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Note, sul mare, a margine

di Graziano Petrucci

L’ansia che incula tanto il turista che si piega e decide di venire a visitare l’isola per trascorre qualche giorno di vacanza, quanto chi vi abita, è quella di trovarsi a brancolare in una giungla senza indicazioni e percorsi segnalati. In cui a far compagnia chi alla guida della propria auto ancora non ha capito come funziona una cazzo di rotatoria con diritto di precedenza, esiste pure una folta vegetazione dei disturbi psichici che fa da recinto alla fauna variopinta di trogloditi sparsi sul territorio. san vito sfregioTutto questo si manifesta in modo chiaro e originale al punto che ogni singola patologia potrebbe essere brevettata e alla lunga farci diventare orgogliosamente un laboratorio di analisi avanzate da cui tirar su un sacco di soldi. Ahinoi, invece, in quest’ambiente pieno di gente che preferisce lottizzare con abito legale gli appalti pubblici, in fondo i soldi così si fanno prima cui si associa la pratica delle mazzette sottobanco – chiaramente non sono tutti così -,  certe storie raccontano di un’idiozia diffusa e mostrano che non siamo davanti alla scoperta dagli effetti rivoluzionari sulla scienza, come aver trovato il bosone di Higgs, ma proiettano nella realtà l’unico neurone di certe persone. Scoprire che l’obiettivo della vita di certi stronzi è fotterti come fanno alcuni amministratori e dirigenti comunali, oltre che bloccare allo stesso tempo la crescita intellettiva e il potere di critica, mi fa cadere in quel vortice, dove l’aumento della coglionaggine è direttamente proporzionale alla convinzione che è meglio farsi sbranare dalla depressione, saltare sul primo percorso borderline in partenza e attaccare una farmacia per imbottirsi di psicofarmaci. Lo stereotipo dell’accoglienza isolana che affianca il più conosciuto del «sole, mare, pizza e mandolino», e quello della «cultura» che sarebbe ancora vivo e solo in certi ambienti percepiti come radical chic, è messo in discussione qui a Neanderthalandia da episodi come quello che ha per protagonista la maiolica raffigurante San Vito. Posta all’interno di una piccola cappella a Piellero è stata distrutta con la stessa foga che mostrerebbe l’ultimo dei vichinghi se fosse colpito di sorpresa dal postino mentre cerca di consegnargli una cartella di Equitalia. giosi-ferrandino-3Come quei coglioni di Isis che hanno sempre esibito un cattivo rapporto con le opere d’arte, o dei talebani che fecero saltare in aria statue millenarie eliminandole dal patrimonio storico e artistico, con il medesimo stupore di quando venimmo a sapere che Cicciolina avrebbe attaccato il fallo al chiodo, dico che molti hanno ceduto all’illusione dell’apparenza convincendosi che questo paese potesse cambiare. Comunque, magari, non è tutto perduto. Se le amministrazioni si decidessero a destinare una parte della tassa di soggiorno per l’organizzazione di progetti culturali e, in modo più ampio, per supportare quelli che già esistono, potremmo dire che qualcosa sta procedendo in direzione opposta al nulla mostrato da cavernicoli senza passato e frontiere alla pazzia. Così eventi come «Ischia International Piano Competition», ideato e organizzato in auto tassazione da Federica Monti e Fabio Bianco che include anche un festival, arrivato alla sua quarta edizione con grandi sforzi e che muove sin dai suoi esordi all’Hotel Providence di Forio gente da ogni parte del mondo, avrebbe il supporto che merita. Si tratta di quattro giorni ricchi di musica classica. gianni matareseDal 23 al 26 giugno al polifunzionale con ingresso gratuito ai concerti, si passerà alla Masterclass dal 27 al 29 dello stesso mese per poi arrivare ai concerti nella chiesa di San Gaetano dal 2 al 10 luglio. Pianisti provenienti da Sud Corea, Russia, Azerbaijan, Cina, Giappone, Francia, Bulgaria e resto del mondo, arriveranno sull’isola. Appello agli amministratori. Si potrebbe pure pensare di praticare con la musica il lavaggio del cervello ai selvaggi privi di sensibilità e attaccamento alla storia e tentare di correggerne i traumi infantili ma solo dopo averli impalati alla gogna pubblica. Perché, alla fine, la musica fa bene e potrebbe guarire queste contraddizioni connaturate nella mancanza di senso civico.

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