CULTURA & SOCIETA'

Ylenia Pilato in contemporanea alle mostre di carnevale a Ischia e al borgo medievale di Piacenza con due opere insieme all’artista Gianni Adelante Mattera

YLENIA PILATO: “Con il Carnevale si snodano gli obblighi sociali e si diventa liberi di esprimere i propri desideri attraverso il travestimento” GIANNI ADELANTE MATTERA: “Ottima iniziativa quella della mostra in un borgo che attira tanti visitatori in questo periodo”

Il dono dell’ubiquità in Arte, altra virtù della nostra artista e fantasista ischitana Ylenia Pilato che domenica scorsa 19 febbraio era presente nel salone delle Antiche Terme Comunali di Ischia per l’allestimento della Mostra di Carnevale, inaugurata poi martedi scorso 21 febbraio ed in corso fino al 5 marzo prossimo, con altre sue colleghe/i in Arte come lei e nella stessa domenica 19 partecipava con due sue opere insieme all’artista conterraneo Gianni Adelante Mattera alla Mostra collettiva “Carnevale al Borgo” a Castell’Arquato, bandiera arancione del Touring Club italiano, borgo medievale a sue passi da Piacenza.

Così, quì di seguito parliamo ancora di Ylenia Pilato e della sua ultima esperienza di partecipante ad eventi artistici di prestigio fuori della sua isola.L’artista Ylenia Pilato, dopo la mostra Venezia’23 a cui ha partecipato con la collega Enrica soligon presso la Scuola Grande di San Teodoro a Venezia, approda alla Galleria Transvisionismo partecipando alla mostra con due opere dedicate al Carnevale. Anche lei vanta numerose partecipazioni espositive in Italia e all’estero dove ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, oltre ad essere curatrice di mostre d’arte ad Ischia. L’opera “Masque Couture” realizzata con stoffe, perline, perle, strass,pizzo, lana cotta,raso, piume, glitter e acrilico su tela, celebra una maschera in chiave couture. Un gioco di texture e colori che è di forte impatto visivo. Un’opera nata sulle note delle quattro stagioni di Antonio Vivaldi, spiega l’artista Ylenia. Una palette di colori dal viola all’azzurro in una composizione sofisticata che conferisce all’opera una certa musicalità cromatica. Mi sono ispirata a Venezia, dove il Carnevale è elegante, raffinato e ricercato, in quanto le maschere e i costumi sono dei veri capolavori d’arte, rivela l’artista Ylenia.

La seconda opera esposta alla mostra si intitola “La vida es un Carnaval” e ritrae tre figure mascherate con ventagli e cappelli che rappresentano un inno alla gioia del Carnevale che rallegra il cuore e l’anima. Dice Ylenia: con il Carnevale si snodano gli obblighi sociali e si diventa liberi di esprimere i propri desideri attraverso il travestimento. Ogni figura racconta la persona nella sua dimensione più profonda. Quest’opera si ispira al Carnevale de Veracruz che vanta un’antica tradizione di musica,  balli e costumi dai colori sgargianti e vuole essere semplicemente una celebrazione di passione e di costumi che comunicano la tradizione, la musica e la cultura dei ” Jarochos” , o residenti di Veracruz. Il titolo l’ho scelto invece dal brano musicale della musicista cubana Celia Cruz R.MM. Ringrazio vivamente anche io la curatrice dell’evento Maria Palladino che mi ha selezionata tra gli artisti. Concludendo alcune considerazioni sulla mostra. Dice  l’artista Adelante Gianni Mattera: ottima iniziativa quella della mostra in un borgo che attira tanti visitatori in questo periodo. Il Carnevale è un’esperienza da sempre motivo di allegria, spettacolo, di luci, di maschere e di colori. Aggiunge l’artista Ylenia Pilato: anche io ho apprezzato molto la location.

Qui il Carnevale si festeggia in maniera molto medievale. Il meraviglioso borgo con la sua Rocca Viscontea accoglie principi e principesse, umili contadini e giullari di corte e l’atmosfera che si crea intorno è meravigliosa. Aggiungendo poi le opere d’arte in mostra alla galleria Transvisionismo direi che non manca nulla sulla scena artistica. Espongono alla mostra Carnevale al borgo: Adelante Gianni Mattera, Alessandra Plet, Andrea Pisano, Anna Concetta Porcino, Cristina Mariani, Denny Verga, Emanuela Di Caprio, Gianluca Missiroli, Guido Portaleone, Jacopo Rumignani Loredana Colonna, Malugho, Manuel Silvestrin, Maria Gioia Dall’Aglio, Maria Cecilia Angioni, Paola Volpe, Roberto Fenocchi, Steve Magnani, Virginia Bergamaschi, Ylenia Pilato.La mostra collettiva internazionale “Carnevale al Borgo” è stata organizzata, curata e presentata dal critico d’arte e curatrice e Maria Palladino.

