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Quando destagionalizzare è un’occasione perduta

Il ponte di Ognissanti ha fatto registrare numeri da record per Ischia, con oltre 30.000 arrivi. Eppure, nonostante le previsioni fossero chiare, diverse strutture commerciali e ricettive hanno preferito rimanere chiuse. L’analisi degli addetti ai lavori locali, che però non fanno (o non del tutto) autocritica

DI EMANUELE DI MAIO

Questa fantastica “seconda estate” donataci dal mese di Ottobre, oltre che a rendere felici tutti gli ischitani, ha attirato le presenze di molti turisti (30.000 arrivi nel ponte di Ognissanti). La già presente polemica sulla questione della destagionalizzazione non poteva far altro che acuirsi, sopratutto tra gli addetti ai lavori, che a più riprese chiedono un cambio di passo alla politica. Soprattutto alla luce del fatto che nonostante i numeri registrati molte attività ricettive e di ristorazione avevano già chiuso i battenti. Insomma, un’occasione perduta e allora abbiamo chiesto cosa ne pensassero Francesco Pezzullo (presidente di Confesercenti Ischia), Giancarlo Carriero (proprietario dell’Albergo della Regina Isabella), Luca D’ambra (presidente Federalberghi Ischia) ai quali abbiamo chiesto su questa tematica che, insieme a quella legata all’installazione degli autovelox, sta provvedendo ad alimentare il dibattito sul territorio. Per la serie, perché si parla tanto di destagionalizzazione se poi anche in un’occasione propizia non si ha il coraggio di “rischiare” lasciando aperte le proprie attività? Ecco le risposte che abbiamo ottenuto.

Francesco Pezzullo

FRANCESCO PEZZULLO: «Partiamo col dire una cosa fondamentale, le strutture al momento non riescono a trattenere la forza del caro-bollette: abbiamo fatto un’analisi generale, non conviene stare aperti ma è preferibile rimanere chiusi in questo periodo perché non c’è mercato. Prima ci si poteva permettere di stare aperti con le cosiddette “luci accese” (nel senso che l’attività tra costi e guadagni usciva in pareggio), oggi quelle luci accese sono insostenibili. Se per un’attività commerciale le spese risultano impossibili da sopportare, figuriamoci per le strutture alberghiere. Parlare di destagionalizzazione è improponibile senza incentivi che aiutino economicamente le attività, la politica in questo caso è sorda non solo da questo punto di vista ma anche sulla questione della programmazione degli eventi. Per restare aperti nel periodo invernale, dove non c’è mercato, c’è la necessità di una programmazione importate fatta per tempo, altrimenti la gente non riesci ad attirarla. La cosa più grave è che io da presidente della Confesercenti d’Ischia non sono mai stato avvisato, né tantomeno coinvolto, riguardo la stesura dei programmi degli eventi sull’isola d’Ischia. Auspico sinceramente un cambio di rotta. E’ diventato molto difficile per me ascoltare la parola “destagionalizzazione”, che al momento è solo un termine abusato e senza senso che magari torna utile soltanto per darsi un tono durante le discussioni».

A Il Golfo le opinioni di Francesco Pezzullo, Luca D’Ambra e Giancarlo Carriero: invocato su tutti l’alibi del caro energia ma c’è anche chi come il patron del Regina Isabella spiega che occorrono iniziative mirate ad una stagione diversa da quella estiva

Giancarlo Carriero

GIANCARLO CARRIERO: «Se vogliamo davvero puntare sulla destagionalizzazione dobbiamo far trovare le attività pronte, tutto deve essere regolarmente in funzione. Il problema è questo: facile dire dobbiamo destagionalizzare, ma dobbiamo ammettere che ci sono molte strutture commerciali che lavorano su spazi aperti e che soffrono nei momenti in cui il fattore climatico è incerto, per cui sarebbe opportuno ragionare in maniere specifica sulla possibilità di organizzare iniziative che possano svilupparsi in ambienti al chiuso. Noi per esempio abbiamo creato una manifestazione per la degustazione del vino che ha riscosso un successo enorme. Bisogna dare delle motivazioni aggiuntive per spingere la gente a venire a Ischia, allo stesso tempo bisogna attrezzare le strutture alla bassa stagione. Oltre gli incentivi per il “caro energia”, sarebbe il caso di parlare di incentivi sulla semplificazione delle autorizzazioni per gli impianti di energia solare, oltre la geotermia potremmo sfruttare anche il sole per il fabbisogno energetico, in questo vorremo un maggiore aiuto dalle soprintendenze, abbiamo bisogno di semplificazione nelle procedure. Il grimaldello vero per cominciare una politica di destagionalizzazione sono le terme, però anche li dovremmo avere maggiore semplicità per le autorizzazioni per l’uso delle acque termali per finalità mediche e ricreative».

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Luca D’Ambra

LUCA D’AMBRA: «Bisogna fare un distinguo tra le medio-piccole strutture e gli alberghi grandi, di fatti questi ultimi (parliamo dalle 40 camere in su) hanno deciso di chiudere prima perché facendo una valutazione costi-benefici non trovavano la quadra, ci sono oggettivamente costi insostenibili sopratutto considerando le tariffe che sono quelle della bassa stagione con l’ingombro dei costi di gestione che in alcuni casi sono anche quintuplicati per quanto concerne i costi dell’energia elettrica. E’ successo, quindi, che le strutture piccole, a conduzione familiare (strutture da 10/20/30 camere) sono rimaste aperte, ne conosco diverse che hanno anche registrato il pienone. La soluzione al problema dei costi esorbitanti dell’energia l’abbiamo già proposta come Federalberghi nazionale ed è stata inserita nelle nostre richieste al governo, è quella innanzitutto di una risoluzione a breve termine sul prezzo dell’energia, sul lungo termine permettere a queste strutture di investire, in maniera anche agevolata, sulla creazione di produzione di elettrica attraverso energie alternative, defiscalizzare la forza lavoro nel periodo invernale, aumentare i servizi invernali. Per fare ciò bisogna però essere supportati dalla Politica, sopratutto cogliere le opportunità del PNRR. C’è anche il problema della burocrazia, che è un problema atavico italiano, negli ultimi venti anni si è messa anche l’Unione Europea. Io lo dico da anni, per essere imprenditori in Italia bisogna essere davvero delle persone coraggiose, perché avere uno stato che alla fine ti prende il 60% senza prestarti dei servizi adeguati individua un problema strutturale e sistemico».

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Chris

Hallo, Chris und Ian aus Berlin! Wir kommen ab 4.1.23 und bleiben bis zum 1.4.23. Wir waren schon 2019 im November und 2020 im Februar auf der Insel (auch schon 2 x im Sommer). Wir lieben Ischia! Im Winter hat es uns sehr gefallen. Die Sonne, die Wärme wie im deutschen Frühling, herrlich. Da können wir uns die langen Flüge nach Ägypten, den Kanaren und in die Türkei sparen. Auf Ischia ist es schöner. Bietet Wintertourismus für die Nordländer an, zu fairen Preisen! Öffnet die Bäder, die Restaurants. Wir haben eine sehr hübsche Ferienwohnung, ohne Verpflegung, für ca. 700 €/ 4 Wochen auf der Insel gebucht, das mal 3! Ansonsten hätte der Vermieter gar keine Einnahmen. Am Marontistrand kann man auch im Winter baden! Denkt bitte einmal darüber nach! Wir plädieren schon seit Jahren für die Öffnung Ischias im Winter! Wir freuen uns schon sehr auf ubsere Lieblingsinsel!

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