CRONACAPRIMO PIANO

40 centimetri di troppo, “pasticcio” La Siena

Ieri mattina il sopralluogo nell’area dove si stanno ultimando i lavori di realizzazione del parcheggio. Confermati i timori espressi dalla sovrintendenza in una nota dello scorso novembre, in cui si parlava di “difformità”. Se le misurazioni non confermeranno ulteriori abusi, si potrebbe rimediare con una procedura di sanatoria. Altrimenti…

Non si può parlare di blitz, perché tutte le parti in causa erano state debitamente avvisate e non a caso si sono presentate puntuali come un orologio svizzero all’appuntamento. Ma certo il sopralluogo che si è svolto ieri mattina presso l’area del parcheggio La Siena – ubicato ad Ischia Ponte e che rappresenta una sorta di monumento in perenne costruzione – ha immediatamente calamitato l’attenzione degli addetti ai lavori specialmente dopo la pesante nota della Sovrintendenza con la quale si faceva intendere chiaramente che erano state riscontrate alcune difformità rispetto a quello che era il progetto originario. Ieri mattina sul luogo del misfatto si sono presentati alcuni carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale provenienti dalla terraferma, i tecnici proprio della Sovrintendenza con in testa il funzionario di zona per la tutela architettonica, architetto Brunella Como. C’era l’ufficio tecnico del Comune d’Ischia, rappresentato da Franco Fermo e Franco De Angelis, così come naturalmente ha risposto “presente” anche l’avvocato Mario Santaroni nella qualità di rappresentante della “Turistica Villa Miramare”, la società che sta portando avanti i lavori di completamento dell’opera.

Andiamo subito al nocciolo, anche per non tediare il lettore. Delle difformità sarebbero state effettivamente riscontrate ma per fortuna pare che rientrano non nell’ambito della cosiddetta “tolleranza” (che in casi del genere non esiste o almeno non dovrebbe esistere) ma in volumi che sarebbero comunque sanabili senza dover stravolgere completamente quanto fin qui realizzato. Dai primi riscontri effettuati a Ischia Ponte sarebbe emerso che la quota ultima della struttura è più alta di 30-40 centimetri rispetto a quanto previsto dal progetto e questa è la notizia meno buona. Quella rassicurante, invece, riguarda la volumetria complessiva del parcheggio che invece il progetto pare averlo rispettato appieno. Se lo stato dell’arte fosse questo il problema si potrebbe risolvere e naturalmente è questo l’auspicio, perché non crediamo occorrano chissà quali “paroloni” per spiegare cosa significherebbe per Ischia Ponte e per il territorio vedersi sigillata una simile struttura. Gli scenari a dir poco catastrofici pensiamo siano facilmente immaginabili. E’ chiaro che quello effettuato ieri mattina è un primo sopralluogo sommario: adesso occorrerà fare gli accessi rituali e misurazioni precise operando rilievi in contraddittorio. Dovessero essere confermate le impressioni a occhio nudo, Santaroni potrebbe risolvere il problema facendo ricorso alla procedura di sanatoria. Al “diversamente”, come detto, non vogliamo proprio pensare perché ci verrebbero i brividi seduta stante.

Che qualcosa non andasse per il verso giusto lo si era intuito già nello scorso mese di novembre quando la sovrintendente Teresa Cinquantaquattro aveva indirizzato una nota alla Turistica Villa Miramare, alla AD Progetti e per conoscenza anche al Comune di Ischia nella quale si leggeva tra l’altro testualmente: “Il giorno 9 novembre, come preannunciato via pec con note… l’archetetto Brunella Como, congiuntamente con il Nucleo Tutela Patrimonio culturale, ha eseguito il sopralluogo presso il cantiere in oggetto. Al sopralluogo era presente il direttore dei lavori architetto Giuseppe Mattera, incaricato da La Turistica Villa Miramare spa, ditta intestataria del permesso di costruire n. 38 del 25 novembre 2010. Al sopralluogo non ha partecipato l’amministrazione comunale di Ischia benché sollecitata con le due successive PEC inviate il 3 novembre e l’8 novembre. A riscontro della prima comunicazione l’amministrazione, nelle persone del responsabile Servizio 3 e del responsabile Servizio 8 ha comunicato che non avrebbe partecipato al sopralluogo, specificando che il cantiere concerne un intervento edilizio privato (nota prot. 20542-A del 5 novembre 2011. A riguardo, questa Sovrintendenza chiede di conoscere l’esatta classificazione dell’opera in riferimento alla zona del P.T.P. in cui essa ricade ed a quanto indicato dall’art. 17 dello stesso piano paesaggistico. Si resta in attesa di un vostro riscontro per entrare nel merito di alcuni aspetti dell’opera in corso di realizzazione non conformi al progetto”. Parole dure e pesanti che già nell’immediatezza provocarono un vero e proprio terremoto tra tutti gli attori – protagonisti quanto comparse – di questa vicenda, suscitando forti fibrillazioni. Che ieri mattina, purtroppo, hanno trovato conferma. Che dire, speriamo che sotto non ci sia nulla di peggio. Ai posteri, o meglio alle misurazioni, l’ardua sentenza.

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