ELEZIONI 2023POLITICAPRIMO PIANO

VINCITORI E TROMBATI

Il “day after” del responso delle urne a Casamicciola e Forio mette di fronte alla solita analisi, a volte impietosa. Ci sono sorprese (più o meno) clamorose, immancabili conferme ma anche esclusioni eccellenti dal consiglio comunali e addirittura clamorosi flop: abbiamo provato a riassumere cosa ha detto il voto amministrativo del 14 e 15 maggio

Le elezioni, quando il responso delle urne è chiaro, rappresentano sempre una sliding door. E così c’è chi conferma, chi fa il botto e chi magari scompare (più o meno inopinatamente) dalla scena politica locale. E’ il solito crudele gioco degli eletti e dei trombati che ritorna ad ogni competizione, lasciando qualcuno sorridere e qualcun altro versare lacrime amare. E allora andiamo con l’analisi partendo dalle elezioni di Casamicciola Terme, che hanno consacrato Giosi Ferrandino come nuovo sindaco. L’affermazione clamorosa, il botto assoluto, lo fa senza alcuna ombra di dubbio Annalisa Iaccarino. Che riesce in un’impresa titanica, quella cioè di piazzarsi – da ultima arrivata nella lista e senza aver mai trascorso un solo giorno tra i banchi del consiglio comunale – come più votata nella lista “Per Casamicciola”, sopravanzando finanche il sindaco uscente Giovan Battista Castagna. La dirigente nazionale di Noi Moderati fa il colpaccio e ottiene 403 preferenze a fronte delle 401 dell’ex primo cittadino. Dall’altra parte della barricata per Ignazio Barbieri certo non si può parlare di sorpresa, ma solo di assoluta conferma: portare a casa 596 preferenze dopo aver trascorso circa quattro anni tra banchi della minoranza ed assenza dal civico consesso causa commissariamento è davvero sintomatico della cifra e dello spessore dell’ex assessore. Va vicino a quota 600 anche Gianfranco Mattera (che si ferma a 591) così come non si può dimenticare il buon riscontro di Giovanni Barile, che supera il tetto delle 400 preferenze.

Nunzia Piro

E adesso passiamo alle dolenti note. La prima, non ce ne voglia nessuno, è rappresentata da Caterina Iacono. Va bene che alle volte nelle tornate elettorali è importante esserci e non conta altro, ma non riuscire nemmeno a raggiungere i 100 voti – dopo la già scadente performance del 2019 – è segno evidente che nel paese non si è lasciata traccia della propria azione o del proprio passaggio. Il flop più clamoroso, senza alcuna ombra di dubbio, è quello dell’avvocato Nunzia Piro, che nella lista “Casamicciola al Centro” finisce terz’ultima racimolando appena 233 preferenze e rimanendo fuori dal consiglio comunale: un risultato inaspettato, se si considera le deleghe che aveva esercitato la Piro nelle due precedenti amministrazioni Castagna ed il fatto che aveva ricoperto la carica di presidente della civica assise. Delusione assoluta e beffa difficile da digerire invece per Antonio Pisani, che colleziona le stesse preferenze di Nuccia Carotenuto ma resta fuori dal consiglio comunale… per colpa del cognome, che in caso di arrivo a parità di preferenza premia l’ordine alfabetico e di inserimento in lista. Nella lista “Per Casamicciola”, che in ogni caso era rappresentata da diverse new entry, l’unica esclusione eccellente è quella di Ciro Frallicciardi, che sedeva ininterrottamente da un decennio in consiglio comunale ed a cui non è bastato il comunque considerevole risultato di 311 preferenze.

Ignazio Barbieri

A Forio, ma anche questo era da mettere in conto, l’appuntamento con le elezioni ha mietuto diverse vittime e per giunta da una parte e dall’altra. Si salva per il rotto Vito Iacono che salvo riconteggi dell’ultima ora sarà nel civico consesso e con un voto sulla carta polarizzato sull’asse Verde-Capuano (oddio, quasi esclusivamente sul primo, ad onor del vero). Poi non può non far rumore l’esclusione di Mario Savio, vicesindaco uscente, che rappresenta probabilmente l’ultimo atto dello sfaldamento dell’amministrazione uscente che si è lentamente e clamorosamente sgretolata man mano che si avvicinava l’appuntamento con le elezioni. Della vecchia guardia, oltre al sindaco uscente Francesco Del Deo, si salva il solo Mimmo Loffredo. Fuori dalla civica assise anche il redivivo Franco Regine, che pure aveva ricoperto la carica di sindaco per due consiliature. Bene anche Gianni Mattera, Salvatore Serpico e (soprattutto) Nicola “volpino” Monti ma la vera sorpresa è rappresentato dal giovane Davide Laezza, debuttante assoluto in politica: ha centrato – forse contro ogni pronostico – l’elezione in consiglio comunale in Forio Democratica con 310 voti a dimostrazione che la carta d’identità non sempre costituisce una minusvalenza, tutt’altro. Un plauso incondizionato non può che andare anche ad Antonio Spataro, che si accomoda di nuovo nel civico consesso: a volte ritornano, a dimostrazione che non sempre i “remake” non funzionano. Il seggio che scatta per la lista “Onda Nuova” lo manda in orbita con 188 preferenze, ma è comunque un risultato da festeggiare. E adesso, tra chi ci riproverà la prossima volta, chi cadrà inesorabilmente nell’oblio e chi invece inizierà ad amministrare o a fare opposizione da domani, buon lavoro e/o buona vita a tutti. Ci vediamo, si spera, al prossimo giro di giostra.

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