CRONACAPRIMO PIANO

«UN PASSO IMPORTANTE PER PROSEGUIRE IL LAVORO»

Il commissario Giovanni Legnini plaude alla decisione del consiglio dei ministri di prorogare di ulteriori 12 mesi lo stato di emergenza per Ischia: «Decisione importante, ma è chiaro che dovranno seguirne altre». Gli fa eco il sindaco lacchese Giacomo Pascale: «Fino alla ricostruzione l’emergenza non finisca mai»

Una notizia, quella arrivata nella serata di giovedì, che naturalmente ha fatto piacere all’intera comunità isolana, in particolare alle popolazioni colpite dalla drammatica frana del 26 novembre 2022. Tutto in un comunicato di poche e scarne righe della presidenza del Consiglio dei Ministri nel quale si leggeva: “Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato la proroga, di 12 mesi, dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nel territorio dell’isola di Ischia a partire dal 26 novembre 2022″. Telegrafico, eppure terribilmente efficace. Abbiamo chiesto al commissario straordinario Giovanni Legnini un primo commento su questo provvedimento adottato dal Governo e naturalmente l’avvocato non ha nascosto la sua soddisfazione: “E’ una decisione importante e positiva che accoglie la richiesta che ci era stata formulata dal capo dipartimento e che è stata sostenuta dalla Regione Campania. Quanto deliberato costituisce un passo importante per avere ulteriore linfa in quelle che sono le attività da porre in essere per portare a compimento la messa in sicurezza di Casamicciola e degli altri Comuni dell’isola. Adesso sappiamo con certezza che abbiamo altri quattordici mesi di lavoro nel corso dei quali continuare a sviluppare i numerosi cantieri che sono stati attivati, più e meno piccoli. Poi passeremo alla progettazione delle opere strutturali, quelle che costituiranno il perno della predetta messa in sicurezza. La decisione, ripeto, è davvero importante, ma è chiaro che dovranno seguirne altre”. 

Al commissario chiediamo anche lumi sullo stato dell’arte della ricostruzione e sui prossimi step e lui risponde: “I passaggi più imminenti sono legati soprattutto all’apertura di alcuni cantieri legati alla ricostruzione pubblica, in alcuni casi le trattative sono in una fase avanzata mentre su altri si sta per procedere all’avvio della progettazione. Penso alle due scuole, i cui lavori presto andranno a gara, ma anche al waterfront. Poi voglio ricordare che in questi giorni ho emanato un nuovo decreto (ed un altro arriverà nei prossimi giorni) inerente la concessione di contributi ai privati. Sto per varare ancora una circolare esplicativa che chiarisce una serie di aspetti in via definitiva su funzioni e compiti di ciascuno degli enti parte in causa anche perché troppo spesso si vengono a delineare situazioni di confusione. I tecnici devono avere un quadro di certezze, noi abbiamo cercato di fornirle in ogni modo, ma succede che talvolta in fase di applicazione qualcuno prova sempre a rimettere in discussione qualcosa. Non ce lo possiamo permettere, perché il tempo trascorso dall’evento sismico è davvero lungo ed è giunta l’ora che inizia anche la ricostruzione post frana”. Poi le considerazioni finali: “Esprimo fiducia, ma questa fiducia deve essere accompagnata da un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Lunedì prossimo, insieme al sindaco di Casamicciola, avremo un incontro in Regione Campania alla presenza tra gli altri di Sovrintendenza e Autorità di Bacino e Città Metropolitana: vorrei sviluppare una riflessione per capire come è possibile accelerare ulteriormente sul percorso della ricostruzione”. In bocca al lupo, verrebbe voglia di dire, perché in Italia quando hai a che fare con la burocrazia c’è il rischio di soffrire a lungo di una fastidiosa emicrania…

Sulla proroga dello stato di emergenza abbiamo sentito anche Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno, che si è espresso così: “Non la prendo come una sorpresa, ero certo che sarebbe andata così. Per me l’emergenza non dovrebbe finire mai, almeno fino a quando non si concretizza la ricostruzione. Già con il sisma del 2017 abbiamo toccato con mano cosa significhi passare dall’emergenza all’ordinario, significa precipitare in una palude burocratica dalla quale diventa poi impossibile venire fuori. Quando ci sono tanti enti che si devono esprimere sullo stesso argomento ci si ritrova dinanzi ad una Torre di Babele, un ginepraio dal quale è impossibile districarsi, davvero non se ne esce più. Insomma, noi applaudiamo questo provvedimento, l’auspicio è che a breve quando si comincerà a ragionare della legge di bilancio ci siano risorse a sufficienza da destinare anche al resto dell’isola. Anche il lavoro dell’intergruppo parlamentare di cui faccio parte e che è stato presentato oggi (ieri per chi legge, ndr) a Portici sta discutendo degli stessi obiettivi. Quello da perseguire, su tutti, è difendere gli interessi del Mezzogiorno più in generale rispetto alla ripartizione dei fondi del PNRR. Nel contempo bisogna lavorare ad un progetto di legge ad hoc per le isole minori, vogliamo che si tenga conto di certe peculiarità e di determinate caratteristiche ma soprattutto che vernga recepito il grido di dolore delle comunità isolane.

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