CASTELL’ARQUATO-PIACENZA – GLI ARTISTI ISCHITANI YLENIA PILATO E GIANNI ADELANTE MATTERA CON MARIA PALLADINO CURATRICE DELLA MOSTRA CARNEVALE AL BORGO

L’inaugurazione è avvenuta domenica 19 febbraio 2023 presso la Galleria d’arte Transvisionismo di Stefano Sichel, situata in Via Sforzo Caolzio 78 a Castell’Arquato in provincia di Piacenza.  Nel contesto della presentazione della mostra, si è svolta la conferenza inaugurale del Prof. Anello Vanni, psichiatra, ex Direttore del Dipartimento di salute mentale di Ferrara:”Autoritratti/ maschere in Giorgio De ChiricoUno, nessuno, centomila”.La mostra ad ingresso libero, che ha avuto tanti visitatori durante il vernissage,  resterà visitabile fino al 5 marzo 2023 dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00 tranne il martedì. Maria Palladino curatrice della Mostra scrive: Domenica 19 Febbraio 2023 – Domenica 5 Marzo 2023 – Nei tempi più remoti (III sec. a. C. con i Saturnalia dell’antica Roma, VI sec. a. C. con le festività dell’antica Grecia denominate “antiche dionisie” o “antesterie”), la celebrazione del Carnevale era intesa quale travestimento in guisa di sovvertimento dell’ordine precostituito, al fine di generare il Caos che avrebbe poi portato ad una successiva rifondazione della Cosmogonia, o nuova Creazione. Tutto questo allo scopo di segnare il passaggio dai mesi invernali, aridi e privi di messi, alla rinascita primaverile e al rifiorire della natura.

Ads
CASTELLO’ARQUATO DI PIACENZA

Ciò che avveniva era altresì un ribaltamento delle gerarchie sociali, per cui chi era schiavo diveniva libero, e sovrani e governanti erano invece trattati a guisa di servi, a testimonianza che “è lecito impazzire, almeno per un giorno”, in prospettiva della successiva rinascita. Nel mondo cristiano, le feste carnevalesche furono poi adottate come licenza al divertimento e alla gozzoviglia, precedente all’austerità della quaresima: infatti, essendo una festa “mobile”, i giorni del Carnevale in Italia ricorrono dalla nona domenica prima di Pasqua, fino al Mercoledì delle Ceneri, successivo al Martedì Grasso (nel rito ambrosiano invece, il cosiddetto “Carnevalone” si prolunga fino al Sabato seguente) e inizio del periodo di privazioni e di penitenza. All’origine di tutto questo e fin dalle civiltà più arcaiche, in tale contesto, l’usanza della maschera e del travestimento, ha sempre posseduto un significato simbolico, mistico e magico: indossare un manufatto che coprisse il volto e il corpo stava allora a significare il superamento di una dimensione, l’incontro con la divinità, con gli antenati, con esseri mitologici, in grado in quella circostanza di manifestarsi e di prendere corpo, superando i confini fra i mondi.

Ads

Le più antiche maschere sono infatti di origine egizia, inca e azteca, mentre maschere rituali, belliche ed iniziatiche sono tuttora adoperate dalle popolazioni dell’Africa occidentale, della costa nordoccidentale americana e della Melanesia, e la maschera ha altresì sempre rappresentato una identificazione di gruppi iniziatici, con precise ritualità, danze, gesti, accompagnamento musicale.Nelle parole di Nietsche: “Tutto ciò che è profondo ama la maschera”: siccome non è possibile, per l’uomo, sfuggire al suo destino, ovvero alle necessità dell’”inconscio”, per conseguenza non resta altro che rifugiarsi nell’illusione dell’”io”, per il quale il fato individuale appare fittiziamente come una possibilità perseguibile, e pertanto l’essere umano riesce a sfuggire, perlomeno così nell’immaginazione, alla “tragedia” del vivere. è per questo che la maschera e il travestimento, oltre che celare e proteggere, rappresentano allo stesso modo, a livello psicologico, la facoltà dell’individuo di riflettere su sé stesso, di portare alla luce aspetti di sé dapprima sconosciuti e di far affiorare una nuova immagine del proprio essere attraverso lo sguardo dell’altro, com’è proprio alla qualità visionaria di ogni artefice e delle sue creazioni.

Elaborazione Foto di Giovan Giuseppe LubranoFotoreporter

Collaborazione: Artista Ylenia Pilato

antoniolubrano1941@gmail.com

info@ischiamondoblog.com

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex