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“Tra ago e filo, vi racconto come è nata la moda Princmay”

di Isabella Puca

foto Tommaso Monti

Ischia – «Sono cresciuta tra stoffe, abiti e  cotone. Quando andavo a scuola o all’università passavo il tempo a disegnare o a fare braccialettini, ho sempre avuto questa vena artistica. In  molti mi chiedono perché mi sia laureata, faceva parte del mio progetto di vita, ma dentro di me sapevo che, prima o poi, avrei intrapreso questa strada». Parla così Maria Scotti, detta “May”, della sua attività di sarta. 33 anni, mani d’oro, tante idee e un’azienda neonata “Princmay” con la quale realizza abiti da sogno e non solo. Quello che oggi è il suo atelier un tempo era casa della nonna della quale conserva le sedie, un divano e un dolcissimo ricordo. «Mamma è sarta e pure le sue sorelle. Da bambina – ci racconta – andavo con mamma dalla signora Rosetta, è lì che  lei ha imparato a cucire ma allora non desideravo imparare quest’arte». Di quei tempi le era rimasto impresso il ricordo di un enorme tavolo al centro della casa della signora Rosetta e lo stesso tavolo ha voluto che fosse presente nel suo atelier . «La mia vita fino a qualche anno fa era completamente diversa. Mi sono laureata in economia e facevo la segretaria in uno studio legale  ma c’era questo sogno e mi dicevo “prima o poi,  lo farò”. Poi, a un certo punto, ho detto “no, devo imparare”  e devo dire la verità, m’è venuto facile». É dal 2009 che May ha iniziato a realizzare abiti, prima nella sua stanzetta e poi, da qualche mese in un vero e proprio laboratorio tutto suo.  «Dopo la laurea – ci dice ancora Maria –  ho iniziato a farmi insegnare qualcosa da  mia zia che mi ha spiegato da dove dovevo iniziare. Avevo provato a capirlo da libri o da internet ma niente, non sapevo dove mettere le mani. Poi ho capito che per fare un cartamodello è tutta geometria e  proporzioni e da lì, ho iniziato». Un anno e mezzo fa Maria ha ufficialmente avviato la ditta con il marchio Princmay registrato appena 3 anni fa e piano, piano sta iniziando a farsi conoscere a Ischia e non solo. La prossima settimana, sarà infatti presente alla fiera Creattiva alla mostra d’Oltremare di Napoli la fiera nazionale dedicata alle arti creative e manuali, «ho partecipato al bando di concorso per gioco e sono stata scelta per uno stand insieme ad altri 9 creativi napoletani.  Sto ancora realizzando la cosa ma credo che porterò  in esposizione qualche vestito nuovo».  Princmay era il suo nickname ed è diventato il suo marchio di fabbrica, borse e scarpe sono tra gli accessori preferiti e nonostante un provino andato male per “Project runway”, talent show tutto dedicato alla moda, non si arrende, «è da poco che ho iniziato a disegnare dei modelli. Vedo le stoffe e mi immagino il vestito. Il primo che ho ideato l’ ho realizzato insieme a mia zia, un abito giallo con le balze, lo porto ovunque è il mio porta fortuna». Appena ha iniziato a usare la macchina per cucire, Maria ha realizzato costumi da bagno e per creare i quali, oltre che amore, ci vuole la tanto declamata, dagli artisti, “ispirazione”  , «se non sono ispirata è inutile che mi cimento. Se sono personalizzati – ci dice May – nascono invece da una chiacchierata con la cliente che mi spiega come s’immagina. Cerco di darle  qualche dritta e poi realizzo il disegno e da lì, creo il vestito. Quando realizzi un abito su misura devi sentirtici bene dentro, deve essere perfetto su di te». L’attività di Maria è coraggiosa, in un’epoca dove il lavoro artigianale sembra scomparire perché a mancare è proprio la manodopera, lei, armata di ago e cotone ha messo su una sua azienda e le prospettive per il futuro sono davvero rosee, «adesso non ci si approccia più da giovani alla macchina per cucire ma prima, le donne, a 15 anni, si mandavano dal sarto a imparare. É un peccato che si sia persa questa cosa. Oggi è impensabile che non sappiamo mettere nemmeno un bottone o rammendare i calzini». Di tutti gli abiti che ha realizzato non ce n’è uno al quale non sia affezionata e per cui lasciarlo non sia stato un dispiacere, «sono molto autocritica, ambisco alla perfezione ho visto realizzati abiti perfetti e quindi ambisco a quelli ma ci vuole esperienza, pratica e tanta pazienza. All’inizio lavoravo nella mia stanzetta e trovavo spilli ovunque, li ho appuntati al petto e spesso me li ritrovo nel letto. “Ti entra l’arte nelle vene” diceva mamma ogni volta che mi pungevo e a me ne è entrata tantissima! E poi sono molto scaramantica, non inizio nulla né di martedì né di venerdì». Tra stoffe arrivate da Como e altre da Napoli, per fare un abito nuovo, ci vuole un giorno e tanto amore, lo stilista preferito? non c’è, è tutto stile May. «Devo molto alla mia famiglia, se non ci fossero stati loro sarebbe stato tutto molto più complicato. Mi hanno sempre incoraggiata ma se non l’avessero fatto sarei andata avanti lo stesso; ci ho creduto fortemente, e ci credo ancora». Il sito web dove r ammirare tutte le sue creazioni è in costruzione ma l’idea è quella di entrare in rete vendendo, magari online a taglie con la possibilità di personalizzare ciascun modello. Per adesso potete cercarla su facebook sotto il nome, ovviamente, di “Princmay” e trovare, sulla sua pagina, tutte le sue belle e originali creazioni tra il romantico e lo chic . «Avviare l’attività  era l’obiettivo a breve termine, prossimamente  spero di aprire un punto vendita diretto su strada dove poter vendere le mie cose. Dove voglio arrivare? il progetto a lungo termine c’è ma non ve lo dico. Sono scaramantica!»

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