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Pronto soccorso, Polimeni dà forfait: sarà a Procida il 21 luglio

di Francesco Castaldi

PROCIDA – Il commissario regionale alla Sanità Joseph Polimeni aveva promesso che si sarebbe recato a Procida entro la fine di questo mese per discutere della delicata situazione del pronto soccorso del “Gaetanina Scotto di Perrottolo” che, come è oramai noto da tempo, rischia la chiusura in considerazione del nuovo piano sanitario, i cui dettagli sono stati pubblicati anche sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania poco più di un mese fa. E invece, inaspettatamente, il funzionario governativo, almeno per il momento, ha deciso di procrastinare la propria visita sull’isola di Arturo, che dovrebbe avvenire (il condizionale in questi casi è quanto mai d’obbligo) il prossimo 21 luglio.

La notizia che vi stiamo riportando ci è stata confermata dal primo cittadino di Procida Dino Ambrosino, che ha inoltre aggiunto che il commissario Polimeni, nel corso della mattinata di oggi, incontrerà nella Capitale il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il funzionario regionale esporrà le istanze della comunità procidana, che teme di perdere per sempre un servizio sanitario essenziale, attualmente garantito dal personale in servizio presso l’unico nosocomio presente sul territorio dell’isola di Graziella. Dino Ambrosino ha poi riferito al nostro quotidiano che stasera, alle ore 20.00, l’amministrazione comunale si confronterà con i cittadini in una riunione pubblica in piazza Marina Grande, nel corso della quale verrà fatto un nuovo punto della situazione.

In attesa di avere delle risposte chiare e univoche da parte del Ministero e delle competenti istituzioni regionali, il sindaco procidano ha scritto anche all’Agenas, l’agenzia tecnica che si occupa delle valutazioni relative alla sanità per conto del Ministero della Salute. Nella missiva, il primo cittadino ha cercato di rappresentare in estrema sintesi al presidente dell’Agenas i rischi che comporterebbe la decisione di chiudere il pronto soccorso isolano e anche i motivi che hanno scatenato la protesta della comunità isolana.

«Procida – esordisce Ambrosino – è un comune di 10.500 residenti, 25.000 abitanti d’estate, con 250.000 sbarchi di ospiti nel corso dell’anno. La struttura sanitaria che sinora ha garantito la gestione delle emergenze è gestita con la turnazione di medici specialisti che vengono dall’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Questa organizzazione è stata ottenuta trent’anni fa dopo le vibrate richieste della comunità, sollecitate dalla morte traumatica di una giovane non adeguatamente soccorsa.  Il nuovo Piano Ospedaliero Regionale Campano prevede il taglio di questa struttura con l’affidamento delle emergenze ad un generico Punto di Pronto Intervento. Questa soluzione – sottolinea il primo cittadino procidano – è inadeguata alle necessità di salute essenziali del nostro territorio, tanto più se si considera il notevole flusso di turisti che ogni hanno ci fanno visita».

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«Faccio appello all’intervento della SS.VV. – prosegue Dino Ambrosino – per vedere applicato anche a Procida il criterio di deroga agli standard numerici, pur previsto per le tre isole e realizzato per Ischia e Capri, in virtù della nostra condizione di piccola isola, fisicamente circondata dal mare e lontana dalle strutture ospedaliere della terraferma. A tale scopo propongo il testo dell’emendamento al Piano Ospedaliero Regionale che potrebbe risolvere definitivamente il nostro problema. Nella parte virgolettata è riportato quanto già previsto nel Piano: “Nell’isola di Procida, con 10.494 abitanti, insiste un presidio ospedaliero dotato di 9 posti letto di cui 6 di ricovero ordinario, distinti in 2 posti letto per ciascuna delle discipline di medicina, chirurgia ed ostetricia. Tale organizzazione è stata determinata dal rischio di impossibilità di trasporto, sia via mare che via aerea, in caso di gravi condizioni climatiche, situazione che ha reso necessario il mantenimento della struttura”».

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«Il presente piano – evidenzia il sindaco – prevede un presidio ospedaliero h 24 con sei posti letto di ricovero ordinario distinti in due posti letto per la medicina, due posti letto per la chirurgia e due per l’ostetricia, conservando la presenza delle specialistiche attualmente esistenti: anestesia, chirurgia, ostetricia e medicina. Il P.O. prevede un organico dedicato all’emergenza – urgenza, inquadrato nella disciplina specifica così come previsto dal D.M. 31/98, e, da un punto di vista organizzativo, integrato alla struttura complessa del DEA di riferimento che ne garantirà il servizio e l’aggiornamento. Sarà assicurata in particolare la possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagini in telegestione (come già attualmente avviene) al centro hub o spoke più vicino ed indagini laboratoristiche in pronto soccorso. Allego la relazione tecnica che fornisce maggiori elementi di dettaglio e la rassegna stampa che riporta le iniziative di protesta della nostra comunità sviluppate nell’ultimo mese. Grato per la disponibilità, porge distinti saluti».

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