Anche in famiglia vengo accusato di un eccessivo accanimento nei confronti del mio Sindaco Enzo Ferrandino. Stamattina alla spiaggia incontro Rino Lauro che insieme a Luciano Di Meglio sono stati, tra i pochi cittadini, a riuscire a tenere aperto il Museo del Mare dell’Orologio ad Ischia Ponte con il loro impegno. Mi raccontava Rino che non riescono più a pagare l’addetta che, unica impiegata, manda avanti la baracca.
Fino a qualche tempo fa alcuni privati davano un piccolo contributo ma ultimamente le entrate sono venute meno e da ottobre il museo non sarà più aperto. Ora leggendo la stampa locale ho constatato la “menata” di confetti per i tanti presentatori della festa di Sant’Anna. Circa 18000 euro più Iva. Ho detto a quelli che mi accusano di stalking che forse il mio deve considerarsi più un accanimento terapeutico per far rimanere in vita questa Amministrazione che altro.
Le uniche tracce di insularità di Ischia sono solo nel museo. E quanto sarebbe raccomandabile dare ad Ischia un po’ di insularità! E’ inimmaginabile un contributo comunale di 12000 euro all’anno per far sopravvivere questa struttura? In un paese dove il Comune deve riscuotere 30 milioni di euro di tasse e dove si sorvola su questo aspetto si può ancora fare il tifo per questa amministrazione?
Dico ai miei accusatori che possono anche smettere di scrivere a patto che insieme a me riescano a trovare 20 cittadini che si tassano per 50 euro al mese. Il mio numero di telefono è 3398483196, vediamo se riusciamo ad avere queste 20 telefonate. I soldi li potremo inviare in un conto del museo che Rino Lauro ci potrà indicare. Con l’impegno però di farlo per almeno i prossimi due anni.
Se ci riusciamo otterremo anche il risultato di dare agli albergatori un contributo alle loro attività.
Loro poverini a queste cose non si prestano. A molti di loro compete non pagare le tasse comunali dalle quali il Comune potrebbe attingere per tenere aperto il Museo.
