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“Buonasera Santitá”, ieri pomeriggio la telefonata di Papa Francesco a Nunzia Mattera

di Isabella Puca

 

ischia – “Buonasera Santitá”. “Come state?”. “Non tanto bene Santitá, purtroppo sono malata di cancro”. Di lei mi ha parlato il vescovo Pietro Lagnese”. Sembrava una domenica come tante e invece un raggio di sole é entrato nella casa di Nunzia Mattera. Mentre si trova a combattere una delle tante battaglie, forse la piú difficile della sua vita,  Papa Francesco l’ha raggiunta al telefono. Pochi minuti di conversazione, ma tanta emozione e un sogno che diventa realtá. “Con la Catena Alimentare Casamicciola devo arrivare dal Papa”, era questo che sin dalla nascita dell’Associazione Nunzia continuava a dire ai suoi e cosí, in un giorno di inizio marzo, é stato il Papa ad arrivare da lei. “Santitá io ho solo un desiderio prima di andarmene; l’altra notte ho fatto un sogno cosí veritiero in cui lei stava qui da me, arrivava in elicottero e mi teneva abbracciata come un papá fa con una figlia, forse questo e vergognoso perché  sono una donna di 70 anni”’. “Vede, invece di arrivare con l’elicottero sono arrivato con il telefono”’. “Santitá é la cosa piú bella che potevo ricevere nella mia vita, mi raccomando mettete la mia Casamicciola nelle vostre preghiere, questo é diventato un paese terremotato”. “Io prego per lei e lei per me eh. Che Dio la benedica”. Intorno a Nunzia un silenzio surreale e tanta commozione; accanto a lei le amiche di sempre, zio Franchino e suo figlio Cesare che ha subito condiviso il video della telefonata sul Social Network. “Il sogno di mamma che diventa realtá, la telefonata del grande Papa Francesco é arrivata”. In pochi minuti sono stati tantissimi i messaggi che hanno raggiunto Nunzia, tra emozione e incredulitá. E’ infatti la prima volta che un Papa raggiunge un ischitano al telefono ed é stato proprio Papa Francesco, con la sua umiltá, a introdurre questa consuetudine, un gesto semplice, ma che acquista un valore davvero unico per chi vive nella prova. Non poteva che essere Nunzia Mattera la destinataria di questa telefonata, durante la quale, nonostante tutte le sofferenze, ha anteposto nelle preghiere del Papa la sua Casamicciola, paese terremotato. Ed é proprio dalla sua Casamicciola che Nunzia ha iniziato quella che si puo’ considerare una vera e propria rivoluzione sociale. Dopo i funerali di suo fratello, si rese conto di quanti chiedevano un aiuto economico per pagare una bolletta della luce. Da lí l’impegno di aiutare le famiglie in difficoltá con una spesa settimanale, per arrivare lí dove la Caritas non riusciva. In quella stessa stanza dove ora combatte contro il cancro, é nata la Catena Alimentare Casamicciola. Tante le derrate alimentari distribuite tutt’intorno a quel letto dove ora é messa alla prova senza mai perdere la fede. Piú si spargeva la voce e piú aumentavano le famiglie da aiutare. Da 20 si é arrivati, ad oggi, a piú di 60 famiglie. Da qui la necessitá di avere una sede, trovata solo grazie al cuore di un privato; una stanza o poco piú nel vicoletto di Via Elena in pieno centro a Casamicciola. Sempre lí  Nunzia, insieme ai tanti amici della Borsa Verde 3.0, ha dato vita a un esperimento di giardinaggio sociale. In tanti hanno adottato il vicoletto, chi portando una pianta, chi un dolce, o dei colori per dipingere una staccionata dando vita al vicoletto fiorito, curato con amore e fotografato da tutti, turisti e ischitani. In quel vicoletto si incrociano tante storie, quelle di chi non riesce ad arrivare a fine mese e si mette in fila per accaparrarsi una spesa, di chi chiede se ci sono delle scarpe, perché le sue sono ormai malmesse, un vicoletto che si é riempito di risa di bambini quando Nunzia ha indossato la maschera da coniglio pasquale e ha distribuito, era la scorsa Pasqua, le uova di cioccolata a tutti i bambini, compresi quelli dell’Orfanotrofio di Casamicciola. Nunzia e i suoi abbracci, tutti quelli che ha scambiato in una piazza Majo martoriata dal sisma. Da dopo quel 21 agosto, tutte le sere, Nunzia era lí a portare cibo, allegria e affetto a quanti restavano a guardare le macerie della propria casa. Un impegno, quello verso i terremotati, che Nunzia ha svolto anche nei confronti del popolo Umbro nell’estate del 2016 quando organizzó una raccolta e si recó di persona in quei paesi per consegnare cibo, indumenti e giocattoli per bambini. Ma il suo impegno verso il prossimo non si é fermato neppure quando il cancro ha fatto la comparsa nella sua vita. Dopo le prime chemio, con una forza da leonessa, Nunzia chiese a gran voce che venisse consentita piú privacy ai malati oncologici che si recavano alla Clinica di San Giovangiuseppe per le terapie e che, per quest’ ultimi venisse rispettato il diritto di precedenza all’Ospedale Rizzoli. Un esempio virtuoso, il suo, riconosciuto con questa telefonata anche da Papa Francesco, un gesto che ha emozionato l’intera isola.

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