LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Più telecamere per tutti (nei Consigli Comunali)»

Premessa 1. In attesa che si possa esaudire con più certezza un’analisi del voto e dei risultati elettorali a Forio come a Casamicciola Terme, faccio i miei più vivi complimenti al Sindaco Stani Verde e al Sindaco Giosi Ferrandino nell’augurio che entrambi, insieme ai loro colleghi sebbene di amministrazioni diverse, possano ritrovarsi in una nuova sintonia capace di favorire sinergia e lavoro di squadr devono contemplare (inutile dirlo ma ripeterlo aiuta) perciò le sei Amministrazioni. Buona Amministrazione a voi, Sindaci Verde e Ferrandino, e viva il lupo. 

In attesa che si possa esaudire con più certezza un’analisi del voto e dei risultati elettorali a Forio come a Casamicciola Terme, faccio i miei più vivi complimenti al Sindaco Stani Verde e al Sindaco Giosi Ferrandino nell’augurio che entrambi, insieme ai loro colleghi sebbene di amministrazioni diverse, possano ritrovarsi in una nuova sintonia capace di favorire sinergia e lavoro di squadra, elementi che devono contemplare (inutile dirlo ma ripeterlo aiuta) perciò le sei Amministrazioni

Premessa 2. Il tema potrebbe apparire scontato ma non conosciuto da tutti. Garantire una maggiore partecipazione dei cittadini ai Consigli Comunali attraverso la loro trasmissione per estenderla anche a chi fosse collegato e allargare così il concetto di trasparenza mediante l’eliminazione di ogni limite fisico per permettergli di “valutare” il lavoro e la direzione del Consiglio stesso, quanto l’attività dei Consiglieri, sia di maggioranza sia di minoranza, dovrebbe tornare nelle urgenze e nelle priorità di ogni Amministrazione.

Seguendo il modello, manco a dirlo, che il Comune di Forio ha inaugurato da anni attraverso l’introduzione delle telecamere e la ripresa in diretta o streaming del Consiglio Comunale si consentirebbe ai cittadini di “controllare” meglio i propri rappresentanti. Trovare una traccia permanente dei lavori consiliari non solo costituirebbe una solida base democratica ma esaudirebbe il diritto all’informazione sancito dall’articolo 21 della Costituzione che a sua volta segna il grado di “democraticità” del nostro ordinamento giuridico.

Il tema potrebbe apparire scontato ma non conosciuto da tutti. Garantire una maggiore partecipazione dei cittadini ai Consigli Comunali attraverso la loro trasmissione per estenderla anche a chi fosse collegato e allargare così il concetto di trasparenza mediante l’eliminazione di ogni limite fisico per permettergli di “valutare” il lavoro e la direzione del Consiglio stesso, quanto l’attività dei Consiglieri, sia di maggioranza sia di minoranza, dovrebbe tornare nelle urgenze e nelle priorità di ogni Amministrazione

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L’accesso a una migliore trasparenza amministrativa, se da un lato comporta la facile controllabilità dei momenti in cui si manifesta il perseguimento dell’interesse pubblico, dall’altro con la presenza del social proprio tale trasparenza deve per forza coniugarsi con la diffusione on line degli atti, delle informazioni e dei dati e per farlo è richiesta un’evoluzione dell’agire amministrativo verso la transizione digitale. Basterebbe addirittura la semplice autorizzazione –e chiaramente la volontà – da parte del Presidente del Consiglio.

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Secondo la nota del Garante della Privacy, che risale al 2002, sussiste l’obbligo di informare i partecipanti alla seduta dell’esistenza delle telecamere come della successiva messa in onda delle immagini mentre la loro diffusione da parte di una televisione locale, può essere consentita anche senza il consenso degli interessati in conformità a quanto disposto dall’articolo 25 della Legge 675 e dal Codice di Deontologia concernente il trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. Pensare, insomma, di impedire o non favorire le dirette nei Consigli Comunali per “tutelare” o evitare una lesione alla privacy è antiquato. Meraviglia che i Presidenti del Consiglio in carica nei Comuni isolani non abbiano ancora concesso in maniera permanente l’autorizzazione alle televisioni locali o, se già presente un regolamento, non abbiano rimediato nel renderlo esecutivo in considerazione della sua finalità principale, vale a dire riconoscere attraverso la diffusione televisiva o il web, una maggiore partecipazione dei cittadini all’attività politico-amministrativa agevolandola ogni volta fosse mancanlte.

L’accesso a una migliore trasparenza amministrativa, se da un lato comporta la facile controllabilità dei momenti in cui si manifesta il perseguimento dell’interesse pubblico, dall’altro con la presenza del social proprio tale trasparenza deve per forza coniugarsi con la diffusione on line degli atti, delle informazioni e dei dati e per farlo è richiesta un’evoluzione dell’agire amministrativo verso la transizione digitale. Basterebbe addirittura la semplice autorizzazione –e chiaramente la volontà – da parte del Presidente del Consiglio

Premessa 3. Le Elezioni sono un momento importante di passaggio della vita amministrativa e politica dell’Ente locale. Non è strano trovare liste civiche che da un lato rappresentano un “nuovo partito politico locale”, dall’altro segnano l’esplicita distanza, a volte puramente illusoria, da un partito politico nazionale. Proprio perché l’articolo 49 della Costituzione fa cenno semplicemente alla possibilità del cittadino di associarsi liberamente per concorrere alla politica nazionale, mentre non accenna alla presenza di “liste civiche”, non pensate sia arrivato il momento di tornare alle “liste politiche”, in modo da garantire, al contrario, una politica non disgiunta dall’amministrazione dell’Ente locale?
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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