamo l’isola del low cost.

Se per tre giorni in questo periodo in un albergo a tre stelle si paga 100euro come si può pensare che queste persone siano disposte a spendere nei negozi e far girare l’economia isolana? È impensabile”. E ci spiega: “Chi compra il pacchetto con tre giorni di soggiorno in pensione completa non è disposto a spendere niente. Ed allora ci ritroviamo con turisti a basso costo ai quali, ovviamente, viene offerto turismo a ‘basso servizio’”. Pezzullo è sfiduciato. “Se analizziamo i numeri non possiamo lamentarci. Le quasi 50mila persone che sono arrivate rappresentano ciò che è diventata Ischia: un’isola low price. Non abbiamo alternativa e perciò non possiamo che tenerci questo tipo di turismo”. E laconico: “Non possiamo che accontentarci. Ci resta come unica consolazione quella di ripensare agli anni d’oro dell’isola che, probabilmente, non abbiamo apprezzato”.

“Non è semplice analizzare i primi dati. Una rondine non fa primavera”, è il primo commento di Luca D’Ambra, presidente di Federalberghi Ischia, che spiega: “C’è una tendenza positiva per l’avvio della nuova stagione turistica anche se è tutto ancora altalenante. Si prevede tanta occupancy per il weekend del 25 aprile e meno presenze per il ponte del primo maggio. Di certo sarà un buon 25 aprile per gli albergatori piuttosto che una buona festa dei lavoratori”. Secondo il presidente dell’associazione datoriale: “Le prenotazioni, comunque, ci sono state anche se in misura minore rispetto alle aspettative. Certamente dopo un primo weekend non possiamo fare bilanci, né parlare di previsioni. Ma non vogliamo fasciarci la testa né lamentarci. Previsioni non ne possiamo fare. Fino a qualche anno fa si prenotava con largo anticipo. Oggi è cambiato il modo di viaggiare e fare vacanza. Le prenotazioni ‘abituali’ sono quelle last minute e le due settimane di vacanza sono diventate un miraggio. Tutti gli albergatori ormai aspettano che arrivino le adesioni dell’ultimo momento affinchè cominci bene la stagione turistica 2019”. “Credo in ogni caso – ha detto ancora il numero uno di Federalberghi eletto lo scorso novembre e che si appresta a vivere la prima stagione turistica in carica – che questo esordio di stagione debba essere sia per noi imprenditori che per le amministrazioni locali un momento per capire che cosa possiamo migliorare in vista dell’estate.

Non si potranno fare degli stravolgimenti, ma certamente potranno essere posti in essere dei correttivi per rendere migliore la stagione”. E continua: “Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte per andare incontro alle nuove forme di turismo per non restare fermi e perdere appeal”. D’Ambra conclude: “Dobbiamo puntare sul “Decoro urbano per rendere l’isola una meta più gradevole. Ma anche porre in essere dei progetti green. C’è una nuova fetta di turismo, infatti, che cerca mete sostenibili. Ma l’isola di Ischia ancora non è pronta. Sta passando un treno che non possiamo non prendere”. 

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