CULTURA & SOCIETA'

Dal tarzànide fumetto ecologista “Akim” all’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco sulla custodia del creato

Noi allora con poca televisione, eravamo attratti dal fumetto, personalmente dal periodico quindicinale “Akim”, un personaggio immaginario tra i più longevi e popolari del genere tarzànide pubblicato tra il 1950 e il 1967 e poi dal 1976 al 1983, una serie fortemente caratterizzata da una sensibilità ecologista inedita per il periodo. “Akim” appartiene al filone tematico dei tarzànidi, cioè emuli di Tarzan, con la differenza che qui gli animali sono come umani e parlano come il gorilla Kar e la scimmia Zig (e numerosi altri), che si trovano a vivere ogni genere di avventure contro mostri e scienziati pazzi.

“Akim” è affiancato da Jim suo figlio adottivo e dalla fidanzata Rita. All’epoca solo pochi possedevano l’apparecchio tv bianconero per seguire le puntate di “Rin Tin Tin”, “Tarzan” col protagonista Johnny Weissmuller, “Ollio e Stanlio”(anche presso la sede di Testaccio dell’Azione Cattolica organizzata dal bravo Parroco don Ubaldo Conte: presidente era Franco Di Iorio-hotel ‘La Mandorla’), oppure, di meno, il sabato “Lascia o raddoppia” con Mike Bongiorno, “Campanile sera” con Mario Riva, o ancora il festival di Sanremo e quello napoletano di Piedigrotta: si andava presso l’abitazione nel Piano della gentile signora Elvira soprannominata “a’ milionaria”(il marito Michele Di Scala -nostro parente emigrante- lavorava negli Usa). Eravamo attirati dal fascino del fumetto “Akim” (ma anche “Capitan Miki” e “Il grande Blek” che scambiavamo) e dal suo tema ecologista contro forze ostili, un tema tuttora di grande attualità, che utilizza contemporaneamente la parola e l’immagine, sfruttando le possibilità espressive dell’una e dell’altra. Per lo scrivente l’appuntamento quindicinale in edicola con quel fumetto, inizialmente a strisce, era atteso e tuttora il tipo di pubblicazione è seguito da milioni di persone, bambini e adulti, in tutto il mondo con altri temi ed obiettivi socioculturali. Permangono, infatti, i Valori importanti di spendibilità sociale e resta l’attrazione dello stesso codice d’un tempo, con l’insieme delle medesime regole e simboli: la vignetta inquadratura; la cornice linea che delimita la vignetta; la nuvoletta “fiato”della bocca col dialogo in bollicine a punta, tratteggiata, a zig zag; le onomatopee parole-rumore-suono; le scie per indicare movimento; il grassetto scuro per risaltare espressioni; la metafora simboli per sottolineare particolari atteggiamenti psicologici (per es. cuoricini…).

In tal modo, dal punto di vista linguistico, si leggeva e imparava a scrivere in modo corretto, in un’epoca come la nostra, invece, dove l’immagine domina sulla parola e la sua correttezza grammaticale: si legge pochissimo! Ecologia è oggi grave tema d’attualità, tanto che Papa Francesco vi ha dedicato un’intera enciclica il 24 maggio 2015 (Pentecoste) e tra l’altro vi scrive (intero par. 115): “L’antropocentrismo moderno, paradossalmente, ha finito per collocare la ragione tecnica al di sopra della realtà, perché questo essere umano non sente più la natura né come norma valida, né come vivente rifugio. La vede senza ipotesi, obiettivamente, come spazio e materia in cui realizzare un’opera nella quale gettarsi tutto, e non importa cosa ne risulterà. In tal mondo, si sminuisce il valore intrinseco del mondo. Ma se l’essere umano non riscopre il suo vero posto, non comprende in maniera adeguata se stesso e finisce per contraddire la propria realtà. Non solo la terra è stata data da Dio all’uomo, che deve usarla rispettando l’intenzione originaria del bene, secondo la quale gli è stata donata; ma l’uomo è donato a se stesso da Dio e deve, perciò, rispettare la struttura naturale e morale, di cui è stato dotato”. (continua)

*Pasquale Baldino – Responsabile diocesano Cenacoli Mariani; docente Liceo; poeta; emerito Anc-Ass Naz Carabinieri (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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