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Forio, le elezioni e la mission: superare la stagione dei veleni

Poche parole, per non tediarvi, per non esporvi concetti che immagino siano già chiari a parecchi di voi. Oggi si vota a Forio che da domani potrebbe così avere un nuovo sindaco. O, al massimo – volendo considerare i tempi supplementari possibili con l’eventuale ballottaggio previsto nei Comuni superiori ai quindicimila abitanti – potrebbe ritrovarsi il nuovo governo del paese tra un paio di settimane. Ma la situazione, è bene precisarlo, non promette nulla di buono. A prescindere da come andrà a finire. Perché gli strascichi che ha lasciato questa campagna elettorale, francamente, sono un qualcosa di devastante. Alla vigilia, prima della consegna delle liste e fino al momento immediatamente successivo, gli inviti ad una competizione caratterizzata da buon senso, educazione e rispetto reciproco si erano sprecati e sono giunti da ogni latitudine e longitudine. All’improvviso (e tutto ci sentiamo di dire fuorché pronunciare la frase “come per incanto”) ecco che la situazione è deflagrata, esplosa, implosa.

Quello che ci lasciamo alle spalle è stato un mese in cui la comunità foriana e tutti i suoi attori – che fossero protagonisti o comparse poco importa – hanno trovato (purtroppo) il sistema di ricavarsi il classico quarto d’ora di gloria e messo in mostra il peggio di loro stessi, ma soprattutto manifestato ancora una volta come all’ombra del Torrione si viva di odi, rancori e chissà cos’altro figli di un passato che proprio non si riesce a cancellare. Ma stavolta si è andati francamente oltre, perché tra chi ha minacciato fisicamente questo o quello, chi si è voluto dilettare a giudicare la morale altrui (e non solo quella), chi ha scantonato a destra e chi ha sinistra, ecco che ci troviamo dinanzi un quadro nient’affatto rassicurante. E riteniamo che quest’aspetto non debba essere affatto sottovalutato, perché qui parliamo davvero di avversione che in questo arco di tempo si è mostrata anche dal punto di vista personale e non soltanto politico. E i social network, ormai sempre più “protagonisti” delle campagne elettorali, ci hanno messo il loro, dando voce anche a chi probabilmente avrebbe fatto meglio a stare zitto e facendo diventare personaggi pure chi diversamente non avrebbero mai avuto l’opportunità di dire la sua (e in molti casi, senza offesa per la democrazia e la libertà di espressione e pensiero) sarebbe stato decisamente meglio.

Ecco, il primo compito del nuovo sindaco di Forio, chiunque egli dovesse essere, sarà proprio questo. Provare a riportare pace, serenità e “normalità” in un paese letteralmente devastato dai veleni. Sarà una missione difficile, forse impossibile. E certamente da non poter essere inserita nel programma dei primi 100 giorni. Poco ma sicuro. Ma oggi, forse, tra le priorità di questo splendido Comune c’è anche questo. Se non, addirittura, soprattutto questo.

gaetanoferrandino@gmail.com

 

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