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UN MILIONE E MEZZO DI EURO PER L’ISCHITANA SERENA CENATIEMPO 

Prestigioso riconoscimento alla ricercatrice nostra concittadina per portare avanti il progetto MaTCh, che si pone l’obiettivo di sviluppare modelli matematici per la comprensione dei sistemi quantistici. Serena si è aggiudicata il più importante finanziamento UE in ambito scientifico. Le sue parole: «Non sono un gigante, ringrazio chi mi ha trasmesso la voglia di conoscere e sapere». La somma ottenuta sarà erogata dall’ ERC, lo European Research Council, nei prossimi cinque anni

DI ANNA DI MEGLIO COPERTINO

Lo studio e la comprensione di un territorio si basano su analisi e dinamiche multiple e assai diverse fra loro, da quelle di natura geofisica ad altre di taglio antropico; sono le ultime probabilmente le più complesse da investigare. Quando si parla di Ischia, il nome  viene immediatamente associato alla sua dimensione turistica, tale dunque per proprietà e doti che la rendono appetibile a genti di altri paesi. Soprattutto di recente pare che il dibattito- in particolare interno, ma non solo- si sia focalizzato su una antinomia fra la bellezza naturale avuta in dono e la assai imperfetta gestione di tale patrimonio da parte della popolazione. Siffatta generica impostazione, al di là degli evidenti limiti nella insufficiente gamma di considerazioni, ripropone una antica quaestio, oggi alquanto frettolosamente riesumata  in termini di ecologia, fra Natura, come sinonimo di positivo e magari parametro   per considerazioni etiche (ad esempio, nei giudizi sommari verso omosessuali, transgender, e  unioni giudicate non “normali”, poiché non  “secondo natura”) e Uomo, come responsabile di ogni cambiamento in senso degenerativo. Nella recente intervista rilasciata dal Commissario alla Ricostruzione Legnini, con maggiore equità  egli ha sintetizzato un condensato di criticità presenti nella nostra isola, attribuibile sia a fattori geofisici che a responsabilità di natura socio-politica, pur risultando scontato che  il non  semplice equilibrio da raggiungere in via risolutoria vada affidato al secondo elemento del binomio. Mentre fenomeni collettivi seguono vie tortuose e difficili e lente per intervenire in maniera appropriata, a causa soprattutto di strumentalizzazioni e  distorsioni di carattere politico-finanziario, si osserva come contributi e progressi individuali da parte di grandi menti, nei campi più disparati, da quelli scientifici a quelli artistici e ideologici, faccian talora compiere balzi in avanti e prospettino visioni inedite che si rivelano epocali. Altro fattore dirimente di fiducia è senz’altro riposto nelle nuove generazioni, nelle quali in Italia si investe,  in generale, poco in termini di formazione. Eppure…

LA SPIAGGIA DEI PESCATORI, L’AQUILA, IL PERCORSO PROFESSIONALE

Ho conosciuto Serena, figlia di due miei ex colleghi, la  prof. ssa di matematica  Lamberti e l’architetto prof. Cenatiempo, l’anno scorso, al mare, sulla spiaggetta detta dei Pescatori. Una giovane donna, sorridente, dinamica, gentile, madre di due deliziose bimbe. Sono state soprattutto queste a colpirmi  per il modo di interagire fra loro, con gli adulti, con l’ambiente. L’educazione, la capacità già evidente di relazionarsi, il prendersi cura della più piccina da parte della più grandicella, la curiosità, il modo di giocare. Alla mia natura di insegnante queste dinamiche  si son immediatamente prospettate come effetti di una felice azione formativa. Serena con la sua famiglia vive a L’Aquila, luogo che ha conosciuto anch’esso, nel 2009, la tragedia della catastrofe naturale, e si dice soddisfatta della qualità della vita che tale cittadina assicura, in termini di servizi fondamentali, fra cui la scuola (“non in termini di strutture: purtroppo a L’Aquila la ricostruzione delle scuole è appena iniziata dopo 14 anni – sottolinea – ma di insegnanti meravigliosi che abbiamo nelle classi delle nostre bambine”)… La persona radiosa e alla mano che mi trovo di fronte è una ricercatrice del GSSI- Gran Sasso Science Institute, laureata in fisica, presso La Federico II di Napoli, con dottorato di ricerca presso La Sapienza di Roma.  Approdata al GSSI nel 2016, aveva prima lavorato come ricercatrice all’Hausdorff Center dell’Università di Bonn e al Dipartimento di Matematica dell’Università di Zurigo. Ella accenna alla sua professione con un approccio sobrio, essenziale, privo di qualsiasi presunzione, come a uno degli elementi della sua  quotidianità, appagante al pari di altri, quali  la dimensione familiare e quella relazionale in generale. Conoscere giovani di tal fatta mi apre il cuore, mi sembra una risposta concreta al bisogno di prospettive che i nostri dibattiti, talora sterili o impotenti, stentano a intravedere.

IL COMUNICATO DEL GSSI E LA “MISSIONE” DI SERENA

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Quest’ anno mi annunciano in anteprima una notizia, che mi rende felice per il traguardo e gli obiettivi raggiunti da Serena e quelli che le si schiudono,  inorgogliendomi, inoltre, come isolana.  Leggo, una volta ufficializzato,  il comunicato del GSSI: “L’Aquila, 5 Settembre 2023 – La ricercatrice del GSSI- […]Serena Cenatiempo riceverà dall’ ERC, lo European Research Council, 1,5 milioni di euro nell’arco dei prossimi 5 anni per portare avanti il progetto MaTCh. L’obiettivo del progetto è sviluppare modelli matematici per la comprensione dei sistemi quantistici.” Serena si è aggiudicata il più importante finanziamento UE in ambito scientifico; ella è fra i 400 giovani ricercatori europei, 32 dei quali italiani, ad aver ricevuto quest’anno uno degli starting grant dall’organo della Commissione Europea che finanzia la ricerca di base in Europa.  “Il progetto MaTCh, Macroscopic Properties of Interacting Bosons: a Unified Approach to the Thermodynamic Challenge, combinerà diverse tecniche matematiche per descrivere come fenomeni quantistici si verifichino a livello macroscopico pin sistemi costituiti da un grande numero di bosoni ( atomi in cui la somma dei neutroni, protoni ed elettroni è pari).” “Siamo abituati a pensare che gli effetti quantistici si manifestino solo alla scala microscopica. […]Tuttavia [ne]esistono [di] visibili a occhio nudo, e sono estremamente bizzarri”, spiega Serena. Un esempio è quello dell’elio superfluido, che, compresso e portato a temperature bassissime, “diventa un liquido capace di risalire le pareti del contenitore, in cui viene raccolto, un comportamento che sfugge al nostro intuito”, continua la giovane ricercatrice. L’elio liquido non è l’unico sistema superfluido e la superfluidità, a partire dal 1995, è stata osservata dagli scienziati anche in sistemi di atomi allo stato gassoso, scoperta valsa il premio Nobel per la fisica nel 2001, consentendo la realizzazione di materiali  che sfruttano i principi della meccanica quantistica per ottenere comportamenti innovativi. “A oggi però non esiste una teoria matematica rigorosa che spieghi il comportamento di questi sistemi a partire dalle caratteristiche fondamentali dei suoi componenti” si legge ancora nel comunicato. “Nel 2018, insieme con un gruppo di ricercatori dell’Università di Zurigo, Cenatiempo ha provato la validità delle predizioni delle teorie di Bogoliubov [fisico russo che nel 1947, sulla base di un’intuizione, elaborò una teoria approssimata per i sistemi di bosoni]in condizioni particolari di interazione fra gli atomi- nella forma di un teorema matematico”. L’acronimo MaTCh allude alla sfida che tale approccio affronta. E la sfida prevede la possibilità di “modelli numerici utili a progettare a computer nuovi materiali con le proprietà desiderate, dalla superconduttività al magnetismo quantistico, [e tali da poter poi] indirizzare e ottimizzare gli esperimenti in laboratorio.” Serena ringrazia naturalmente le possibilità offertele dalla struttura del GSSI e dalle sue collaboratrici, ma il suo pensiero vola a un tempo e a un ambiente più lontani, quelli della sua prima e fondamentale formazione in ambito affettivo e culturale nella sua, la nostra isola. Quando mi mostra il comunicato che vi ho riassunto, le esprimo di slancio la mia emozione:

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PARLA SERENA: RIVENDICO LA MIA ISCHITANITA’, RICORDO BENE I MIEI DOCENTI ISOLANI

“Leggere di questi traguardi mi dà la sensazione straniante che giganti come te possano avere il volto delicato, gentile, umile e la fisionomia della nostra gente. Una immensa lezione per un tempo stracciato e infangato di sovente da arrogante quanto infondata supponenza.”

Si schermisce: “Non credo di essere alcun gigante, ma le persone che ho avuto accanto, in primis la mia famiglia e i miei insegnanti, mi hanno trasmesso il gusto per la curiosità e lo stupore per il sapere. Tengo tanto a riaffermare la mia origine ischitana, poiché non è vero che sia necessario frequentare chissà quale grande e rinomata scuola di città: ciò che serve è “solo” incontrare grandi persone … come penso sia anche tu.”

“C’è qualche insegnante in particolare che vorresti ricordare?”

“Devo dire un po’ tutto il corpo docenti della sezione B liceo scientifico, diplomati del 2002 … Come potrò mai esprimere cosa ciascuno sia stato per me? Dalla letteratura al latino, alle scienze, alla fisica … Avrei solo l’imbarazzo della scelta nel comprendere chi mi abbia dato di più. Penso avessero tutti una grande passione per le discipline che insegnavano. Quanto si avvertiva questo!”

“Ho sempre sostenuto anch’ io che la passione sia un fattore educativo fondamentale. Il prestigioso riconoscimento che premia le tue capacità e il tuo lavoro significa tanto, come puoi immaginare, anche per la nostra isola, provata da difficoltà e tragedie di ordine naturale e non solo. La fase di ripensamento e di ricostruzione, che riguarda soprattutto Casamicciola, ma non esclude gli altri comuni, ha innescato un processo, sotto certi aspetti, necessario e  positivo, di analisi e riflessione più generali. Si avverte voglia di denuncia, di giustizia, ma anche di autocritica, per poter ripartire in modo più consapevole. Non si può ignorare tuttavia  una  diffusa percezione di impotenza e pessimismo. 

La città che ti ospita, l’Aquila, per una singolare e significativa coincidenza, ha vissuto la dura esperienza della catastrofe naturale, ma è diventata  esempio della capacità dell’uomo di ricostruire. Lo stesso GSSI, scuola di dottorato internazionale, nelle aree di Fisica, Matematica, Informatica e Scienze Sociali, testimonia la svolta verso un futuro consapevole grazie  a investimenti in studi e discipline con metodologie all’avanguardia. E’ stato istituito dopo il sisma del 2009, come modello di “Città della Conoscenza”, sostenuto dall’ OCSE, ed è divenuto centro di contaminazioni fra saperi e di scambi multiculturali, messi al servizio della società, promuovendo cultura, ricerca, moderna imprenditorialità. Un riferimento per tutti, anche per chi, nella nostra isola, propugna ripresa ad ampio spettro, magari aprendo ad università e centri di ricerca di fama.

Tu sei giovane, stimolata dalle sfide, animata da approccio concreto e scientifico ai problemi;  incarni, insieme a tanti altri tuoi coetanei di valore, da me, come insegnante, conosciuti,  ciò che di buono la nostra terra ha saputo comunque generare e stimolare; sei inoltre madre di due bimbe incantevoli, dunque proiettata, anche tramite loro, verso il futuro. Cosa ti senti di dire ai tuoi conterranei per sostenerli nella  visione di auspicabili svolte di natura costruttiva?”

Serena mi guarda con quei suoi occhi luminosi, mi parla della nostra isola in questi giorni  schiaffeggiata dal mare, un vento impetuoso che sommerge le coste, crea ostacoli alla navigazione, fa divampare gli incendi, rimodella i confini, inonda le strade, scende fra la gente … Un fascino e una bellezza unici al mondo, di paesaggi e storia e storie, ma, insieme, un groviglio di problematiche: le frane, gli eventi sismici, piogge improvvise che causano disastri … “L’Aquila, aggiunge, ha subìto un evento catastrofico, il tempo si è fermato, poi si è rialzata, sta lottando ancòra perché, dpopo 14 anni, tanti sono i ritardi, ma c’è un lento ritorno alla normalità. Ischia invece mi appare come in continuo “smottamento”, costantemente con qualche emergenza da gestire. E, in questi momenti di maggiore fragilità e di tragedia, veniamo ricoperti da una sorta di fango, non solo materiale, ma anche morale, additati per responsabilità, che, a volerle davvero affrontare, dovrebbero comprendere il sistema Italia, e i vincoli naturali, legali e  speculazioni e strumentalizzazioni di ogni sorta… Cosa mi porto dietro dall’essere ischitana? La tenacia che la nostra terra mi ha insegnato: i disagi dovuti al vivere su un’isola dipendendo dal meteo e dal mare per ogni spostamento sulla terra ferma, la dura vita dei miei nonni e bisnonni come mi è arrivata dai tanti racconti di zii e zie, la fragilità di una economia basata sul turismo. Non posso nascondere che in questi anni da ricercatrice ci siano stati sacrifici, notti in piedi, la sensazione di non essere capace di conciliare le mie passioni – la mia famiglia, i miei amici, i miei hobby – con le dinamiche del lavoro, ma penso che la scintilla per non mollare sia un dono della mia infanzia e adolescenza, un dono della mia isola e delle tante persone che ogni giorno si impegnano a renderla migliore. Posso solo augurare a tutti di trovare maestri e compagni di viaggio come quelli che ho avuto la fortuna di incontrare io lungo il mio sentiero finora”. Serena ci saluta momentaneamente con queste parole. Un altro gioiello si aggiunge al diadema di Ischia insula mater.  

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