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TROPPE CHITARRE E POCO ORGANO NELLE CHIESE DI TUTTA L’ISOLA

« L’organo, da sempre e con buona ragione, viene qualificato come il re degli strumenti musicali, perché riprende tutti i suoni della creazione e  dà risonanza alla pienezza dei sentimenti umani, dalla gioia alla tristezza, dalla lode fino al lamento. […] La grande varietà dei timbri dell’organo, dal piano fino al fortissimo travolgente, ne fa uno strumento superiore a tutti gli altri. Esso è in grado di dare risonanza a tutti gli ambiti dell’esistenza umana. Le molteplici possibilità dell’organo ci ricordano in qualche modo l’immensità e la magnificenza di Dio»: Sono parole sante,  dette e scritte da Papa Benedetto XVI che nella musica dell’organo in chiesa  ha sempre avvertito il senso della comunicazione con Dio. I tempi in cui nelle chiese di tutta l’isola, dalle piccole alle grandi, nelle funzioni liturgiche solenni ed ordinarie, si suonava l’organo con musica calda e coinvolgente per l’appagamento spirituale di tutti i fedeli presenti, sono lontani anche se vivono nei ricordi struggenti ed incancellabili di tutti coloro che sono stati partecipi di cerimonie religiose nelle varie chiese di abituale frequentazione. La carica emotiva che ti trasmetteva il suono dell’organo nelle sue varie ed incessanti tonalità nel momento della preghiera, dell’invocazione al Signore  e durante i canti di devozione, è stato ed è qualcosa che qualsiasi altro strumento musicale non avrebbe mai la capacità e la forza di eguagliarlo. Insomma l’organo  a canne, monumento tecnico imponente all’interno di chiesette, basiliche, duomi e cattedrali è lo strumento musicale di antica invenzione, che regge il passo anche oggi di fronte  alla strumentazione nuova che imperversa  e cambia la sensibilità d’animo nella gioventù che si lascia prendere dal frastuono  e dalla disarmonia di note musicali in libertà che non hanno nulla a che vedere col particolare suono dell’organo che ti entra nell’anima e ti provoca sensazioni sublimi. L’organo nasce come vera e propria invenzione nel 275 a.C. circa in Alessandria d’Egitto e, attraverso circa 2300 anni di storia, è appartenuto a diversi popoli e culture. Nelle sue chiese, l’isola d’Ischia vanta organi a canne di straordinario pregio artistico. Alcuni di essi di recente sono stati sottoposti ad opportuno restauro come quello della reale chiesa di Portosalvo a Porto d’Ischia. Bravi organisti ischitani  ne hanno seguito la storia e diventati nel tempo insieme all’importante strumento musicale protagonisti in ciò che hanno rappresentato. In Cattedrale e nelle altre chiese  dell’Isola, da Ischia a Forio, un fastidioso complessino musicale  con una indefinibile pianola elettrica dalle tonalità automatiche a tempo con irritabili chitarre, da troppo tempo ha “spodestato” la funzione dell’organo  relegandola ad un ruolo secondario  anche nelle cerimonie liturgiche solenni. La maggior parte dei  parroci ed alcune suore fiancheggiano questa operazione che la maggioranza dei fedeli non gradisce, ma che sopporta con cristiana rassegnazione. Don Carlo Candido, parroco della chiesa dello Spirito Santo, si dice disposto a dare il proprio contributo per moderare il fenomeno. “ Per ciò che mi riguarda, nella mia chiesa l’organo è molto usato e mai  lo trascureremo” ci ha detto il tanto amato parroco di Ischia Ponte. Per il momento però il problema c’è:  troppe chitarre nelle nostre chiese, troppa atmosfera musicale e canora da discoteca, troppa disarmonia di comportamento, specie quando scatta il battimani ritmatico per eccitare l’assemblea che in quel caso sembra un pubblico invitato a divertirsi e non lasciato alla sentita meditazione, al rispetto ed al silenzio sacrale del luogo   Morale: non  è uno spettacolo edificante che ogni domenica viene dato durante le messe più seguite nelle chiese isolane maggiormente frequentate.  E’ L’ora di non esagerare con l’orchestrina in chiesa, con le chitarre a tracollo e con gli spartiti musicali volanti. E’ roba da gite fuori porta, da scampagnate a Piano Liguori,  al Cretaio, da spensierato giro dell’isola in barca che Don Carlo organizza bene e con successo nel giorno dedicato al sano svago. Qui la chitarra ci può stare, anzi diventa d’obbligo. In chiesa no !

      antoniolubrano1941@gmail.com

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