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L’opinione – La politica conta meno di quello che si crede

di Franco Borgogna

 

Un mio amico, che mi onora della sua attenzione e della lettura settimanale di questa rubrica, mi ha chiesto come mai dedico prevalentemente le mie “ opinioni”, le mie “ cunciature” ad aspetti culturali, storico-economici più che all’attualità amministrativa e politica della nostra isola. Ho sentito il dovere di riflettere su questa osservazione, di interrogare me stesso su questa mia “ preferenza”. Come al solito, quando devo dare delle risposte, non faccio ricorso alle mie sole energie intellettuali, sicuramente insufficienti, ma mi aiuto con le riflessioni di soggetti ( uomini di cultura, economisti, filosofi e – perché no – giornalisti di spessore). E alla legittima domanda del mio amico, rispondo innanzi tutto con un trafiletto di Michele Serra, pubblicato su Repubblica di domenica scorsa e con un passo tratto dal nuovo libro di Eugenio Scalfari, della cui efficacia sono talmente convinto che ne propongo ( in box a parte)la lettura. Sull’ossatura di questo trafiletto e di questo stralcio da libro, aggiungo un po’ di farina del mio sacco. Chiediamoci se valga la pena di analizzare le attuali vicende politico-amministrative isolane ( che il più delle volte anziché “ fatti” prefigurano “ misfatti”) o non sia il caso di riflettere piuttosto su situazioni politiche, economiche, turistiche, che la storia ha già consolidato e dalle quali possiamo trarre utili insegnamenti per il futuro. Vale la pena schiacciarsi sul presente ( misero presente!) dimenticando il passato e ignorando il futuro? Che cosa dovrei analizzare? Che, ad esempio, il Sindaco Giosi Ferrandino se ne torna, inviperito contro Gianluca Trani, dal TTG di Rimini, per chiarire – con comunicati stampa – la posizione ufficiale dell’Amministrazione su Tribunale e Giro d’Italia? E perché Giosi Ferrandino partecipa ad una Fiera rivolta essenzialmente agli albergatori e ai tour operators? Non mi interessa tanto sapere se lo fa a spese sue o del Comune: Mi interessa, piuttosto sapere che cosa ne ha tratto, in qualità di amministratore pubblico. Che cosa ha destato il suo interesse, quale esperienza ne ha ricavato, quale arricchimento di cultura amministrativa. Di questo dovrebbero rendere conto ai cittadini i comunicati stampa comunali. Il nostro Gaetano Ferrandino ha scritto, lunedì scorso, che il grido di rabbia di Giosi si è sentito  da Rimini a Riccione. Io, da Bologna non ho sentito. Ma avrei voluto sentire piuttosto qualche commento sulla Fiera a cui ha partecipato. Di cosa dovrei trattare nella mia rubrica, delle accuse che reciprocamente si scambiano Arnaldo Ferrandino e G.B.Castagna ? Dovrei parlare dei 150 euro che sono stati deliberati dal Comune di Forio per i consiglieri comunali per l’attività svolta da aprile a dicembre? Di queste miserie? Dovrei parlare della metanizzazione di Casamicciola che decide di servirsi della CPL, mentre nella regione Emilia la tengono ormail alla larga da tutto? Dovrei scrivere della diatriba tra l’Amministrazione comunale di Ischia e gli avvocati, se è meglio il campetto di calcio o il parcheggio per le auto degli avvocati? Dovrei forse parlare dell’isolamento in cui si è sentito l’avvocato Paolo Rizzotto per aver espresso un’opinione fuori dal coro, della denuncia beccatasi per aver usato toni che, nel verminaio di facebook possono risultare edulcorati e moderati. Senonché non fa notizia la totale assenza di solidarietà  di colleghi ed amici. Ischia, purtroppo è fatta così, ti lascia sempre solo nei momenti di difficoltà. Infine, mi rendo conto, c’è l’ultimo scandalo: la baranopoli. L’impressione, anche a seguito dell’interrogatorio della Di Scala, è che alcuni attori abbiano giocato sporco, al di là delle smentite e dei dinieghi dinanzi al pubblico ministero,  e che la consigliera regionale Maria Grazia Di Scala ( come del resto il Sindaco) abbia peccato di superficialità,ingenuità e imprudenza. Credo che a loro carico, ci sia niente di  penalmente rilevante. Ciò non toglie che abbiano perso molti punti sul piano politico. Le sottovalutazioni dei rischi, che pubblici rappresentanti possono correre, è un difetto politico, che viene pagato in termini di credibilità e di consensi. Il Golfo fa benissimo a dare ampio spazio a questi fatti di attualità politica. Ciò a livello di cronaca o anche di polemica politica. Ma chi si assume l’impegno di analizzare, approfondire, sia pure con personali valutazioni, non può non considerare che il potere amministrativo non è poi così importante come si vuol far credere. La vita, l’attività economica, gli aspetti sociali, di un paese quasi sempre fluiscono a prescindere da quel che accade nel Palazzo. Cosa volete che contino le scaramucce e i ricatti dei consiglieri comunali per un commerciante che quotidianamente fa i conti con entrate ed uscite, scorte di magazzino, crediti bancari, tasse,qualità della merce, concorrenza delle vendite online? Decisamente, quel che avviene nella società ha poco a che vedere con la spartizione che i consiglieri comunali di maggioranza tentano di fare. Qualcuno ritiene che per ogni 2 consiglieri si ha diritto ad un assessore? Ma chi se ne frega! Non è populismo questo, non è antipolitica né qualunquismo. E’ realismo, è il tentativo di sdrammatizzare lo squallore e la puzza di inquinamento che i Palazzi emanano. Certo, non esiste una “ società” sana che si contrappone al palazzo “ malato”. L’uno è lo specchio dell’altra. Tuttavia, nelle pieghe del tessuto socio-economico isolano si trovano motivi confortanti che fanno ancora sperare che nell’isola d’Ischia non tutto è perduto. Che si possa ancora continuare a tessere quel filo sottile che ci tiene legati ad una storia positiva e ci fa sperare in un futuro meno squallido del presente. Nel frattempo, il Golfo continuerà a registrare, con evidenza, gli accadimenti amministrativi ed io continuerò a ridimensionarne il peso e la portata specifica nella carne viva della comunità.

 

 

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