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Tassa dei rifiuti, il delitto perfetto: albergatori sull’orlo del collasso

ISCHIA – Qualcuno potrà definirlo guanto di sfida, qualcun altro una riflessione indirizzata ad amministrazioni locali che per la verità si sono fin qui dimostrate sorde, ma forse più semplicemente siamo davanti ad un atto di resa incondizionata. E dunque ad un sos, ad un may day lanciato prima che si vada a fondo, cosa che per la verità starebbe già accadendo. In una dettagliata nota Federalberghi lascia intendere come ormai molte troppe aziende siano sull’orlo del collasso, uccise dalla tassa dei rifiuti, uccise in buona sostanza dalla politica. Imprese vittime di una tassazione che parte da lontano, come spiegheremo più avanti, ma che oggi non è più sostenibile. Non c’è più la lira e c’à l’euro, il periodo delle vacche grasse, o meglio ancora grassissime, è finito da un pezzo. Insomma, il “termometro” ha cambiato temperature ma sembra che il rimedio del medico sia rimasto lo stesso; tassare le imprese alberghiere e quel medico, detto per inciso, si chiama Comune di Ischia.

“TASSAZIONE ALLE STELLE, LE AZIENDE MUOIONO”

Non lascia dubbi, l’associazione presieduta dal dinamico Ermando Mennella, che fa una disamina lucida, lucidissima. Nella quale esordisce scrivendo che “La difficoltà con cui le aziende produttive del territorio stanno affrontando la delicata crisi economica, aggravata dalla problematica della riduzione delle tariffe, si ripercuote sul territorio con l’insostenibile peso degli oneri della tassazione locale. Tra questi una incidenza preoccupante sui bilanci delle aziende alberghiere è costituita dal costo dello smaltimento dei rifiuti”. Che, detto per inciso, rappresenta una vera e propria mazzata sul capo degli albergatori e nello specifico si spiega anche il perché ricordando che “le aliquote applicate agli alberghi sono troppo alte rispetto a quelle delle altre località turistiche sia campane che del resto di Italia. In tal modo la concorrenza diretta che si realizza con una sola voce di costo pone le strutture ricettive dell’isola d’Ischia in una situazione di competitività sfavorevole”.

TARIFFA PER GLI ALBERGHI DA PAURA, LE CASE PAGANO POCO

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Ma c’è dell’altro, che peraltro è stato oggetto di discussione anche in passato in una serie di incontri tra l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giosi Ferrandino e delegazioni di albergatori. In un documento che è anche una nota analitica dove non a caso i numeri servono a rendere in pieno il concetto (non a caso si dice che la matematica non è un’opinione), Federalberghi ricorda che “Ad esempio nel comune di Ischia: le abitazioni che coprono una superficie di mq 736.416 (al costo di 1,925 €/mq) e pagano complessivamente € 1.419.956 €; – gli alberghi con ristorante coprono una superficie di mq 237.306 mq (al costo di 13,545 €/mq) e pagano complessivamente 3.211.171 €; i fiorai, i fruttivendoli e le pescherie (che normalmente producono quantità elevate di rifiuti per singolo mq) coprono una superficie di mq 1.456 (al costo di 16,515 €/mq) e pagano complessivamente 23.531 €. La superficie delle abitazione che risulta essere 3,1 volte quella degli alberghi concorre per lo 0,44% al costo dei rifiuti rispetto agli alberghi”. Numeri spropositati, che non stanno né in cielo né in terra e che fanno chiaramente pendere l’ago della bilancia su una sorta di ingiustizia che viene commessa a danno degli imprenditori, i quali non a caso attraverso la voce dell’associazione rincarano la dose e ricordano pure come “Sarebbe utile verificare le quantità di rifiuti prodotte dagli alberghi in proporzione al numero di camere e confrontarle con quelle delle abitazioni civili. Inoltre sarebbe opportuno distinguere le strutture alberghiere con apertura annuale rispetto a quelli con apertura stagionale”. Esempi e sottolineature che lasciano intendere in maniera inequivocabile come la distribuzione del costo dell’imposta dei rifiuti non abbia assolutamente un minimo di senso logico andando a riversarsi di fatto su una sola categoria produttiva.

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PREMIARE CHI DIFFERENZIA I RIFIUTI IN MODO VIRTUOSO

Ma c’è dell’altro perché Federalberghi, in questa nota che è stata trasmessa ovviamente ai sei sindaci dell’isola d’Ischia, non evidenzia soltanto il “salasso” compiuto dalle pubbliche amministrazioni a danno degli associati, ma auspica anche una decisa inversione di tendenza per fare in modo che il vento possa cambiare, in particolare favorendo coloro che si adeguano a quelle che sono tipologie di raccolta oggi imprescindibili. Non a caso Mennella scrive anche che “Andrebbe previsto un premio di risultato per tutti coloro che si impegnano a smaltire in modo differenziato i rifiuti o a ridurne la produzione” e a riguardo cita un esempio ritenuto emblematico: “Nel Comune di Sorrento – scrive il presidente – il Conca Park Hotel che ha 204 camere con una media di 340 presenze giornaliere ha adottato un processo di raccolta differenziata raggiungendo la misura del 91%. Rispetto all’anno precedente ha ottenuto: Riduzione della produzione dei rifiuti nella misura del -60%; Riduzione della produzione di indifferenziata al giorno nella misura di -50 Kg; Riduzione del 30% della tassa rifiuti. (Da notare che la superficie alberghiera a Sorrento ha una tariffa di circa 5 € / mq. Per raggiungere tali risultati si potrebbe proporre alle aziende interessate a raggiungere standard significativi di indifferenziata e risparmio sulla bolletta rifiuti di di acquistare una macchina pressarifiuti  con forza di pressatura 6 tonnellate, la quale riduce i volumi di carta e cartone prodotti nella misura del 70%; il costo di smaltimento di cartoni e plastica, vetro e ferro è in pratica pari a zero”. Un esempio di virtuosità che secondo il presidente di Federalberghi potrebbe essere raggiunto facilmente anche sulla nostra isola, e senza industriarsi più di tanto con progetti fantasmagorici o dalla difficile attuabilità. E comunque, in un caso come nell’altro, qualche soluzione alternativa va necessariamente trovata. E lo si evince dal “pensiero” conclusivo di questa nota, nella quale viene evidenziato che si è venuto a creare un meccanismo tale che non prevede vie d’uscita diverse: “Se è vero che molte strutture sono in ritardo con il pagamento degli importi relativi alla tassa di smaltimento rifiuti, riteniamo che le amministrazioni dovrebbero cominciare a riflettere se non sia giunto il momento di iniziare a dare l’avvio a queste semplici e virtuose iniziative, intervenendo anche sulle tariffe e facendo pagare sulla effettiva produzione dei rifiuti”. E a nostro avviso, le amministrazioni farebbero bene a pensarci sopra: di questo passo non avranno più nulla da mungere. E quel momento, a giudicare dall’aria che tira, non è nemmeno così lontano.

 

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